L'articolo è stato eliminato perché, dopo aver telefonato a fonti sicure, ho saputo che nessuna analisi è stata fatta sul campione di saliva prelevato a Giovanni Bossetti e che addirittura il campione neppure è arrivato al Ris (preposti all'analisi)... non so se schifarmi della nostra informazione o se complimentarmi con chi ha fornito loro la notizia.
Provo tanta tristezza, Massimo, nel leggere le tue parole. La provo perchè so cosa ti sono costate. Tu che sei un VERO innocentista. Tu che hai sperato sino all'ultimo ci fosse un errore ... che si fossero sbagliati. Io non sono convita sia sia giunti a conclusione. Penso la mamma, il papà di Yara, vogliano sapere altro. Non spezzerà loro il cuore: è già spezzato. Hanno, nella disperazione, la FORTUNA di essere genitori di altri figli, di avere un motivo per non cedere all'istinto animalesco di prendere quella mamma che ha taciuto anche davanti all'evidenza, che ha mentito facendo la baciapile della provinca bergamasca andando a messa spesso e volentieri, e di guardarla negli occhi per chiederle: "Perchè tu che sei mamma non hai avuto un moto di pietà nei nostri confronti? Perchè?" ... Inutile chiederlo. Mi spiace per Yara. Per lei prima che per ogni altra persona coinvolta in questo delitto. Lei, la vittima. Ma non è la sola. Mi spiace per i suoi fratellini e sorella che non sapranno mai piu' fidarsi di chi sembra "per bene" ... mi spiace per i genitori che non troveranno certo pace solo perchè è stato identificato un ipotetico/certo responsabile. Rimane la domanda: "Perchè?"
RispondiEliminaPerchè un uomo che chiama le proprie figliolette "le mie majorette" abbracciandole puo' fare cosi' male?
Stefania
Bellissimo articolo, Massimo!
RispondiEliminaA quanto pare cominciano a comporsi i tasselli:
Dal nostro inviato Renato Pezzini Brembate sopra
- E alla fine si scoprì che «il Bossetti» era un volto conosciuto a Brembate Sopra. Non perché ci avesse vissuto da ragazzo, ma perché lo vedevano sovente in paese. Abitava altrove - Piana di Mapello è a un quarto d’ora di macchina - ma la cameriera del Loto Cafè gli ha servito spesso brioche e cappuccino, la fruttivendola di via Soave lo incrociava davanti al negozio, il benzinaio davanti alla palestra frequentata da Yara gli faceva il pieno di gasolio al camioncino. Sempre solo, gentile ma sbrigativo, buongiorno buonasera e via.
La commessa del negozio di fotografia di Brembate (a centro metri dalla villetta dei Gambirasio) ne ha visto l’immagine sul giornale è sobbalzata: «Era venuto cinque mesi fa a farsi delle foto per la carta d’identità. Impossibile dimenticarsi quegli occhi azzurri, avevano dentro qualcosa di forte»
Chi lo ricorda meglio di tutti è Francesca, titolare del centro benessere Oltreoceano, un minuto a piedi dalla casa di Yara. «Era uno dei migliori clienti. Entrava, salutava, quindici minuti di doccia solare, undici euro. Anche due volte la settimana». Quando ha visto la foto in tv praticamente lo ha riconosciuto dall’abbronzatura. «Però negli ultimi anni veniva di rado».
Sira
Non c'erano dubbi. ora l'unico dubbio rimane la giustizia italiana, giustizia che da sempre ci da delle amare sorprese. Io per questo mostro spererei non ci fosse alcuna pietà e nessuna attenuante.....
RispondiEliminabuonasera.
RispondiEliminapotrebbe anche essere che la madre di bossetti continuasse ad avere rapporti con il marito mentre aveva una relazione on guerinoni? rimasta incinta abbia voluto pensare che il figlio fosse del marito? e sperato che la madre cercata non fosse lei ma un'altra ..veramente una situazione penosissima .
oppure che non sia al corrente che il D.N.A NON FALLISCE., infatti nega l'evidenza .
il terrore di essere scoperta traditrice , e madre di un assassino --la vergogna e pure il dolore per il figlio che dovra' pagare con il carcere : un sentimento contrastante .
per l'assassino non esprimo nessuna considerazione perchè sara' castigato dai media e dalla giustizia ..
Finalmente la prova regina: il dna di Ignoto 1 mostra inconfutabilmente che lui non è figlio dell’uomo sposato alla madre. Ormai non c’è scampo per questo animale!
RispondiEliminaHai ragione Massimo, la madre non è una limpida figura, ma credo che per lei era più importante salvare la faccia di fronte alla famiglia, al parentado e al paese, che schierarsi dalla parte della Giustizia e della Verità.
Forse ci ha sperato fin all’ultimo momento e ancora fino all’ultimo ha negato con tutte le sue forze. Non deve passare bei momenti neanche lei, a 68 anni la sua vita è finita.
E, se è vero come pare, che l’uomo frequentava la Chiesa e i sacramenti, credo che un qualsiasi prete abbia assolto in confessionale questo individuo, ora tirerà un sospiro di sollievo e si sentirà più leggero.
Papa Francesco dovrebbe prendere in considerazione i limiti della inviolabilità del segreto confessionale:
di fronte a casi di delitti contro le persone, specie bambini, l’assoluzione non dovrebbe essere lasciata al semplice (a volte troppo facile) intimo “pentimento” ma vincolata alla confessione del proprio crimine all’autorità giudiziaria perché il reo si assuma tutte le proprie responsabilità fino in fondo e paghi la pena (non solo con la recita di un rosario).
Mimosa
L'IMPORTANTE ora,è l'identificazione di eventuali complici (uno certamente) come precisano le testimonianze del giovane Enrico Tironi e del vigilante Mario Torraco.
RispondiEliminaErano in due, quella sera, ad aver avvicinato la piccola Yara.
Suppongo che gli investigatori siano già all'opera per tale ricerca e sono fiducioso che tra non molto il correo avrà i polsi stretti dalle ammanette.
p.s. er.corr. "manette"
RispondiEliminaDa Bigi
RispondiEliminaSono felice che finalmente il presunto assassino di Yara abbia un nome. Non voglio fare congetture ne ipotesi mi auguro soltanto che abbia ciò che merita senza sconti.
Ma permettetemi di avere un pensiero per quelle povere anime innocenti dei figli e della moglie ma soprattutto di quel povero padre che per tutto questo tempo credeva di avere un figlio che oggi la legge con un dna gli ha tolto,squarciandogli un velo di realtà costruita sulla menzogna di una donna che non ha avuto pietà né del dolore di un madre né del dolore che avrebbe procurato al proprio compagno, questo secondo me è il secondo crimine commesso.
Non mi sono costate nulla, Stefania. Io, che non amo la parola "innocentista" a cui preferisco "garantista", prima di tutto penso alla vittima del crimine (in questo caso a Yara) e solo poi, dopo aver contato fino a un milione per scacciare l'emotività che inevitabilmente scalda la mente nei primi momenti, mi distacco e guardo il fatto dal di fuori. A quel punto vaglio e ragiono, e se mi rendo conto che ci sono crepe nelle indagini aspetto che qualcuno le chiuda. Infine, a crepe chiuse, cambio pelle se mi accorgo che le prove incastrano persone che si proclamano innocenti.
RispondiEliminaNon ragiono mai in base a quanto ascolto da un indagato, che per mille ragioni può anche mentire ai carabinieri e ai procuratori e non essere colpevole, ma per quanto mi dice la logica. E se mi rendo conto che le indagini non hanno chiuso il cerchio, che ci sono incongruenze importanti in quanto portato dai procuratori a un giudice, difendo prima di tutto la garanzia d'innocenza di chi si è mandato in carcere senza motivo, perché lo vuole la legge e la democrazia e tutti dovremmo pensarla così per garantire a noi stessi, del doman non v'è certezza alcuna, la stessa giusta giustizia.
Diverso è il discorso quando vedo che il cerchio si chiude e, pur in assenza di una confessione, che l'imputato è colpevole. In questo caso mi indigno perché un colpevole che si proclama innocente può far nascere un pregiudizio e far pensare colpevoli, sia all'opinione pubblica che ai giudici (togati e popolari), anche tutti i veri innocenti a cui è stata rovinata la vita e si trovano in carcere ingiustamente in attesa di affrontare un nuovo processo. In Italia è facile fare un fascio di tutta l'erba.
Bossetti per me ora è colpevole. E lo è perché il Dna diverso da quello del padre, unito alle parole della madre che prima di andare a dare il suo Dna gli ha chiesto se poteva stare tranquilla, dimostra che lui sapeva tutto. Sapeva di non essere figlio di Giovanni e che il suo vero padre si chiamava Giuseppe Guerinoni. Quindi, se sapeva e nulla c'entrava con la morte di Yara, onestà voleva che ne parlasse subito alla moglie, che insieme ricostruissero quel 26 novembre e che poi, lui e sua madre, andassero autonomamente da Letizia Ruggeri a raccontare gli eventi, a dirle: forse sono io il figlio di Guerinoni che cercate, mia madre non ne è sicura ma è probabile, però non c'entro nulla con l'omicidio di Yara perché il 26 novembre 2010 alle 18.45 ero a... quindi mi affido a lei e spero che se il dna risultasse davvero il mio, visto che ho un alibi, vorrà cercare di capirne il motivo senza affossarmi ma accordandomi il beneficio del dubbio.
Ecco, se avesse fatto in un modo simile, e tempo per decidere ne ha avuto, invece di sperare in un nulla di fatto da parte della procura, ora potrei considerarlo innocente... perché qualche piccola crepa, detto fra noi, si nota ancora...
Ciao, Massimo
Buongiorno, è la prima volta che partecipo a questo blog, stimo tantissimo Massimo Prati, ma non sono d'accordo riguardo ai giudizi sulla madre del mostro. Da quello che ho potuto leggere Guarinoni era un bell'uomo che, per lavoro, era a contatto con tante ragazze con le quali aveva potuto avere un rapporto sessuale occasionale come magari lo aveva potuto avere con lei. La donna era già sposata, quindi sicuramente aveva rapporti anche con il marito, perchè doveva essere sicura che il mostro era suo figlio? Doveva dunque innescare una spirale dalla quale poi sarebbe risultato magari che il figlio era proprio del marito?
RispondiEliminaA me la signora Ester fa pena, o comunque tanta tenerezza. Non me la sento di sostenere che in virtù din una sua leggerezza giovanile, pesante quanto si vuole ma ormai sepolta nelle pieghe del tempo, sia parte in causa del coinvolgimento del figlio in un omicidio.
RispondiEliminaIn fondo, non sappiamo che tipo di madre sia stata.
Certo, fu, almeno nei primi anni del suo matrimonio, una moglie traditrice e bugiarda, ma quante mogli e quanti mariti traditori e bugiardi sono invece e comunque ottimi padri e madri?
In fondo per tutti i delitti c'è una prescrizione, ma dopo 44 anni per questa donna prescrizione non c'è a causa del comportamento criminale del figlio, figlio che poteva anche essere legittimo, perchè non è stata certo l'illegittimità a determinarne la colpevolezza.
Tanto più che un padre che entrambi credevano tale, una figura di riferimento maschile c'è sempre stata nella sua vita.
Non dimentichiamo che anche i figli legittimi possono diventare criminali assassini, anche i figli cresciuti da genitori retti e onestissimi possono prendere la strada sbagliata, così come il caso di Erica ed Omar ci insegna.
Spezzo una lancia a favore di una donna che nella sua consapevolezza di avere la coscienza sporca nei confronti del marito forse in cuor suo ha sempre sperato di potergli attribuire la paternità legittima, probabilmente aveva rapporti con entrambi altrimenti il marito già da allora si sarebbe insospettito.
Ma certamente in cuor suo ha sempre sperato che non fosse davvero il suo primogenito l'assassino, negando perfino con se stessa l'evidenza di ciò che sapeva essere accaduto una vita intera fa, più di quarant'anni.. una colpa dalla quale ormai probabilmente si era autoassolta presa dalla vita che va avanti, perchè sarebbe già difficile accettare la vergogna di un tradimento rivelato davanti all'intero Paese, davanti agli occhi del marito, ma soprattutto, dopo 44 anni, di fronte a se stessa: figurarsi accettare anche che il figlio sia "il Mostro" che tutta Italia stava cercando.
Probabilmente anzi è proprio a causa di questa sua determinazione alla negazione che il figlio è rimasto tranquillo, che forse ha sperato gli inquirenti avessero sbagliato completamente la pista ed è rimasto lì.
Perchè una madre che si fosse fatta un esame di coscienza sincero sarebbe stata rosa dal dubbio, avrebbe fatto qualche domanda al figlio, una donna che volesse sapere la verità forse l'avrebbe messo con le spalle al muro per sapere almeno lei, cos'era diventato.. mentre lei invece ha sempre fatto finta di niente, ha sempre negato, ha sperato fino all'ultimo che quella relazione non avesse realmente prodotto strascichi e che il Guerinoni avesse messo incinta qualche altra ragazza.. oltre lei.
Quindi è proprio a causa della sua indeterminazione che il figlio è stato preso.
Evidentemente è così che doveva andare, ma davvero non me la sento di accusare una donna anziana che dopo una vita di sacrifici che solo le madri conoscono, per quanto immorale fosse il suo passato, non riesce ad accettare di fronte a tutto il mondo due verità messe insieme così tremende e crudeli nella loro nudità schietta.
Massimo, effettivamente "innocentista" non è il termine piu' adatto per descriverti ed hai fatto bene a correggermi, anche se mi sono resa conto, ti stavo appunto descrivendo come garantista ....
RispondiEliminaCome non essere d'accordo con quanto hai scritto e sottolineato?
Grazie.
Stefania
Si mettessero un po' d'accordo! http://www.ecodibergamo.com/stories/Cronaca/bossetti-giallo-sul-dna-del-papa-prelevata-saliva-ma-il-test-slitta_1063761_11/
RispondiEliminaC’è un assassino. Bene, che buttino la chiave come dice Massimo, ma ora deve spiegare per bene come ha fatto e soprattutto perché. Ci sono ancora moltissimi punti da chiarire.
RispondiEliminaIn tutto questo però mi auguro che la madre non se la cavi con semplici scuse e pianti vari.
Non ci sono scuse per lei, che se anche avesse voluto sperare che quei figli fossero realmente del marito, non può negli anni non essersi accorta di differenze che solo una madre (se tale può essere chiamata) può carpire.
Ma come si fa a proteggere un figlio senza sapere nemmeno i motivi del suo crimine? Senza sapere se si è trattato di un atto voluto e cercato o di una situazione che molte mamme chiamerebbero incidente? Come stabilisci nella tua testa che quello che è accaduto è certamente un caso isolato e che non possa ripetersi? E come stabilisci che tuo figlio certamente non è un pedofilo? No, dei dubbi le devono essere venuti per forza, e mi chiedo con quale coraggio abbia fatto finta di niente.
L’assassino conosce le sue “ragioni”, sa i motivi e sa quello che è successo quella sera nella sua testa. Ma la madre, con i suoi dubbi, ha lasciato correre il pericolo che ci fossero altre vittime, cosi come messo in pericolo l’incolumità delle sue due nipotine femmine.
E cosi hanno fatto tutte quelle persone che se ne sono state in silenzio pur avendo dei forti sospetti. Quelle persone non verranno mai giudicate, ormai c'è il mostro a fare da capro espiatorio per tutti, anche per quelli che la verità la sospettavano, che hanno taciuto e che ora si preparano per la messa della domenica. Che schifo.
Kiba
Premetto, Maria Rosanna, che tutto l'articolo si basa sul test del Dna fatto a Daniele Bossetti, quello che oggi non si sa se davvero sia stato fatto.
RispondiEliminaFra poco chiamo un amico di Bergamo e se mi conferma che ancora non c'è stato tolgo l'articolo dal blog e lo metto in stand-by... e se un domani l'analisi dovesse risultare positiva mi autoaffliggo e questo articolo lo elimino completamente dopo essere andato dai suoi familiari per chiedere scusa perché per l'ennesima volta mi sono fidato troppo di certi giornalisti che sul caso di Yara hanno sempre imbrogliato le acque e si dovrebbero vergognare (ma non credo che anche l'ANSA arrivi a dir cose non vere su un particolare così importante).
Ora, tornando ai commenti e ammettendo in ipotesi che Massimo non sia figlio di Giovanni, ammettendo anche che sia vero che sua madre prima di dare il Dna gli ha chiesto se poteva andare tranquilla (come a dire: dimmi se sei stato tu?), non si può che pensare che entrambi sapessero e avessero già discusso del tradimento e del vero padre (che senso può avere quella domanda fatta al figlio se non questo?).
Ripeto, se è così, se entrambi sapevano, visto che le altre prove non portano a nulla di serio e l'unica veramente a colpevolezza è quella del Dna (e lo resterà se sarà possibile far rifare le stesse analisi alla Difesa), sia lui che lei devono dire al procuratore, in interrogatori separati, quando c'è stata la confidenza, quando lui ha saputo di essere il figlio di Guerinoni.
Se lo ha saputo prima della morte di Yara, concordando le versioni madre-figlio, si potrebbe ipotizzare che hanno l'unica colpa di non essersi presentati in procura per far risparmiare tempo a chi indagava.
Se invece sono discordanti, o addirittura successive alla morte di Yara, l'unico motivo per cui lui poteva saperlo (ed eventualmente averne chiesto conferma alla madre) viene dal casino fatto dagli inquirenti alla ricerca del dna dell'assassino. Quindi lui ha ucciso Yara, ha saputo dalla televisione della ricerca di un assassino figlio illegittimo, ha fatto due più due e ha parlato con sua madre che quando è stata chiamata dai carabinieri gli ha chiesto se poteva andare tranquilla. E lei è andata tranquilla perché se non l'aveva uccisa lui c'era un altro figlio illegittimo del Guerinoni avuto da un'altra madre e, quindi, con un altro dna).
Fin qui non le si può dir nulla, se non che è una traditrice che accolla i figli al marito cornuto (e mi spiace anche scriverlo). Mentre si può darle contro per tutte le menzogne dette poi, al momento dell'arresto di suo figlio quando ha insistito nel dire che era di suo marito. Ci sta che si voglia proteggere una reputazione o un figlio, per carità, ciò che non ci sta è la presa in giro, la menzogna che non aiuta nessuno raccontata ad amiche di vecchia data... a che pro'?
L'ho trattata come tratterei un amico che mi raccontasse balle così grosse...
Massimo
Massimo, scusa se mi permetto. Tu scrivi: Se invece sono discordanti, o addirittura successive alla morte di Yara, l'unico motivo per cui lui poteva saperlo (ed eventualmente averne chiesto conferma alla madre) viene dal casino fatto dagli inquirenti alla ricerca del dna dell'assassino. Quindi lui ha ucciso Yara, ha saputo dalla televisione della ricerca di un assassino figlio illegittimo, ha fatto due più due e ha parlato con sua madre che quando è stata chiamata dai carabinieri gli ha chiesto se poteva andare tranquilla. E lei è andata tranquilla perché se non l'aveva uccisa lui c'era un altro figlio illegittimo del Guerinoni avuto da un'altra madre e, quindi, con un altro dna).
RispondiEliminaSe LUI avesse parlato con sua madre dopo l'omicidio di Yara nel momento in cui ha saputo che cercavano un figlio illegittimo del Guerinoni, sarebbe stato ne più-ne meno come dire alla madre "Ehi scusa mamma cara, siccome l'assassino sono io non è che quarant'anni fa hai tradito il papà con un certo Guerinoni?"
Lo escludo proprio, sarebbe stata un'ammissione di colpevolezza, un mettere nelle mani di sua madre la verità del proprio crimine.
Se INVECE come tu sostieni è stata la madre a domandargli: "ehi Massimo, siccome devo fare il test del dna e la coscienza pulita non ce l'ho, non sei mica stato tu ad ammazzare la ragazzina, vado tranquilla vero?"
e lui ha risposto: "vai tranquilla, mamma"
E' ben diverso.
Che altro poteva rispondere? "No mamma, scappa, portagli il dna della vicina, perchè l'assassino sono io..."
No.
Quindi o è innocente davvero e il suo dna è stato messo lì da altri (ma come e quando? e come dimostrarlo?) oppure è colpevole ma si è rassegnato a lasciarsi prendere. Ormai sapeva che era sotto controllo e che sarebbe stata questione di giorni ore minuti.
Ho tolto l'articolo ma lasciato i commenti. Chiedo scusa, ma ritorno sui miei passi perché fin quando non ci sarà quella certezza che credevo ci fosse è inutile parlare del rapporto madre - figlio. Tutto risulta sotto un'altra luce senza un'analisi seria e sicura. Può essere che Massimo Bossetti non sia figlio di suo padre? Sì, ma perché dirlo prima di aver fatto l'analisi? C'è ancora qualcosa che non quadra perché, come mi ha scritto Gilberto in privato, è probabile che sia stato un bluff della procura in vista dell'interrogatorio. E questo significa che le crepe non si sono chiuse e che si deve cercare di capire meglio la parte che riguarda il dna...
RispondiEliminaQuando ho letto l'articolo dell'Eco di Bergamo mi sono tremati i polsi.
RispondiEliminaMi spiace Massimo, di averti dato la notizia del mancato controllo del DNA di papà Bosetti in questo modo.
Pensavo tu ne fossi già al corrente.
Stefania
Sì Tabula, il tuo ragionamento è buono, ma io non immagino Massimo andare da sua madre per dirle che è lui l'assassino... ci sono altri modi buoni a stuzzicare le corde emotive di una madre, e un figlio le conosce.
RispondiEliminaMa al momento le cose stanno cambiando. Visto che nell'interrogatorio ha detto al Gip di non sapere di essere figlio di un altro padre, ora la procura si butterà sulla madre e farà raffronti. A questo punto, solo avendo in mano la sua testimonianza si potrà capire qualcosa di più.
Ciao, Massimo
Ho fatto due telefonate, Stefania. Una a chi mi ha confermato l'analisi, ma non ha saputo darmi dettagli e mi ha detto che forse l'han fatta basandosi sul sangue, una a chi l'ha negata dandomi tutti i giusti riferimenti.
RispondiEliminaE, come puoi vedere girando sui giornali, ancora non c'è chi ha ripreso la notizia dell'Eco di Bergamo. Questa è la nostra informazione... e se questa è la nostra informazione non dovremmo forse preoccuparci del modo in cui si formano le nostre idee (innocentiste o colpevoliste)?
E' allarmante, davvero...
Vero, Massimo, vero. Si legge tutto ed in contrario di tutto. Trovare riscontri a quanto pubblicato o detto in tv non è sempre semplicissimo. Io stessa mi sono imbattuta in quella notizia forse non per caso (ho pensato di leggere un quotidiano locale per vedere se erano stati aggiunti particolari che sui giornali a caratura nazionale non comparivano) ma mai mi sarei aspettata di imbattermi in un simile articolo. Peraltro nessuno l'ha smentito. Ora, pare che il dna trovato negli indumenti di Yara sia di non facile interpretazione: non si sa se è saliva, se è sperma, se è sangue, sudore. Ed è presente in quantita' davvero esigua. Non credo ci sarà la possibilità di ripetere l'esame in presenza di consulenti della difesa.
RispondiEliminaStefania
Scusate se insisto.
RispondiEliminaMa non riesco a capire che cosa c'entri l'identicità tra il Dna di "ignoto1" (cioè quello trovato sugli indumenti della povera Yara) e il Dna dell'attuale indagato, con il sapere di chi costui sia il figlio biologico.
Probabilmente la Procura questo accertamento lo ha già fatto, ad abundantiam, ma vuol tenerlo riservato, proprio per proteggere gli incolpevoli familiari del presunto responsabile, ed in primis il suo padre legale.
Il vero punto adesso è accertare il più dettagliatamente possibile che cosa avvenne in quella tragica sera del 26 novembre 2010, dopo che la povera Yara uscì di casa, senza sapere che non vi avrebbe più fatto ritorno.
Un saluto a tutti gli amici del blog.
Giacomo
Non è così Giacomo. perchè se risultasse che il signor Massimo Bosetti è figlio del marito della madre, significherebbe che l'attribuzione del dna di ignoto1 è solo questione di statistica, almeno per quel poco che posso capirne io.
RispondiEliminaDel resto se 1 su 10.000 può corrispondere, e ne hanno analizzati 18.000.. poco ci mancava a trovarne un secondo.
Ma ribadisco, parlo con ignoranza della materia.
ps: l'indagato ha cominciato a rispondere, dice che non sa come il suo dna sia su quel corpo. e che come padre mai avrebbe commesso un crimine tanto orribile. boh?
Ciao Massimo, intanto sono sempre più d'accordo con te quando affermi:
RispondiElimina"Questa è la nostra informazione... e se questa è la nostra informazione non dovremmo forse preoccuparci del modo in cui si formano le nostre idee (innocentiste o colpevoliste)?
E' allarmante, davvero..."
Quindi prendendo tutto con le pinze volevo dire che oggi tutti i giornali riportano che MB ha detto al PM di ricordare che quel giorno (di 4 anni fa) il telefono si fosse scaricato e che lui fosse in casa. Ora, sempre secondo la notizia corale dei giornali, si dice che la moglie non confermi, perchè non ricordi. Come si fa, se fosse tutto vero, a sostenere che un giorno x di 4 anni fa, avevi il cellulare scarico ed eri in casa? Si può ricordare se un evento ci tocca da vicino, o se la notizia può averci turbato tanto da ricordare il contesto, ma addirittura ricordare che il telefono fosse scarico, mi sembra a dir poco improbabile.
Per quanto riguarda il rapporto madre-figlio lui sostiene di averlo saputo solo dopo il fermo di essere figlio di Guarinoni e secondo me potrebbe essere vero.
Se la procura cerca un dna di un uomo che tu credi non abbia nulla a che vedere con la tua vita, perchè sei certo di essere figlio del padre che ti ha cresciuto, perchè dovresti preoccuparti? Penseresti di averla scampata. Mentre la domanda circa la tranquillità potrebbe averla presa come lo scupolo di una mamma , sapendo che cercavano un uomo e che lei stava per lasciare il suo dna, con il quale sarebbero potuti risalire a lui... Poi bisogna sempre vedere se la mamma ha pronunciato effettivamente questa frase.
Per quanto riguarda il dna tu hai modo dagli atti di controllare da dove è stato prelevato? A me sembra che la traccia di ignoto 1 sia stata presa da una chiazza di sangue rinvenuta non sui leggins ma sugli slip di yara. Me lo puoi confermare?
Grazie Sira
ps Secondo te è prassi che il pm stia prendendo tempo per confermare il fermo?
Sira
Io Sira, a dire il vero, ricordo perfettamente cosa stavo facendo quando è stata rapita Yara, proprio perché la notizia mi è rimasta impressa, e ricordo anche cosa stavo facendo quando l'hanno ritrovata. Così come ricordo cosa facevo il giorno delle scomparse di Sarah Scazzi e Melania Rea. Inoltre, anche il mio cellulare molto spesso (naturalmente dipende dalle telefonate che faccio e mi arrivano) non arriva a sera, e molto spesso lo metto sotto carica e lo lascio attaccato tutta la notte. Ma io faccio un lavoro diverso e forse mi è più facile ricordare.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le tracce, sono due: una sui leggins e una sulle mutandine. Ma col tempo si sono talmente deteriorate (ricorderai la neve e la pioggia caduta quell'inverno) che non si è riusciti a stabilire né se siano tracce di sangue, né di saliva né di sperma. Insomma, c'è il dna ma è talmente poco che non si sa da cosa derivi.
Per quanto riguarda la frase della mamma e tutto il resto, se è vero che lui non sapeva di essere figlio illegittimo, allora non è colpevole di nulla e bisogna rilasciarlo al più presto (per questo ho scritto in altri commenti che bisognava interrogare anche sua madre e raffrontare le due versioni). E non lo è perché se avesse ucciso Yara avrebbe saputo che il dna analizzato era il suo. Quindi sapeva che stavano cercando lui e in più di due anni non poteva non aver capito di non essere figlio di suo padre ma di Guerinoni. Se davvero lui l'aveva uccisa e aveva tentato di violentarla, il dna sulle mutandine e sui leggins non poteva essere di altri. Quindi non poteva dirsi tranquillo una volta che sua madre avesse lasciato il suo dna ai carabinieri. E non poteva dire: vai tranquilla (sempre che la frase l'abbia pronunciata sua madre).
Forse è contorto come ragionamento, ma è quello giusto. Lui è l'assassino di Yara solo se sapeva perché l'aveva chiesto a sua madre dopo aver saputo che si era isolato il suo dna che combaciava con quello di Guerinoni. Il dna era il suo? Per forza di cose doveva aver capito di non essere figlio di suo padre.
In caso contrario, la ricerca del dna dell'assassino è stata fatta forzando le variabili (forse c'era qualcuno che non era Guerinoni ad avere una compatibilità maggiore) e la moglie del Bossetti è stata sputtanata senza motivo. Non si dice forse che i nodi vengono sempre al pettine?
Ciao, Massimo
Ciao a tutti. Non vorrei sembrare ripetitivo, perchè ho già lasciato un commento su di uno scritto precedente e su come il nostro DNA possa essere a nostra insaputa trasportato. Perfino lo sperma, da un rapporto avuto con la moglie, poteva essere trasportato da lui o dalla sua consorte involontariamente in un luogo pubblico e venire a contatto con chi poi è stato ucciso da qualcun altro. 18000 test di DNA non dimostrano un bel niente, a meno che non si sia trovato un quantitativo enorme di quel DNA sulla vittima, come una goccia a schizzo di sangue o altro materiale, ma così non sembra. Le prove stanno ancora a zero e per condannare una persona e sputtanare tutta la sua famiglia ( di cui non c'era assoluto bisogno) ci vogliono le prove e soprattutto un processo in cui il giudice metta i pesi su entrambi i piatti della bilancia e non solo da una parte.
RispondiEliminaA proposito della prova del Dna sul padre di Bosetti, ho sentito con queste orecchie l'avvocatessa della difesa che ha detto ai giornalisti che la prova è stata fatta. Anzi la legale ha anche aggiunto che il Bosetti figlio ha appreso solo stamattina che suo padre non era il vero padre e ne è rimasto sconvolto.
RispondiEliminaSaluti a tutti gli amici del blog
Giacomo
L'ho sentita anch'io Giacomo, ma qualcun altro (un giornalista di Bergamo) ha sentito con le sue orecchie il Procuratore Capo, Francesco Dettori, dire che le analisi non si erano fatte perché per farle serve la richiesta della procura e la procura non ha firmato alcuna richiesta... in compenso, un altro giornalista mi ha detto che è probabile abbiano fatto un veloce test di paternità con altri mezzi, perché fare analisi approfondite richiede tempo. La sola cosa certa è che quando si parla della morte di Yara si scatena il finimondo mediatico e le bufale, mai mancate e c'ho fatto pure un articolo nel 2011, fanno capolino da dietro la staccionata dell'informazione nazionale...
RispondiEliminaCiao
Io su Bossetti resto neutrale...la cautela e' d'obbligo al momento.
RispondiEliminaA questo punto torno anche io sui miei passi e sono pronta a vergognarmi di quello che ho pensato se quest'uomo è estraneo alla vicenda. Avevo dato per certe le notizie che circolavano sul colpevole catturato ed è evidente ora l'enorme problema che abbiamo con l'informazione italiana. Ricordo che per l'attentato alla scuola Morvillo Falcone accusarono inizialmente una persona estranea ai fatti. Nonostante non ci fossero conferme i media non ci pensarono due volte ed iniziarono subito a circolare titoloni con la foto di questo signore (non censurate in volto) che dovette difendersi anche dalle minacce della massa inferocita. Ritornano ora gli stessi brividi provati quella volta, quando una famiglia intera è stata sconvolta per la pessima informazione che non solo non ha premura di verificare le notizie ma non si fa nemmeno scrupoli nel fomentare le masse verso persone in carne ed ossa (e in quel caso si è rischiato seriamente il linciaggio). Bene, c'è sempre da imparare. Affogo gli istinti animaleschi e torno a ragionare...
RispondiEliminaAnche io ricordo la notizia che Bossetti non sapesse di essere un figlio illegittimo. Massimo ha dato una versione plausibile sul fatto che lui non potesse non sapere, invece io l'avevo pensata al contrario, ossia che quando viene a sapere di questo dna e di Guerrinoni, il Bossetti potrebbe aver pensato "si sono sbagliati, perchè Guerrinoni non è mio padre". E' possibile che abbia pensato ad un errore scientifico e che anzi si sia sentito (se colpevole)sollevato proprio partendo dalla certezza di non essere un figlio illegittimo. Poi chissà.Ora vado a leggermi l'articolo di Gilberto, nell'attesa di notizie vere.
Un saluto a tutti
Kiba
Stefania, ache il Lissi chiamava stellina la propria figlia... i mostri all'apparenza sono persone normali.
RispondiEliminaTalvolta si', Filippo. Sono in apparenza persone assolutamente normali. La mia era una domanda retorica. Era un non volerlo accettare.
RispondiEliminaStefania
certo Stefania l'avevo capito. e comunque sia l'apparenza che appare dal profilo fb dell'individuo a veder bene non è del tutto normale, ma queste sono impressioni e supposizioni mie...: dalle foto anche vacaziere non traspare mai un sorriso nei familiari anzi, le espressioni sono sempre timorose. sono l'unico ad aver questa impressione?
RispondiEliminacaro Massimo, rivedo anche io il mio precedente post, nel quale avevo difeso la signora Ester, nella parte in cui ho invece definito mostro il signor Bossetti. Magari sarà lui il colpevole, ma non ritengo etico definire mostro un individuo che non conosco, peraltro in una storia dove ci fanno sapere cose inesatte. Aggiungo una considerazione. Dopo aver seguito la traccia del DNA come unica ricerca del colpevole ed averlo poi miracolosamente scoperto, con tutti i soldi spesi per tali ricerche, non vorrei essere nei panni del malcapitato, soprattutto se innocente, in quanto, in un eventuale giudizio tutto sarà soppesato contro di lui. Se ricorda cosa ha fatto quel giorno è sospetto, se non ricorda,altrettanto, se il telefono ha agganciato la cella... Si potrebbe continuare all'infinito, perchè tutto gioca contro quest'uomo! Eppure per ogni accusa a suo carico, si potrebbe trovare una plausibile risposta. Lui abitava nelle vicinanze, Yara frequentava una zona dove si respirava aria di cantiere, persino le sue tracce di sangue potrebbero essere state aggiunte in un secondo momento. Chiedo scusa pertanto al sig. Bossetti e famiglia, per avere usato un termine che ormai i nostri media ci inculcano, procurando danni irrimediabili a chi finisce in questo tritacarne. Basta considerare gli attuali ergastoli mediatici per Parolisi e per Sabrina, senza uno straccio di prova,mentre chi ha fatto a pezzi con estrema ferocia la fidanzata Francesca Ferraguto, ha goduto di una pena ridicola. Non dimentichiamocelo.
RispondiEliminaè un mostro, altro che cautela!
RispondiEliminaTanto per garantire che ho scritto il vero:
RispondiEliminaOra è chiaro a tutti, non solo a me che poi mi sono informato in prima persona, che le informazioni sull'analisi del Dna effettuate, date a livello nazionale e a gran voce da tutti i media la sera del 18 giugno, prima dell'interrogatorio di Massimo Bossetti, erano false. Infatti il Gip Vincenza Maccora, il 19 giugno, giorno successivo a quello della grancassa mediatica, scrive sull'ordinanza di custodia cautelare:
Nel proseguo delle indagini potranno essere utilmente effettuati accertamenti volti a confrontare il DNA di Giovanni Bossetti e di Bossetti Massimo per stabilire il rapporto di filiazione tra gli stessi...
Nel proseguo delle indagini, chiaramente perché si è certi di non aver fatto errori dato che, come detto dal procuratore Ruggeri, si è analizzato anche il dna del fratello non gemello e si è scoperto che non corrispondono. Quindi sono fratellastri lui e i gemelli Massimo e Laura.
Ed io mi chiedo: se un domani si scoprisse che Massimo Bossetti e suo padre sono perfettamente compatibili, che è l'altro fratello ad essere il frutto di una colpa (tradimento), che figura ci farà la procura e il procuratore capo che ha detto che al momento non sussiste l'esigenza di fare una simile analisi?
Sono io che sbaglio quando mi faccio troppi scrupoli credendo che poco costi fare una veloce analisi in più?
Massimo