Articolo di Gilberto M.
"Si possono anche costruire casi del tutto burleschi. Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme con la seguente macchina infernale (…) in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegra (…) se ciò succede, allora il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato. (…) La funzione dell’intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono stati puri, ma miscelati con uguale peso" Erwin Schrödinger
Parliamo di meccanica quantistica: il gatto di Schrödinger. L’esperimento celeberrimo del gatto vivo o morto. Premetto che amo i gatti. Inoltre sono animalista convinto. Per cui sia chiaro che si tratta solo di un esperimento mentale, niente di cruento. Sì lo so, sto alzando il livello della posta (del post), ma ormai del gatto di Schrödinger se ne parla anche sul tram, in discoteca e perfino dal barbiere... per non dire delle innumerevoli interpretazioni che se ne danno, a partire dalla filosofia per arrivare alla fantascienza. La giovane donna di servizio che pulisce le scale del mio condominio, l’altro giorno mentre passava l’aspirapolvere sul mio pianerottolo mi parlava dell’interpretazione a molti mondi, del paradosso Einstein-Podolsky-Rosen e del teorema di Bell, di Teoria delle storie quantistiche consistenti e della decoerenza... come se disquisisse di detersivi da mettere nella lavatrice o di un programma del ciclo di lavaggio. Quando poi ha cominciato a parlare di velocità superluminare del neutrino, confesso che mi son sentito veramente turbato. La figliola, laureanda in fisica che si pagava gli studi passando la ramazza sul pavimento, era ben attrezzata in tutti sensi, sul top e sul down come sul bottom e sull’up, ma soprattutto sullo strange e sullo charme.
Ma vediamo il caso del gatto sperimentale premettendo che se qualcuno è turbato, frastornato o comunque perplesso, non proceda oltre, nel caso il paradosso che sto per estrapolare possa sconvolgere la sua mente innocente. Cercherò comunque di essere papale papale. Nella teoria di Heisenberg, che ha fatto scandalo presso i benpensanti per i quali Dio non gioca a dadi, si sostiene che l’osservatore abbia una sua parte nella definizione di quella che comunemente si chiama realtà oggettiva. Come dire che il povero gatto, se nessuno si prendesse la briga di andare a vedere dentro la scatola, rimarrebbe in un limbo di eterna incertezza, né vivo e né morto (ma di sicuro piuttosto affamato). In Psicologia sociale è banalmente vero. Se provate a fare una statistica di quanti automobilisti si fermano allo stop vicino a casa vostra, e ci mettete un vigile col taccuino a prender nota, la vostra statistica risulterà leggermente alterata. Le statistiche poi hanno molto a che fare con quel metodo induttivo del quale si è già parlato a proposito del tacchino (che per qualcuno potrebbe giustamente anche essere un pollo). Ma tornando all’osservatore, nel caso Scazzi si parla di testimoni, prove scientifiche e quant’altro rientra nel ‘materiale’ a supporto di inferenze induttive e deduttive. La mole è imponente. Faccio una scelta partendo da lontano.
1) Gli orari (il tempo)
Si sa che in base al paradosso dei gemelli einsteiniano, esiste una discrepanza temporale dovuta ad effetti relativistici. Nel caso di Avetrana ne abbiamo una conferma sperimentale. Gli orari di uscita, di entrata, di avvistamento, cambiano per l’appunto secondo uno schema temporale relativistico e sono una straordinaria conferma del paradosso. Cambiano a seconda dei testimoni e per uno stesso testimone in funzione del tempo (intendendo del tempo trascorso tra le successive testimonianze e ricostruzioni). A questo si deve aggiungere la contrazione e dilatazione spazio-temporale. Tempi per mangiare, tempi per far cuocere la pasta, tempi di partenza, tempi di percorrenza, tempi di localizzazione e soprattutto tempi sulla scena del delitto. Un tira e molla che trova la sua massima performance nel supposto trasporto e occultamento del cadavere in un tempo da guinness dei primati, in meno di un’ora Michele Misseri avrebbe dato conferma che il tempo ha rallentato vistosamente per riuscire a effettuare omicidio (con un movente non perfettamente definito), dissimulazione, depistaggi, trasporto (andata e ritorno), scavo, occultamento, ripristino, combustione... per poi trovarsi serenamente a raccoglier fagiolini.
2) L’osservatore
2) L’osservatore
Parliamo di osservatori (testimoni). Nella teoria quantistica si è detto che l’osservatore ha un ruolo preminente, nel caso di Avetrana ne abbiamo conferma. La frase: “si vende, si vende, lei per due coccole si vende...”, a prima vista sembrerebbe una frase oggettivamente insulsa e banale, una delle tante di una conversazione estemporanea sull’onda di una consumazione al pub, tra amici. Ma nel contesto del delitto, l’enunciato appare improvvisamente in tutte le sue sinistre implicazioni, un dettaglio che butta luce sui retroscena torbidi e passionali. Ad un ‘occhio’ distratto potrebbe apparire nient’altro che un commento dal sapore vagamente educativo (non elemosinare l’affetto, sii sempre te stessa, impara a farti rispettare, non perdere il tuo amor proprio...) detto in modo ironico e un po’ ammiccante come talvolta conviene rivolgendosi a un adolescente inesperto. All’occhio analitico dell’osservatore attento e scrupoloso risulta invece un’inquietante conferma del lato torbido di una gelosia perversa e delittuosa. Nel suo rapporto con l’inconscio affiora in quella frase - che sembrerebbe più una battuta o una sorta di rimprovero fra sorelle – nientemeno che il movente del delitto. Quella che a un testimone superficiale e disattento pare essere soltanto una delle tante osservazioni che una zia o una sorella maggiore fanno a una adolescente con lo scopo di fortificarne il carattere, ad uno sguardo psicologicamente attrezzato risulta la chiave del delitto, la dimostrazione di un amore possessivo ed insano trasformato in patologica gelosia verso una rivale davvero pericolosa e agguerrita.
A parte l’ironia è pur vero che la frase: "qualunque cosa dirà potrà essere usata contro di lei", rappresenta bene quello che Popper chiama il principio di verificazione. Nel momento in cui elaboriamo una teoria, o semplicemente una persona viene inquisita o diventa imputata, qualsiasi suo comportamento, parola o atteggiamento, può confermarci nei nostri sospetti, può risultare un tassello utile alle indagini, può rappresentare una conferma delle nostre ipotesi. Ma se non viene indicata una precisa ricostruzione del delitto, dicendo almeno quale delle ‘confessioni’ del Misseri debba risultare ‘vera’ (sempre ammesso che una contenga un tassello di verità) non è possibile indicare gli eventuali falsificatori potenziali. In tal caso si tratterebbe di un puro teorema. In un sistema giudiziario accusatorio, la Difesa di qualunque imputato deve conoscere quali sono gli elementi sui cui l’accusa fonda le sue conclusioni, per poterli eventualmente falsificare (nel senso di dimostrare che non sono veri). Se parto da una convinzione di colpevolezza di un imputato, potrò infatti sempre trovare elementi a supporto della mia accusa, interpretandoli in senso a lui sfavorevole. Solo indicando quali fatti al contrario dimostrerebbero la sua estraneità al crimine, cioè indicando dei falsificatori potenziali, espongo la mia ricostruzione e le mie inferenze alla possibilità di smentita.
A parte l’ironia è pur vero che la frase: "qualunque cosa dirà potrà essere usata contro di lei", rappresenta bene quello che Popper chiama il principio di verificazione. Nel momento in cui elaboriamo una teoria, o semplicemente una persona viene inquisita o diventa imputata, qualsiasi suo comportamento, parola o atteggiamento, può confermarci nei nostri sospetti, può risultare un tassello utile alle indagini, può rappresentare una conferma delle nostre ipotesi. Ma se non viene indicata una precisa ricostruzione del delitto, dicendo almeno quale delle ‘confessioni’ del Misseri debba risultare ‘vera’ (sempre ammesso che una contenga un tassello di verità) non è possibile indicare gli eventuali falsificatori potenziali. In tal caso si tratterebbe di un puro teorema. In un sistema giudiziario accusatorio, la Difesa di qualunque imputato deve conoscere quali sono gli elementi sui cui l’accusa fonda le sue conclusioni, per poterli eventualmente falsificare (nel senso di dimostrare che non sono veri). Se parto da una convinzione di colpevolezza di un imputato, potrò infatti sempre trovare elementi a supporto della mia accusa, interpretandoli in senso a lui sfavorevole. Solo indicando quali fatti al contrario dimostrerebbero la sua estraneità al crimine, cioè indicando dei falsificatori potenziali, espongo la mia ricostruzione e le mie inferenze alla possibilità di smentita.
Esempi dell’uso del principio di verificazione
Se Sabrina Misseri piange sono lacrime di coccodrillo, dunque è l’assassino. Al contrario, se non piange dimostra la sua insensibilità, dunque è l’assassino. Se guarda le immagini del cadavere di Sarah dimostra il suo cuore di pietra o lo fa solo per opportunismo. Se non le guarda allora è palese il suo senso di colpa per quello che ha fatto. Se parla con la stampa vuole depistare. Se si avvale della facoltà di non rispondere ha qualcosa da nascondere. Se manda un sms sta creando un diversivo, se non risponde ad un sms entro pochi secondi sta facendo qualcosa di losco. Se fa delle ipotesi sulla scomparsa di Sarah è per allontanare i sospetti da sé stessa, se non ne parla vuol dire che è colpevole perché si sottrae al contraddittorio. Insomma, col principio di verificazione Sabrina è ineluttabilmente colpevole perché per dimostrare la sua colpevolezza si possono sempre trovare verifiche, cercando ciò che conferma e non ciò che contraddice le asserzioni di colpevolezza, esponendole al rischio della confutazione.
3) I testimoni: l’entropia
Nel secondo principio della termodinamica il fattore tempo (trascorrere del tempo) aumenta il disordine di un sistema. L’esempio classico è quello della boccetta di profumo. Una volta aperto il recipiente, le molecole, prima ordinate nel loro contenitore, si disperdono in una stanza. Un esempio più intuitivo. Prendete una folla allo stadio ben disposta e ordinata sugli spalti. Al procedere della partita l’eccitazione aumenta (come le molecole). Quando viene annullato un goal regolare alla squadra di casa aumenta la dispersione e il disordine: invasione di campo, gente poco prima con l’aplomb di un gentleman che si arrampica sulle porte e aiuta dei facinorosi a divellere i pali. Nel caso di Avetrana la violazione del secondo principio è paradossale: più ci si allontana dall’evento e più emergono nuove testimonianze. Sempre più precise, sempre più circostanziate e perfino meticolose nei dettagli. Soprattutto dopo la confessione di Michele Misseri, dopo una quarantina di giorni dal delitto, riaffiorano finalmente nei testimoni quei ricordi, quelle attestazioni, quegli engrammi a lungo rimasti latenti, silenti, quasi addormentati. Perfino i sogni riemergono dall’inconscio e acquistano la loro consistenza di realtà. Un’anamnesi in piena regola, con la memoria finalmente recuperata. Un mondo che si credeva disperso nel rumore caotico, nell’oblio, ritrova colore e concretezza. Più ci si allontana dal fatto tragico e criminoso più i ricordi divengono vividi e attuali. Si rammentano perfino le espressioni e il pallore dei volti, i timbri di voce, le sfumature delle parole in un progressiva rimembranza dei sentimenti e delle emozioni delle quali mesi prima, nei giorni immediatamente dopo la scomparsa, non c’era traccia. Perfino nel computo degli anni si rammentano episodi persi nella memoria, riemergono fatti e circostanze che riportano a galla memorie ancestrali.
4) Il pubblico
3) I testimoni: l’entropia
Nel secondo principio della termodinamica il fattore tempo (trascorrere del tempo) aumenta il disordine di un sistema. L’esempio classico è quello della boccetta di profumo. Una volta aperto il recipiente, le molecole, prima ordinate nel loro contenitore, si disperdono in una stanza. Un esempio più intuitivo. Prendete una folla allo stadio ben disposta e ordinata sugli spalti. Al procedere della partita l’eccitazione aumenta (come le molecole). Quando viene annullato un goal regolare alla squadra di casa aumenta la dispersione e il disordine: invasione di campo, gente poco prima con l’aplomb di un gentleman che si arrampica sulle porte e aiuta dei facinorosi a divellere i pali. Nel caso di Avetrana la violazione del secondo principio è paradossale: più ci si allontana dall’evento e più emergono nuove testimonianze. Sempre più precise, sempre più circostanziate e perfino meticolose nei dettagli. Soprattutto dopo la confessione di Michele Misseri, dopo una quarantina di giorni dal delitto, riaffiorano finalmente nei testimoni quei ricordi, quelle attestazioni, quegli engrammi a lungo rimasti latenti, silenti, quasi addormentati. Perfino i sogni riemergono dall’inconscio e acquistano la loro consistenza di realtà. Un’anamnesi in piena regola, con la memoria finalmente recuperata. Un mondo che si credeva disperso nel rumore caotico, nell’oblio, ritrova colore e concretezza. Più ci si allontana dal fatto tragico e criminoso più i ricordi divengono vividi e attuali. Si rammentano perfino le espressioni e il pallore dei volti, i timbri di voce, le sfumature delle parole in un progressiva rimembranza dei sentimenti e delle emozioni delle quali mesi prima, nei giorni immediatamente dopo la scomparsa, non c’era traccia. Perfino nel computo degli anni si rammentano episodi persi nella memoria, riemergono fatti e circostanze che riportano a galla memorie ancestrali.
4) Il pubblico
Si dice che quando Luigi XVI fu ghigliottinato la folla fosse in visibilio, un’eccitazione vibrante e appassionata. Quando il capetingio salì al patibolo i carnefici, per via della fretta, fecero cadere la mannaia prima che il collo fosse posizionato correttamente, cosicché ne uscì un’esecuzione non proprio azzeccata. Sembra che le vesti e i capelli del sovrano fossero poi state messe all’asta. La folla danzava in cerchio attorno al patibolo. Stando alle cronache molti accorsero a raccogliere le gocce di liquido ematico del sovrano che colavano giù dalla luisette (la ghigliottina come venne soprannominata) e alcuni si premurarono di assaggiare quel sangue.
Spettacolo orrendo ma che travalica lo spazio e il tempo. Basta leggere su molti forum (fortunatamente non in questo) i giudizi sommari, gli epiteti e le ingiurie, le conclusioni apodittiche, le maledizioni e i più atroci auguri di sventure e di sofferenze nei confronti di persone per le quali non è ancora stato emesso un verdetto e che potrebbero essere del tutto innocenti.
4) Il delitto e l’occultamento
Per semplificare, ci sono due varianti principali nella ricostruzione del delitto a) Il colpevole è Sabrina Misseri b) Il colpevole è Michele Misseri.
a - Nella prima ipotesi è come immaginare un delitto en passant tra un caffè bevuto in fretta ed un sms inviato ad un amico. Qualcosa con la rapidità del lampo e molto più veloce del neutrino. Come se da una parte una mano stringesse il collo di una vittima e contemporaneamente l’altra mano stesse già digitando sul cellulare... mentre il cervello elabora una strategia in tempo reale. Un attore che esegue la sua performance di assassino con la precisione e la rapidità di un ragioniere del delitto – un terminator con microcomputer incorporato - una corda stretta quanto basta (o una cintura se più aggrada), una telefonata per depistare e degli sms quasi in simultanea senza nemmeno por mente locale. Un delitto costruito e organizzato così, d’emblée, embricato nella mente con uno scatto immediato, senza neppure bisogno di riprender fiato. Come se nel cervello dell’assassino agisse un software sofisticato ideato per occultare, depistare e insabbiare. Più che un delitto reale sembra l’immagine di un videogioco con il relativo menù a tendina.
Spettacolo orrendo ma che travalica lo spazio e il tempo. Basta leggere su molti forum (fortunatamente non in questo) i giudizi sommari, gli epiteti e le ingiurie, le conclusioni apodittiche, le maledizioni e i più atroci auguri di sventure e di sofferenze nei confronti di persone per le quali non è ancora stato emesso un verdetto e che potrebbero essere del tutto innocenti.
4) Il delitto e l’occultamento
Per semplificare, ci sono due varianti principali nella ricostruzione del delitto a) Il colpevole è Sabrina Misseri b) Il colpevole è Michele Misseri.
a - Nella prima ipotesi è come immaginare un delitto en passant tra un caffè bevuto in fretta ed un sms inviato ad un amico. Qualcosa con la rapidità del lampo e molto più veloce del neutrino. Come se da una parte una mano stringesse il collo di una vittima e contemporaneamente l’altra mano stesse già digitando sul cellulare... mentre il cervello elabora una strategia in tempo reale. Un attore che esegue la sua performance di assassino con la precisione e la rapidità di un ragioniere del delitto – un terminator con microcomputer incorporato - una corda stretta quanto basta (o una cintura se più aggrada), una telefonata per depistare e degli sms quasi in simultanea senza nemmeno por mente locale. Un delitto costruito e organizzato così, d’emblée, embricato nella mente con uno scatto immediato, senza neppure bisogno di riprender fiato. Come se nel cervello dell’assassino agisse un software sofisticato ideato per occultare, depistare e insabbiare. Più che un delitto reale sembra l’immagine di un videogioco con il relativo menù a tendina.
Una persona che uccide - che non sia l’adepto di una banda criminale abituato a stuprare, rapinare ed accoppare - subito dopo il fatto criminale attraversa un periodo di tempo più o meno lungo in cui accadono dentro di lui dei cambiamenti. Stress, crisi di panico, paura. Un mixer di emozioni che stravolgono tutti i suoi punti di riferimento. L’assassino occasionale subito dopo il fatto va incontro a una serie di scompensi psicosomatici dovuti al trauma di aver ucciso. Alterazioni della respirazione, del battito cardiaco, senso di irrealtà, angoscia, perdita dell’equilibrio, uno stato di precarietà, di dissonanza e di confusione che possono anche coinvolgere aspetti disfunzionali, sia pure transitori, della sfera fisica: crampi, nausea, vomito, tremiti, brividi. Uccidere una persona nella realtà, non in un videogioco, comporta una crisi di durata variabile che coinvolge la sfera della memoria, la coordinazione loculo motoria, la percezione, insomma tutta la personalità.
Riesce oggettivamente difficile immaginare che una ragazza di poco più di vent’anni, incensurata, non avvezza ad uccidere, possa non attraversare dopo un delitto una fase di grave angoscia, di alterazione psico-somatica e possa tranquillamente inviare messaggi a pochi minuti dall’omicidio (quando la mente è alterata, le emozioni in fibrillazione e il cervello è occupato a pensare a quello che è successo, a quello che ha fatto e non certo ancora in grado di immaginare gli scenari e le conseguenze criminologiche del delitto). Pare inverosimile che Sabrina Misseri se ne possa andare presso la famiglia della vittima come se niente fosse, darsi da fare per ritrovare la cugina in una giornata di estenuanti ricerche. Un criminal profiling di un assassino occasionale che si comporta come un ragioniere del delitto - o come un terminator che invece di stati emotivi nella testa abbia neuroni sintetici – è inverosimile, fuori dalla realtà, solo un immaginario da libro giallo (scarso per giunta). Una ragazza come Sabrina, giovane e sensibile, dopo un omicidio d’impeto sarebbe entrata immediatamente in una spirale di pensieri angosciosi, di sensi di colpa e di somatizzazioni che le avrebbero impedito per un tempo significativo di organizzare o orchestrare qualsiasi depistaggio. Altro che inviare delle finte comunicazioni. Dopo un omicidio l’assassino entra in uno stato di confusione e di panico, vorrebbe solo scappare da sé stesso. L’immagine di un colpevole che subito dopo il delitto riesce già a imbastire una sorta di sceneggiatura per sviare e manipolare è soltanto una ricostruzione astratta, concettuale e onirica. Per crederci bisogna entrare in un videogioco in cui la mente diabolica dell’assassino è quella di un avatar, di un attore sintetico senza emozioni e senza finalità, un personaggio irreale.
Nessuno nell’immediatezza e nei primi giorni della scomparsa di Sarah ha notato dei comportamenti anomali in Sabrina Misseri. Prima del delitto si è sempre comportata ben più di una cugina, come una sorella, perfino come una mamma nei confronti di Sarah. Solo dopo la ‘confessione’ del padre c’è stato un fiorire di testimonianze sull’onda della suggestione, attraverso ricostruzioni spesso fantasiose, indotte dal susseguirsi degli eventi, dall’emotività, dalla proiezione di sogni e soprattutto dall’imperversare di notizie e illazioni sui media. Il fatto che Mariangela abbia poi detto che Sabrina era agitata, appare del tutto normale. L’agitazione risulta perfettamente congrua in ragione del fatto che la povera Sarah non si trovasse lì puntuale come di norma avveniva. Ci si sente ‘agitati’ per una infinità di motivi banali, perfino quando il collegamento internet non funziona e manca l’icona sul computer, figuriamoci quando tarda ad arrivare una persona a cui vogliamo bene. Altra cosa sarebbe stata l’alterazione dei comportamenti di Sabrina dopo un delitto...
b) Vediamo nel dettaglio la verosimiglianza che vede Michele Misseri uccidere la nipote ed occultarne il cadavere. Valgono le considerazioni fatte al punto ‘a’, ma con una serie di osservazioni aggiuntive. A prescindere da un movente che appare fantasioso e inconsistente, a prescindere dal fatto che Michele voleva bene alla nipote, a prescindere che nessuno ha mai visto la ragazza raggiungere la casa dei Misseri, a prescindere dalla circostanza che nel garage-cantina e sull’auto non è mai stato trovato il ben che minimo indizio (traccia, capello e quant’altro relativo al delitto), a prescindere dalla constatazione che Sarah non avrebbe avuto alcun motivo per scendere in garage... a prescindere da tutto questo, valutiamo la verosimiglianza che Misseri abbia potuto uccidere sua nipote e che ne abbia occultato il cadavere sulla base di una ricostruzione che tenga conto dei tempi, dei modi e delle circostanze.
Sarah viene vista dai due ex-fidanzatini tra le 14 e le 14,30. Stando alla ricostruzione sulla base della confessione di Misseri, prima delle 15,30 dovrebbe trovarsi morta in fondo al pozzo (questo perché la macchina di Misseri, in base alle testimonianze, alle 15,50 si trova già davanti alla villetta di via Deledda, non si sa da quanto tempo). Questo significa che in un’ora poco meno o poco più sono avvenuti i seguenti fatti:
1) Sarah raggiunge la casa di via Deledda
2) Sarah scende in garage
3) Nel garage succede qualcosa
4) Scatta il movente dell’omicidio
5) Sarah viene uccisa
6) Misseri mette in atto delle manovre per nascondere e dissimulare l’omicidio.
7) Misseri carica il cadavere sull’auto
8) Misseri va verso contrada Mosca
9) Misseri forse si ferma sotto l’albero del fico.
10) Misseri predispone per l’occultamento del cadavere nel pozzo.
11) Misseri cala il cadavere nel pozzo
12) Misseri torna in via Deledda
Vediamo analiticamente cosa comportano nei tempi e nei modi questi fatti e alla fine proviamo a trarre delle conclusioni.
3) Nel garage succede qualcosa
4) Scatta il movente dell’omicidio
5) Sarah viene uccisa
6) Misseri mette in atto delle manovre per nascondere e dissimulare l’omicidio.
7) Misseri carica il cadavere sull’auto
8) Misseri va verso contrada Mosca
9) Misseri forse si ferma sotto l’albero del fico.
10) Misseri predispone per l’occultamento del cadavere nel pozzo.
11) Misseri cala il cadavere nel pozzo
12) Misseri torna in via Deledda
Vediamo analiticamente cosa comportano nei tempi e nei modi questi fatti e alla fine proviamo a trarre delle conclusioni.
1) Supponiamo che in pochi minuti Sarah abbia raggiunto la casa dei Misseri (ma constatiamo che nessuna l’ha vista).
2) Supponiamo che Sarah scenda in garage (anche se non ne aveva motivo).
3) Un omicidio per logica deve avere una causa scatenante. Pensare che istantaneamente Misseri l’abbia strangolata (corda o cintura che fosse) ci porta a qualcosa che non è neppure un raptus, è solo una sceneggiatura senza logica. Ma non sappiamo cosa può essere successo. Ipotizziamo comunque qualche minuto per dar luogo a una causa scatenante.
4) Misseri strangola Sarah. (ma uno strangolamento non porta una morte istantanea, ci vogliono alcuni minuti). Se si è trattato di un raptus (altrimenti ci vorrebbero tempi e cause ben più sostanziosi) significa che Misseri si trova in una condizione mentale alterata dalla quale non si riemerge all’istante, ma occorre un tempo più o meno lungo per riacquisire autocontrollo e lucidità (in alcuni casi di raptus si parla di giorni per tornare in sé). Durante il raptus si crea un cortocircuito delle emozioni che comportano l’impossibilità, poi, per un tempo significativo di determinarsi in modo coerente e razionale, come appunto programmare manovre diversive e l’occultamento del cadavere (e siamo già ben oltre i tempi tecnici perché Misseri possa raggiungere contrada Mosca, occultare il cadavere e far ritorno in via Deledda quando viene rivista la sua auto intorno alle 15,50). Ma proseguiamo comunque per mostrare che le incongruenze riguardano tutti i punti presi in esame.
5) Sarah è stesa in garage, morta.
6) Il cadavere della ragazza, nell’incidente probatorio, viene descritto da Michele Misseri in posizione prona a poca distanza dalla porta di uscita del garage sul ripido scivolo che porta giù sotto. Una vittima uccisa per strangolamento alle spalle che si trovi su un piano inclinato sarebbe scivolata indietro e precipitata giù fino alla base dello scivolo insieme al suo assassino-aggressore, che gli strige il collo e inverosimilmente avrebbe potuto trovarsi con la faccia rivolta a terra. La descrizione di Misseri ancora una volta è inverosimile. Inoltre dice di essere entrato nel garage con mezza macchina per caricare il cadavere, anche in questo caso avremmo una inverosimiglianza in quanto l’auto in questo modo si sarebbe trovata proprio a ridosso del cadavere (ma queste sono solo circostanze marginali).
7) Misseri dice di aver sdraiato il corpo di Sarah nell’auto. In ragione delle dimensioni del bagagliaio di una Marbella il corpo avrebbe potuto tutt’al più trovarsi o in posizione fetale o parzialmente seduto, in entrambi i casi sottoposto, nelle curve e sullo sterrato, a continui scossoni e spostamenti durante il viaggio verso contrada Mosca. E di sicuro qualche traccia del corpo avrebbe dovuto essere stata trovata. E invece niente (come d’altro canto nessuna traccia è stata rilevata nel garage).
8) Il viaggio per raggiungere il pozzo, per i motivi di cui sopra, avrebbe dovuto comunque essere effettuato a una velocità particolarmente moderata, 25-30 all’ora per evitare che il ‘carico’ se ne andasse di qua e di là. Sugli sterrati ancor più lentamente. Ipotizziamo un tempo di almeno trenta minuti per raggiungere la destinazione evitando spiacevoli inconvenienti. (non dimentichiamo che Misseri doveva localizzare il pozzo conoscendo solo approssimativamente la sua posizione e dunque deve averlo anche cercato).
9) Non prendo neppure in considerazione la sosta sotto l’albero del fico per ovvi motivi (i tempi si dilaterebbero ulteriormente).
10) Dobbiamo ipotizzare che i preparativi per infilare il corpo nel pozzo non abbiano preso meno di 20 minuti. Scaricare il cadavere, spogliarlo, spostarlo, aprire il pozzo, controllare che nei dintorni non ci fosse nessuno, preparare le corde, raccogliere gli oggetti di Sarah... (non è un videogame dove con un mouse si può accelerare a piacere la nostra performance).
11) Calare il cadavere nel pozzo con un’apertura molto stretta deve aver comportato altri dieci minuti (sono valutazioni molto prudenti in quanto ritengo che i tempi nella realtà dovrebbero essere molto più lunghi). La chiusura del pozzo deve aver poi comportato un tempo che non voglio neppure definire ma che lascio immaginare. Tralascio tutti quei tempi morti che riguardano ulteriori spostamenti, aggiustamenti, sistemazioni prima di riprendere la via del ritorno.
12) Misseri torna in via Deledda (e dal momento che viaggia ‘scarico’ possiamo ipotizzare che abbia impiegato solo 15/20 minuti per tornare a casa).
Michele Misseri non può aver occultato quel corpo e certamente Sarah non è morta nella casa di via Deledda, considerando l’ora in cui viene constatata la scomparsa della ragazza. Se l’assassino fosse stata Sabrina Misseri lo stato di confusione, di sconcerto, di angoscia e di panico, si sarebbe accentuato proprio per contagio tra Sabrina e il padre. Col risultato che i tempi per superare lo stress e l’ansia si sarebbero ulteriormente allungati in aggiunta a tutte le manovre di cui sopra. Michele Misseri, a differenza di quanto confessa, non può aver trasportato il corpo di Sarah, la quale di sicuro non ha mai raggiunto la casa di via Deledda e non è stata uccisa lì da alcun componente della famiglia Misseri. In una ‘sceneggiatura’ realistica, per i protagonisti della famiglia Misseri ci sarebbero volute diverse ore per riprendere l’autocontrollo, pensare a una strategia e mettere in atto l’occultamento del cadavere.
5) Poscritto
A proposito di meccanica quantistica mi sono arenato sul collasso della funzione d’onda e sulla sovrapposizione degli stati. La Fisica teorica, la ragazza intendo, mi ha portato ad esempio un delitto. Lascio immaginare quale. Secondo lei (la ragazza che fa le pulizie sul mio pianerottolo) ci sono due possibilità: 1) a è il colpevole. 2) b è il colpevole.
Secondo lei il sistema sarebbe in sovrapposizione di entrambi gli stati. Il gatto è sia vivo sia morto. Roba da multiverso, un entanglement quantistico con linee di universo separate. La ragazza, davvero un bel Fisico niente da dire, è troppo astratta e cervellotica per i miei gusti. Inoltre son sicuro che nella scatola non c’è nessun gatto.
La nuova vicina, una trentenne che occupa l’appartamento ammobiliato di fronte al mio, è una aspirante criminologa. Una bionda dall’aria sveglia e dall’occhio assatanato. Non so se studia presso una prestigiosa università o se segue un corso per corrispondenza. Quando ho parlato con lei in ascensore è stata sul vago, ma in quanto a titoli non fa certo difetto. La ragazza è davvero competente sulla materia, spazia dalla psicologia alla statistica passando attraverso il criminal profiling. Davvero ben attrezzata. Per approfondire la materia l’ho invitata a cena. Tra un delitto e un caso di doppia personalità, quando credevo che il discorso prendesse una piega più romantica, se ne è uscita a parlare di Bloodstain pattern analysis, alias BPA. Mi ha spiegato con dovizia di particolari come da una goccia di sangue si può ricostruire la scena di un delitto, compresa l’arma e il movente. Speravo in discorsi meno cruenti, mentre si mangiava un bel piatto di pasta all’arrabbiata. Per carità, tutto molto interessante e le penne davvero con tanto peperoncino. Mi ha spiegato che la goccia di sangue, virtualmente sferica, nel momento in cui viene ad impattare con un piano, forma una macchia a forma di ellissi il cui asse minore è uguale al diametro (n) della sfera ed il cui asse maggiore (k) ha lo stesso orientamento della proiezione della traiettoria sulla superficie colpita. Insomma una faccenda di seni, coseni e arcoseni (però niente di eroticamente allettante), ricavando traiettorie paraboliche, punto di origine e quant’altro con l’utilizzo di un mirabolante software che calcola tutto in automatico per quelli digiuni di geometria analitica. Una spiegazione davvero esauriente. Quando il cameriere ha portato il controfiletto la criminalista ha manovrato sull’entrecote come dovesse fargli l’autopsia.
Mentre si usciva dal ristorante, sarà stata l’emozione, sono andato a sbattere contro una vetrata. Abbondante sangue dal naso, tanto per rimanere in tema. Lei mi ha guardato come fossi stato un animale da esperimento, un soggetto da laboratorio portatile. Ha tirato fuori la sua valigetta con tutta l’attrezzatura e, a scopo dimostrativo, mi ha sottoposto a un’accurata indagine con provette, micro pipette, cartine al tornasole e quant’altro, mentre una folla di curiosi faceva ressa per vedere una indagine dal vivo. Ha scrutato la macchia rossa sulla mia giacca e ha decretato con un tono da detective navigato la sua diagnosi. Ammiccando con un colpo d’occhio addestrato mi ha indicato la tipica conformazione di una macchia di sangue da impatto e se ne uscita in una prolusione sulle fenomenologia delle macchie: zigrinate, ovalizzate, rotonde, longitudinali, e a disquisire di hopping pattern, gocciolatura e colatura. Non me la sono sentita di rivelarle che quella era una volgare macchia di sugo all’arrabbiata, prodotta dall’incauto contatto del mio tovagliolo con la giacca che avevo posato sulla sedia. Quando finalmente siamo usciti dal ristorante c’era un romantico cielo stellato. Mentre si guardava Cassiopea, lei se n'è uscita con quella domanda che mi ha davvero spoetizzato “tu cosa dici è lui l’assassino o sono le due donne?”. Una serata rovinata, la magia del cielo stellato è sfumata in un thriller inverosimile, roba da contorsionisti, un copione trito e ritrito e soprattutto assolutamente improbabile. No, nessun cold case, solo il solito eterno dilemma con un finale inconcludente e banale. Non l’ho più rivista la criminologa. Deve aver completato il ciclo di studi e trovato lavoro presso uno studio di investigazioni.
La nuova vicina, una trentenne che occupa l’appartamento ammobiliato di fronte al mio, è una aspirante criminologa. Una bionda dall’aria sveglia e dall’occhio assatanato. Non so se studia presso una prestigiosa università o se segue un corso per corrispondenza. Quando ho parlato con lei in ascensore è stata sul vago, ma in quanto a titoli non fa certo difetto. La ragazza è davvero competente sulla materia, spazia dalla psicologia alla statistica passando attraverso il criminal profiling. Davvero ben attrezzata. Per approfondire la materia l’ho invitata a cena. Tra un delitto e un caso di doppia personalità, quando credevo che il discorso prendesse una piega più romantica, se ne è uscita a parlare di Bloodstain pattern analysis, alias BPA. Mi ha spiegato con dovizia di particolari come da una goccia di sangue si può ricostruire la scena di un delitto, compresa l’arma e il movente. Speravo in discorsi meno cruenti, mentre si mangiava un bel piatto di pasta all’arrabbiata. Per carità, tutto molto interessante e le penne davvero con tanto peperoncino. Mi ha spiegato che la goccia di sangue, virtualmente sferica, nel momento in cui viene ad impattare con un piano, forma una macchia a forma di ellissi il cui asse minore è uguale al diametro (n) della sfera ed il cui asse maggiore (k) ha lo stesso orientamento della proiezione della traiettoria sulla superficie colpita. Insomma una faccenda di seni, coseni e arcoseni (però niente di eroticamente allettante), ricavando traiettorie paraboliche, punto di origine e quant’altro con l’utilizzo di un mirabolante software che calcola tutto in automatico per quelli digiuni di geometria analitica. Una spiegazione davvero esauriente. Quando il cameriere ha portato il controfiletto la criminalista ha manovrato sull’entrecote come dovesse fargli l’autopsia.
Mentre si usciva dal ristorante, sarà stata l’emozione, sono andato a sbattere contro una vetrata. Abbondante sangue dal naso, tanto per rimanere in tema. Lei mi ha guardato come fossi stato un animale da esperimento, un soggetto da laboratorio portatile. Ha tirato fuori la sua valigetta con tutta l’attrezzatura e, a scopo dimostrativo, mi ha sottoposto a un’accurata indagine con provette, micro pipette, cartine al tornasole e quant’altro, mentre una folla di curiosi faceva ressa per vedere una indagine dal vivo. Ha scrutato la macchia rossa sulla mia giacca e ha decretato con un tono da detective navigato la sua diagnosi. Ammiccando con un colpo d’occhio addestrato mi ha indicato la tipica conformazione di una macchia di sangue da impatto e se ne uscita in una prolusione sulle fenomenologia delle macchie: zigrinate, ovalizzate, rotonde, longitudinali, e a disquisire di hopping pattern, gocciolatura e colatura. Non me la sono sentita di rivelarle che quella era una volgare macchia di sugo all’arrabbiata, prodotta dall’incauto contatto del mio tovagliolo con la giacca che avevo posato sulla sedia. Quando finalmente siamo usciti dal ristorante c’era un romantico cielo stellato. Mentre si guardava Cassiopea, lei se n'è uscita con quella domanda che mi ha davvero spoetizzato “tu cosa dici è lui l’assassino o sono le due donne?”. Una serata rovinata, la magia del cielo stellato è sfumata in un thriller inverosimile, roba da contorsionisti, un copione trito e ritrito e soprattutto assolutamente improbabile. No, nessun cold case, solo il solito eterno dilemma con un finale inconcludente e banale. Non l’ho più rivista la criminologa. Deve aver completato il ciclo di studi e trovato lavoro presso uno studio di investigazioni.
C'est la vie... Gilberto M.
Un modo diverso di vedere l'omicidio di Avetrana negli articoli di Gilberto M.
Caso Scazzi – Logica e suggestione – Il tacchino di RussellCaso Scazzi. Il sistema paese affetto da sindrome post traumatica?
Caso Scazzi – Dialogo Socratico e Sarchiapone
Per altri articoli vai alla homepage volandocontrovento
Caro Gilberto,
RispondiEliminaun'analisi assai complessa,approfondita, spietata, non priva di una notevole dose di ironia e una puntina di sarcasmo. Riguardo al relativisno scientifico, con meno formule matematizzanti, già Sesto Empirico nel II secolo d. C, nello scritto "Contro i matematici" (particolarmente contro gli astrologi) sottolineava l'impossibilità di una com-misurazione esatta di due fenomeni (ad esempio, una nascita e l'apparire di una stella nel cielo), il che prelude alla scienza contemporanea, non so se quantistica o generale dei nostri tempi, che, a differenza di quella dell'800, nega la sussistenza di certezze stabili e progressivamente acquisibili. Anche in questo la cultura greca ha i suoi precursori. Sul fatto specifico poi non posso che concordare su tutto quello che sottolinei e sull'impossibilità che l'omicidio sia avvenuto in una delle otto o dieci versioni attualmente fatte circolare. Ciò inesorabilmente dispiace a chi vuol per forza individuare l'autore dell'omicidio secondo una tipologia giallistica, ma la storia dei delitti reali (oltre alla scienza quantistica) rivela quanto ciò sia raro, soprattutto dove ci si indirizzi su un unico obiettivo, senza una critica disamina degli eventi. Già è molto se si riesce a non mandare in carcere qualche inncente o solo parzialmente colpevole.
Dato che l'omicidio non puo' essere avvenuto in uno dei modi descritti nelle 8/10 versioni che sappiamo, ci puo' spiegare lei la dinamica? Penso e spero che si sia fatto un'idea di ciò che è avvenuto, senno' che parliamo a fare?
RispondiElimina@ Gilberto
RispondiEliminaConcordo perfettamente con la sua analisi che ha l'eccellente pregio di essere dotata di molto buon senso soprattutto nella considerazione dei normali stati d'animo degli assassini occasionali subito a ridosso del delitto, assolutamente non compatibili con le tempistiche indicate dalla Procura e con i personaggi sinora coinvolti nella vicenda.
Gli articoli relativi all'ultima udienza tenutasi a Taranto, riportano gli esiti della testimonianza del medico legale. Tralasciando gli aspetti (alquanto dubbi e sintomatici di come il caso sia stato sinora trattato dalla Procura) relativi all'arma del delitto ed alle simulazioni del delitto stesso fatte in più fasi da Misseri, ritengo fondamentali le osservazioni fatte dall'avv. Coppi in merito al contenuto gastrico (o per meglio dire all'assenza di contenuto gastrico che testimonierebbe l'avvenuta e completa digestione dell'ultimo pasto di Sarah), purtroppo non più analizzabile. Non è assolutamente credibile affermare che l'ora della morte risalga al massimo a 3/4 d'ora dall'assunzione dell'ultimo pasto (vorrei sorvolare, ma risulta difficile, sull'ignoranza da parte del dott. Buccoliero su cosa sia un Cordon Bleu), anche se modesto in quantità, con un contenuto gastrico di soli 20 cl! Questo avrebbe dovuto comportare, da parte del medico legale, uno slittamento dell'ora del decesso di almeno 2 ore come sostenuto dalla difesa di Sabrina Misseri. Sappiamo purtroppo che tali sistemi di datazione dell'ora della morte sono estremamente flessibili a seconda degli scopi che le differenti Procure vogliono perseguire nei differenti casi giudiziari (il caso di Parolisi ne è un altro lampante esempio).
Circa 2500 anni dall'insegnamento di Socrate ancora non hanno fatto capire che non sempre si possono avere versioni alternative certe a quelle date, pur essendo queste manifestamente false, appunto perché si negano reciprocamente. Un delitto reale non è il gialletto che, alla fine, ci dà sempre l'assassino: a certuni, anche se si credono "volpi", appare difficilissimo da capire. Se poi la volpina domanda è rivolta a me (non è chiaro), ho già detto e ripetuto di che si tratta: banda di delinquenti della zona (non necessariamente di Avetrana), ben protetta in alta sede (il che richiede capri espiatori, fin dai tempi di Mosè), che ha effettuato a scopo sessuale o di libidine il rapimento, finito male o già indirizzato alla morte della ragazza. Non dice nulla l'antico fatto del Circeo delle due ragazze, di cui una morta appunto in quell'occasione? Non dice nulla il fatto recente di Roma, proprio con due ragazze pugliesi, di cui una morta e l'altra salva per poco ? Se non ne sa nulla, Si informi. Naturalmente si tratta di ipotesi, fondata sul fatto che le altre 8 - 10 versioni non sono suffagate da nessun elemento probatorio (già detto, ridetto e stradetto, che noia...). Alle volpi piace sentirsi ripetere sempre le stesse cose e fare sempre le stesse obiezioni (classica tecnica del disco rotto). E' la medesima tecnica del SS. Inquisitore che, ripetendo all'infinito la stessa domanda, spera di cogliere in contraddizione il cattivo inquisito.
RispondiEliminaSig. Tummolo,
RispondiEliminavedo che con l'amico Gilberto M. ha trovato terreno fertile.
Bene, allora facciamo anche che si sia trattato effettivamente di una banda di delinquenti (ben protetta in alta sede equivale ad una banda di mafiosi, come minimo) vorrei che mi spiegasse come c'entrerebbe Michele Misseri in questa storia.
Ho già scritto, in un altro commento, che appare quanto meno strano che, per proteggere chi e da che cosa Michele Misseri avrebbe, nell'ordine:
1) confessato l'omicidio, il vilipendio e la soppressione del cadavere i Sarah;
2) chiamata in correità della figlia;
3) accusa la figlia di essere l'unica responsabile dell'omicidio.
4) ritratta, ri-confermandosi l'autore del delitto.
Che senso ha tutto questo? Cùi prodest?
Voglio dire, se si tratta di "proteggere" una banda di delinquenti della zona (non necessariamente di Avetrana), ben protetta in alta sede, cosa cambia (per la ipotetica banda) se l'omicida è Misseri o qualcun'altro? La banda è sempre comunque fuori!
Perdonatemi signori miei, ma io proprio questa idea, questa ipotesi proprio la capisco.
Vorreste essere così gentili da spiegarmela? Chissà, magari ci credo anche io...
e pure io caro epam ..
RispondiEliminanon so xchè si tirano fuori scenari impossibili da spiegare ,,
potrebbe succedere in un milione di casi l'ipotesi di gilberto .
RispondiEliminama in questa occasione abbiamo l'omicida . poi lo ha detto come ..
a parte le storielle dell'incidente prpb ..
ultimamete dice come e xchè .. ha detto che non ha piu' paura di nessuno
infatti le storielle le disse xchè intimidito e pauroso ..
Intervengo non per difendere quanto scritto da Manlio Tummolo, che è perfettamente in grado di difendersi da solo, bensì unicamente per cercare di dare maggiore sostanza a quanto solamente accennato da Tummolo in merito ad una ipotesi alternativa a quelle attualmente portate avanti dai PM e dai collegi difensivi delle due Misseri (che allo stato dei fatti non possono permettersi di non riportare la responsabilità del delitto su Michele Misseri).
RispondiEliminaSe le diverse e contrastanti, nonché assolutamente poco credibili, versioni rese da Michele Misseri non riportassero il delitto al primo pomeriggio del 26 agosto 2010, non vi sarebbe nessuna prova scientifica od indizio che permetterebbe di affermare che Sarah sia morta il giorno stesso della sua scomparsa.
L'unica cosa certa è che Michele Misseri sapeva dove si trovava il cadavere di Sarah nonché che alcuni effetti di Sarah erano nella disponibilità del contadino di Avetrana.
Rileggendo il primo articolo di Gilberto e la sua ottima descrizione del Post Traumatic Stress Disorder è possibile, non certo, che Michele Misseri abbia sofferto ed ancora soffra di amnesia dissociativa dovuta ad un evento per lui estremamente traumatico probabilmente dovuto all'aver assistito (od anche partecipato magari in modo indiretto e passivo) all'omicidio ed all'occultamento del cadavere della nipote (e forse anche ad altro che non è escludibile sia stato fatto patire a Sarah prima della morte).
Ma quando sarebbe potuto capitare questo evento o serie di eventi? Stando ai tempi forniti dalla Procura sembrerebbe poco credibile si sia verificato il pomeriggio del 26 agosto (per tante considerazioni tra le quali quelle chiaramente elencate e descritte da Gilberto nel presente articolo). E' vero che è lo stesso Misseri a collocare il delitto in quell'arco temporale. Ma a leggere le trascrizioni degli interrogatori viene da domandarsi se Misseri avrebbe raccontato le stesse versioni del delitto se gli inquirenti (il termine SS Inquisitori adottato da Tummolo è estremamente efficace per descrivere le modalità con le quali sono stati condotti gli interrogatori) non avessero insistito sull'ipotesi di un omicidio avvenuto immediatamente a ridosso della scomparsa.
Se apparentemente sembra che tutti sappiano gli spostamenti e le attività di Misseri relative alla giornata del 26 agosto, mentre in realtà tutto risulta molto dubbio e onnivago, per quanto riguarda i giorni immediatamente successivi pochissimo si sa e forse non è mai stato chiesto e verificato dagli inquirenti in modo approfondito.
Ed allora, non potendo il medico legale stabilire con certezza l'ora ed il giorno della morte, non è escludibile a priori che Sarah sia stata rapita (in questo caso sicuramente da una banda di balordi ma in ogni caso con qualche legame con Misseri) il pomeriggio del 26 aprile nel tratto di strada compreso tra il punto in cui fu avvistata dai fidanzati e la casa Misseri, tenuta prigioniera per un periodo di tempo imprecisato e successivamente uccisa, magari uno o due giorni dopo il sequestro.
E' solamente una ipotesi, ma siccome anche quella della Procura è a sua volta un'ipotesi, dovrebbe essere presa in considerazione se non con lo stesso peso perlomeno con un minimo di desiderio di approfondimento investigativo.
buonasera a tutti rientro un attimo,scusate se scrivo poco ultimamente,sono un po' impegnata....intanto saluto caramente sirenetta e sono contenta per lei che è andata bene con l'esame....un bacio...t.v.b. e mantieniti sempre in gamba...
RispondiEliminaxmagica è proprio questo il punto che lui (michele)disse "di non avere più paura di nessuno"...di solito è un atteggiamento di chi non ha più nulla da perdere.....poi di chi è che aveva paura?....non ti sicuro della sua famiglia ,visto che lui ha ritrattato e ha riconfessato il delitto......a sto punto chi dovrebbe coprire?.....mah!....mi sembra un rebus bella e buona.....mi sa ad arrivare al bando della matassa,ancora c'è nè vuole e poi il forte di questa storia che c'è chi ha il compito di disperdere.....
insomma,se qualcuno non sapesse,quanto pare riparte DALLAS.....per dire mettetevi pure comodi,sarà una storia lunga...ciao magica ti abbraccio
contracambio i cari saluti a Vito
per Manlio direi che lei non avrà 64 anni per niente,forse non serve ,che glielo dica,che lo saprà più di me ,che nella vita ci sarà sempre quello che tenta di prenderci per i fondelli,forse questi gentldonne non hanno capito che con lei perdono solo il tempo e stanno e sperano di riuscirci primo o poi......invece lei per come la vedo di pazienza ne ha fin troppa....la saluto cordialmente carla
Grazie a Luca P. delle sue considerazioni. Ad Epam: sia così cortese da non fare come i colpevolisti a scatola chiusa, i quali ripetono le stesse domande, a cui nessuno, se non gli autori del delitto e gli eventuali testimoni OCULARI, può dare. Chi non era presente può solo fare ipotesi. Ho molte volte ribadito che l'"incipit" dell'incidente probatorio è assai chiaro: Il SS. Inquisitore del momento, con aria di vanto, dice di aver utilizzato con Misseri "pratiche suggestive", e questo fin dall'inizio. Non solo, durante l'intero incidente probatorio, continua ad utilizzare domande con risposta predeterminata che l'uomo ripete pedissequamente. Non basta: respinta la tesi dell'attendibilità di Misseri da parte della Corte di Cassazione, i SS. Inquisitori finiscono per incarcerare la moglie e liberano Michele Misseri, pur di nuovo reo confesso dell'assasino e pur scagionando la moglie e la figlia: lo accusano solo di "soppressione di cadavere", solo che non si tratta di un cadavere qualunque occasionalmente ritrovato, ma quello della nipote teoricamente uccisa in casa da figlie e, forse, moglie: il che basterebbe a farlo tener dentro come complice attivo del delitto. No: lo mandano a casa tranquillo con obbligo di firma (potrebbe anche scappare o sopprimere altri cadaveri...). Ma scusatemi, EPAM e Magica, vi pare una procedura seria e credibile questa ? Ora non dovrei invece pensare a rapimento al fine di violenza sessuale, proprio quando - oh, che combinazione - nessuno vede, sente niente (a parte i sogni del fioraio che potrebbero sembrare allusivi a qualcosa di effettivamente visto, ma non certo con Cosima e la "sagoma" presunta di Sabrina (siamo forse alle sagome di "blu notte "?).
RispondiEliminaRipeto mille volte: non ho assassini da scoprire, spero solo di contribuire, per quanto si può, a che non vadano innocenti in galera. Il resto non è né di mia competenza, né di mia conoscenza. Decidano, ma onestamente, coloro a cui spetta per dovere professionale.
Quarta riga, Errata Corrige: "a cui nessuno... può dare risposta".
RispondiEliminaGrazie Carla per le Sue cortesi parole. Lasciamo almeno alla gentil-nobildonna l'illusione di essere considerata importante, se non per noi, almeno per i suoi cicisbei di OFF-PANTEGANIK. Tra poco riporterà sdegnata le mie parole, accompagnate da "VERGOGNA !"...
ciao carla ,,
RispondiEliminaho visto che insisti sull'eta' come se questo fosse matusalemme .
hai notato chi è al governo? sono tutti abbondantemente al di sopra magari qualcuno dira' che non fanno bene alla causa dell'italia ,,tuttavia hanno una bella eta' e fidati che darebbero del filo da torcere a qualche giovincello..
lo so che non centra con il caso pero'.. tanto x specificare che non è che abbia una veneranda eta'
inoltre non ho capito la tua considerazione sugli ultimi interventi,,
credi anche te che l'ipotesi di gilberto avvalorata da tummolo e spiegata ulteriormante da luca.P possa essere plausibile?
ciao magica certo dai elementi che sono stati messi sul tavolo ,tutto mi fa pensare o avalora la prima confessione di michele,ma niente mi fa pensare,che forse ci siamo distratti o sottovalutato,che ci siamo concentrato su un punto e persi di vista di qualcosa....insomma nella vita capita che l'apparenza inganna.....
RispondiEliminacome è anche vero che per il momento non emmerge altri elementi,in cui poter discutere e si va avanti per ipotetico.....comunque ritorno a dire che di sicuro solo michele ci potrebbe dare delle risposte,visto che è stato lui a portarci al pozzo.....
a parte tutto ciò magica a me nella vita mi ha insegnato che è sempre meglio sentire più campane e poi ognuno si fa le proprie deduzioni,giuste o sbagliate che siano.....se son giuste non avrai altro che conferma,se son sbagliate non resta altro che rivedersi se uno vuole,è importante per noi,per poter camminare bene nella vita,se no continuamo a sbatterci,fino a quando non capiamo che forse è caso di cambiare strada.....
ora non vorrei che si capisca che credo al signor gilberto,dico semplicemente,che potrebbe esserci un qualcosa che non è stato detto,che ci sia qualche mazzetto nascosto nella manica....
è vero ci sono i tabulati,chi non mi dice che tutta quella storia non centri con l'uccissione di sarah?....,certo sono esistiti.....
certo come te e tanti altri ci basiamo sui elementi che abbiamo,ma rimane comunque la domanda ma le carte sono state tutte scoperte?.....anzi ho l'impressione che non si voglia scoprire....ciao magica buonanotte
ciao carla ora sospetti che i tabulati non siano importanti? quegli sms di sabrina chi li ha fatti?
RispondiEliminabeh dai comunque ognuno la pensa come vuole non siamo una combriccola come nell'alto blog dove tutto va bene l'importante è colpevolizzare anche se a volte dicono falsita' .
io sono razionale , la vedo da sempre in un certo modo , gli elementi sono sempre gli stessi .. assi nelle manica l'accusa non ne ha, li cercano . interrogando tizio e caio . forse ne ha la difesa .
quindi non critico gilberto o tummolo solo ho evidenziato che vedono il caso in modo indecifrabile .. .
io il caso lo vedo chiaro e non cambio idea
scusa magica non m'infraindentere,quello che voglio dire che l'apparenze delle volte ingannano.....leggi meglio tutto il mio comento postato,che dice tutt'altro,se parlo di carte non scoperte non mi riferisco all'accusa,in cui a mio parere quello che va messo sotto torchio è michele,in cui non si fa altro che evitare e chissà perchè?....bè! ora devo andare perchè domani mi aspetta una giornata pesante.....ciao un bacio
RispondiEliminaCare Carla e Magica,
RispondiEliminanon solo Misseri non è messo sotto torchio, ma neppure uno solo degli altri imputati. Certo, potrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere, ma in loro vece potrebbero dire qualcosa i rispettivi avvocati. Invece si evita: pare che, malgrado le udienze seguano un buon ritmo, si voglia rinviare la sostanza a chissà quando. L'interrogatorio della Cerra è stato praticamente annullato, dando per buono quello già fatto in Germania. Viene così acquisita come prova la tesi del sogno, ma allora tengono in galera due donne solo perché un qualunque fioraio ha sognato che rapivano la loro nipote/cugina, anzi che Cosima rafforzata da una "sagoma" femminile (?) ha rapito la nipote? Appare chiaro che la procedura ormai va avanti per inerzia, come una macchina senza guidatore. Una storia che sta diventando patetica, se non fosse per una ragazzina barbaramente uccisa. In conclusione, il vero problema qui non è Michele Misseri, ma una SS. Inquisizione che si è raggomitolata in se stessa, non si sa bene quanto per incapacità professionale e quanto per deliberata volontà.
... il tempo delle favole è finito, c'è da scegliere! Il colpevole o le colpevoli (molto + probabile) sono in quella famiglia... non si scappa!
RispondiEliminaxfox- su questo sono d'accordo i p.m. ci devono dire quale è la versione giusta...garage o sequestro una delle due insieme non reggono...ciao
RispondiEliminadarpi ciao
RispondiEliminase avevano abbandonato la tesi del garage per pigliare al volo il sequestro..se il sequestro non ci fu , l''avevo detto si sono fregati con le loro mani ..
oppure via il sequestro e ripiglia il garage?
Io penso, invece, che la fiaba (brutta fiaba) vada risolta così: chi getta le prime pietre è il colpevole e complice dei colpevoli.
RispondiEliminaquesta non l'ho capita ..
RispondiEliminasignor tummolo .
non siamo accomunati in una unica tesi a scatola chiusa come dice sempre lei ..
chissa' che venga aoppurata la verita' ..
Cara Magica,
RispondiEliminanon so se la verità verrà appurata o meno: per ora nessun elemento sussiste per questa "appurazione", lo si vede assai bene in questo processo che sembra un vascello a vele senza alcun vento; quanto alle fiabe (non favole, perché queste riguardano gli animali), la mia osservazione era indirizzata al nostro comune interlocutore in veste volpina, tipica appunto delle favore, e non delle fiabe (cfr. anche penultimo articolo su Sarah).
Errata corrige, penultima riga inizio: "favole" , non "favore".
RispondiEliminaGrazie per il pensiero gentile Dottò!
RispondiEliminaSignori , Buongiorno
RispondiEliminaScusatemi ma c’è qualcosa che non quadra.
Non capisco perché si possa avvalorare il sequestro di Sarah da parte di una banda di delinquenti ed escludere automaticamente il sequestro da parte delle due donne attualmente in carcere.
Attenzione! Qui siamo di fronte ad una contraddizione.
Se si esclude il sequestro di Sarah ad opera di madre e figlia, oltretutto confermata (secondo i PP.MM.) dalla testimonianza del fioraio, non vedo perché debba considerarsi verosimile il sequestro da parte di persone esterne alla famiglia non suffragato da alcun riscontro diretto.
Si sostiene che nessuna persona, vittima di un sequestro o presunto tale, avrebbe reagito passivamente (senza protesta e/o urla ) come ha reagito Sarah. Giusto! Nessuno si fa sequestrare senza opporre un minimo di resistenza. Ma ciò è vero solo in parte.
È vero, cioè, solo nel momento in cui il tentativo di sequestro viene posto in essere da persone estranee, da una banda di delinquenti.
Prendiamo, per un momento (solo per un momento), per buono il sogno del fioraio. Ci rendiamo conto che, in definitiva, l’ordine perentorio della zia Cosima è solo un ordine che una zia da ad una nipotina. La nipotina, tutto può percepire in quell’atteggiamento (uno schiaffone, un rimprovero più o meno pesante) tranne che il tentativo di un sequestro che la porterà alla morte. Appare evidente che Sarah, di fronte a pur tanta perentorietà, non aveva alcun motivo di ribellarsi e/o urlare (a meno che, ma ne dubito, non fosse stata minacciata di morte precedentemente).
Accantoniamo quindi il fantastico sogno del Buccolieri per di sogno si tratta.
Scenario diverso è quello che ci porta ad immaginare un “sequestro” da parte di persone estranee. In quel caso la minaccia è evidente! L’allarme scatta subito, soprattutto in una ragazzina di 14 anni, in un giorno di piena estate, ad un’ora in cui, solitamente, non circola anima viva, e la reazione sarebbe stata immediata perché Sarah avrebbe istantaneamente percepito il pericolo.
Che sia chiaro; non sto dicendo che zia e cugina abbiano sequestrato Sarah (ho anche spiegato i motivi per cui quello del fioraio non può che considerarsi un “sogno”) sto solo dicendo che se è valida la teoria del sequestro da parte di estranei, altrettanto valida può essere la teoria dei PP. MM. di Taranto, secondo i quali Sarah sia stata sequestrata dalle due donne.
buongiorno ..
RispondiEliminapenso che non siamo noi a decidere le conclusioni del caso .. sabbene alcuni pensano ingenuamente che chi inquisisce stia qua a leggere le nostre considerazioni ,, sopratutto i colpevolisti che sembra abbiano dei colpi di coda .. postando cose falsate e aggiumte di cattiverie come per dan man forte a quelli che giudicheranno .. adirittura gli stessi commenti forcaioli postati sempre doppi (anche xchè puo' succedere una volta ma insistere vuol farlo apposta.)...
insistenti personaggi .. possibile che non si fermino una volta a pensare se questo o quello sia stato possibile .. xchè in alcuni casi è impossibile che sia successo .. ma nonostante si sorvola . e si batte su balle inventate o rincarate , da queste frasi si evince l'odio e la cattiveria . tanta cattiveria , .. io credo che abbiano un animo cattivo .
..
buon giorno a tutti,
RispondiEliminaciao magica,dire cattiveria nella gente è troppo poco,definerei veleno in corpo.....dopo quello che si legge in giro e poi si credono di essere migliori della famiglia misseri e non si accorgono del loro veleno..."l'occhio è lo specchio dell'anima umano"....quello che sanno fare è sputare veleno.....
per il resto come già detto o ci son cose non dette,che magari un giorno per magia verranno fuori,non si sà quando? come si sà di alcuni casi che nononstante che son passati dei anni ,ancora di verità mica,nonstante tutto sono convinta che la verità si farà strada da sola.....ma per il momento resto con la sensazione,che la prima confessione di michele che conta....
abbiamo anche l'esempio di gravina di ciccio e torre,tutto faceva supporre che centrasse il padre eppure anche lì tanto meno che si credeva si rscoprì che la verità era un'altro......
qua o è stato lui michele,o resta il fatto perchè ha voluto prendersi la colpa?!.....non di sicuro per coprire la famiglia,questo lo escludo categoricamente.....ciao magica
ciao carla ..
RispondiEliminachi vuoi che sia stato se non chi ha confessato e adirittura sarebbe disponibile a farsi l'ergastolo?
qualcumo insiste sul sogno del fiorista ..dicono che buccolieri ha visto il sequestro ..
eppure vogliono apparire tenere personcine .. e vorrebbero ammazzare una persona innocente?
che bello sarebbe x loro se esistesse la sedia elettrica .. si metterebbro al di fuori del vetro di protezione con un gelato in mano ,,,
poi dicono che sabrina mangiava nutella durante il funerale ? si vede che lo farebbero loro ..
che ci vuoi fare magica,non sai che esiste assassinio legalizzato e non?.....
RispondiEliminaIntanto, al signor "volpe", alias "foxie": non c'è di che. E ciò che Le è dovuto, visto che ribatte sempre uno stesso chiodo, senza peraltro che questo possa penetrare nel muro, a rischio di farsi male al dito.
RispondiEliminaCaro Epam, tra le due possibilità vi è una notevole differenza: rapire un persona senza averne esperienza, è tutt'altro che facile, soprattutto nelle assurde modalità esposte dalla SS. Inquisizione (in due versioni, quella del fioraio e quella più poetica della signora Pisanò, differenze non da poco). Un rapimento fatto da gente esperta è rapido ed efficiente: rilegga la descrizione del rapimento di Lucia Mondella da parte dei bravi dell'Innominato (quello del romanzo manzoniano, non degli anonimi che cercano di imitarlo in questo blog). "Gentile signorina - chiedono cortesemente - sa dirmi la strada per S. Pancrazio ?". Mentre la signorina si volta per indicare la strada giusta, una mano pelosa, sporca e puzzolente si cala rapidamente sulla bocca della signorina (Lucia - Sarah). L'altra mano la spinge rudemente, forse con l'aiuto di un altro bravaccio, in una macchina tipo SUV con le porte larghe e comode. dopo di che la macchina, senza far granché chiasso, si avvìa. Bastano pochi secondi, forse due minuti primi, e la questione è risolta. Se riuscivano a farlo nel '600 con le carrozze, figuriamoci oggi. Il silenzio dei vicini poi può essere spiegato in vari modi: paura, omertà, sonno, seguire qualche film giallo estivo con sparatorie, ecc. Posso capire che Lei dissenta anche per spirito di municipio, ma non vedo che confronto obbligatorio vi possa essere tra un'azione improvvisata di due donnette grasse e sudaticce alla loro prima ed unica esperienza di rapitrici e l'opera spiccia di professionisti, gente allenata a questo tipo di lavoro.
Sinceramente non capisco l'esclusione aprioristicamente reiterata di questa possibilità almeno teorica.
buonasera..
RispondiEliminapero' che centra misseri ?
l'hanno portata nel garage'?xchè hanno dimostrato che ad un'ora compatibile con la immediata sparizione il cell di sarh è stato localizzato nel garage di casa misseri .
i fidanzatini quel pomeriggio e all'ora sempre compatibile notaromo una calma piatta per le vie di avetrana -- imoltre misseri sostiene di avere sentito gli ultimi squilli mel cell di sarh .. fino a quando quel cell cadde aprendosi ..
x magica -a me sta venendo la nausea siamo arrivati da altre parti all'omicidio premeditato se andiamo avantgi così il delitto di sara porterà al terrorismo di al qaida ...basta non se ne può più..ciao
RispondiEliminaI cellulari sono fatti apposta per girare in più luoghi. Che io sappia una cella impegna almeno 10 - 12 kmq. Ci stanno molti garage di Misseri in quello spazio. La compatibilità con un luogo non obbliga a pensare che il luogo sia quello. Sta di fatto che: dell'arrivo nella villetta o su pertinenze parla solo ed esclusivamente il Misseri, che ne ha dato 8 versioni, le quali non costituiscono affatto un unico "doloroso percorso di ravvedimento", e gli stessi SS. inquisitori se ne sono resi conto, anche se a fatica e con diversi rigetti. Il sogno è un sogno e nulla prova. Ma certo Sarah Scazzi è stata strangolata da qualcuno dopo una presumibile violenza sessuale, in quanto lo strangolamento puro e semplice non richiede il denudamento della vittima. Ora, nel garage nulla è risultato; la compatibilità non è una prova assoluta di presenza, ma solo una probabilità di 5 - 6 mq : 10 o più kmq. Un cellulare può passare di mano in mano e di luogo in luogo, non è il telefono a filo e neppure un cordless. La sua presenza in un luogo prova poco per non dire nulla. In sede processuale, senza dati obiettivi e senza testimonianze incontrovertibili, nessuno della famiglia risulterà colpevole del delitto. Ma se uno lo risultasse, ciò potrebbe avallare la tesi che gli altri, perlomeno ne fossero a conoscenza se non addirittura complici, ma per quello ci vuole qualcosa di più che qualche squillo telefonico.
RispondiEliminabuongiorno a tutti,comunque per come se la gira questo michele,per me resta il punto fermo che si debba partire da lui....penso solo lui ci può dire qualcosa,visto che è stato lui a portarci al pozzo....non si seppellisce una ragazzina in quel modo solo perchè trovata per strada,per di più una nipote e visto che in quella casa era considerata come una figlia.....
RispondiEliminadato che si dice che cosima e sabrina non parleranno mai,perchè a mio parere ,non hanno niente da dire e non si condanna le persone per bugie dette,sempre se di bugie si tratti?....visto che in questo mondo le bugie sono inevitabile,buone cattive che siano....è vero le bugie ti porta ad avere "il sospetto",ma se non si ha conferma dei fatti rimane sempre" il sospetto",in cui come in questo caso non si ha niente di certo,allora per questo le persone devono essere condannate?...
l'altro punto è se si tratta da persone estranee della famiglia misseri,in cui non solo non sappiamo nulla,non se ne parla proprio,resta solo una supposizione, in cui riterrei tutto può essere a volte nella vita succede delle cose immaginabile,ma resta sempre il fatto che michele ci ha portato nel pozzo ed è un dato di fatto che lui sà,o che sia state sua moglie e figlia o che sia stato un estraneo? per non dire che sia stato esclusivamente soltanto e solamente lui.....e ritorno a dire a qualunque lato che si guardi tutto ruota intorno a lui...e secondo me è da lui michele che si deve partire, c'è chi può pensare che continuerà dire bugie,che è tempo perso.....questo è una scusante bella e buona.....si sà bene che chi dice bugie prima o poi si incarta.....
non solo anche le donne misseri sono considerate bugiarde eppure su di loro si continua ad insistere...non è una contraddizione questa?.....buonagiornata
buogiorno ..
RispondiEliminanon capisco tutti sti giri di parole . si dice e non si dice . si fanno supposizioni
allora ditelo .. come la pensate . se ritenete possibile le due versioni.. colpevoli ed innocenti--- alla pari? 50 e 50 di possibilita? xchè ad un certo punto se vi pare o se vi va-- siate sinceri --
è inutile menar il can x l'aia..
Il signor Fox e non "Foxie" ha scelto un nick che è quello del suo cane (il miglior amico dell'uomo, fino a prova contraria) e non il marchio di una carta igienica. Lo conosco virtualmente solo, come gli altri, del resto. Ma chi legge, qui soprattutto, un'opinione se la fa. E questa reiterata protervia non nuoce certo a chi a esprime spassionatamente un'opinione ma a chi mistifica ad oltranza, insultando (noiosamente).
RispondiEliminaTummolo, "stai zitta", lo dice alle amiche "sue" e auspico, nemmeno a loro. Se ha problemi con le blatte, usi il suo panteganick per quelle vere. E a meno di non essere in un gulag, si risparmi almeno la faccia.
Anna Bari
Un'analisi emozionale e in buona parte condivisibile. Che va però coordinata con ciò che c'è e sta agli atti. Condivido la Sua analisi dell'interrogatorio di M. Misseri del 5 novembre. Come c'entrino "altri" è però tutto da dimostrare. E spostare tutto su circostanze intellettuali richiede come minimo discussioni che ne siano all'altezza. Personalmente penso che il Male sia molto più banale e si nasconda nei "dettagli"
RispondiEliminaAnna Bari (non ho firmato prima per la fretta)
RispondiEliminaPer la fretta la nobilgentildonna continua i suoi assurdi interventi, urli e strepiti (il caldo e disturbi di vario genere la fanno sproloquiare: non ho mai detto "stai zirta" a nessuno, ma solo di tornare nel suo sito prediletto. Tra l'altro qui uso il "tu" solo con Massimo Prati, Gilberto M. e Mimosa).
RispondiEliminaMa ciò che oggi mi ha interessato di più è stato di leggere il seguente articolo sul "Nuovo Quotidiano di Puglia":
"LECCE, ARRESTATO BRIGANTI... frazione della scu [ovvero, Sacra Corona Unita]..."
http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=2068578sez=Lecce.
Coloro che negano esistere gruppi criminali organizzati nel Salento o in Puglia in generale sono qui serviti. Voglio vedere come si possa escludere a priori che Sarah sia stata uccisa da un simile gruppo per motivi di libidine, per vendetta o per l'una e l'altra cosa, anche se si cerca di non far sapere un fatto simile, scaricando tutto su una famiglia, evidentemente già odiata ben prima della tragedia.
Guardi Tummolo che se ci sono gruppi malavitosi organizzati, e non solo in Puglia, ci credo. Certo non li dirigo io. Sono una semplice cittadina e dico ciò che penso, come lei. Quindi, sarebbe il caso di smetterla.
RispondiEliminaAnna Bari
Sig. Tummolo,
RispondiEliminachissà perché ma mi aspettavo una risposta così. Non mi aspettavo, invece, che fosse chiamato in causa il Manzoni con i suoi Promessi.
Solo alcune considerazioni in ordine al mio ultimo commento e la sua risposta.
Forse non me ne sono accorto, ma non ho affatto scritto che “escludo” aprioristicamente l’eventualità di un intervento esterno, ho solo detto che se è verosimile che Sarah sia stata sequestra da una banda di delinquenti (o balordi? Bisogna decidersi su questo) non può, escludersi “aprioristicamente” la possibilità paventata dal PP.MM. di Taranto secondo i quali mamma e figlia abbiano sequestrato la ragazza.
Mi pare ci sia una bella differenza.
La teoria dell’intervento esterno è una sua teoria (che mi pare sia condivisa anche da qualcun altro), una teoria che io non condivido ma che rispetto.
La teoria mostra una lacuna difficilmente (secondo logica e fuori da qualsiasi metafora) colmabile e cioè la presenza “inspiegabile” di Misseri in un delitto commesso da altri (che si autoaccusi o che accusi la figlia è indifferente) a meno che il Misseri non abbia una parte attiva nel delitto che, francamente mi riesce difficile individuare.
Resto, pertanto, scettico su questa teoria, ed essere scettici non significa necessariamente escludere a priori.
Resto del parere, pur con le dovute cautele che il caso richiede, che il responsabile del delitto sia il Misseri.
Poi lei insiste sulla municipalità (o campanilismo che dir si voglia) ma non è questo il problema. Il fatto che sia del luogo nulla c’entra con la mia idea. Potrei essere di Katmandu, avrei la stessa idea.
Saluti e Buona Domenica
Sig. Tummolo,
RispondiEliminaAbbia pietà...Lei sa cos'è la SCU?
La Sacra Corona Unità (che è l'equivalente della mafia siciliana della 'ndrangheta calabrese e della camorra campana) non si occupa di rapimenti a fini "sessuali" si occupa di ben altro. Al massimo, se proprio di sesso si vuol parlare, parliamo di prostituzione.
Che poi, al di fuori della SCU possano esserci altre organizzazioni criminali a fini "sessuali" sarebbe davvero una "grossa novità”, almeno qui da noi (lei dirà che c’è sempre una prima volta, ed allora speriamo che sia l’ultima).
Sig. Tummolo, la "organizzazioni criminali" quali che esse siano, non si dedicano (se non per vendetta), a porre in essere delitti contro i bambini, tutt'altro (lei sa perfettamente a cosa va incontro una persona che compie un delitto contro un/una bambino/a)! Sig. Tummolo, lei dovrebbe insegnarmelo (ha dieci anni più di me)che delitti come quelli contro Sarah Scazzi o Yara Gambirasio o Melissa Bassi e tanti altri casi che hanno visto vittime adolescenti, sono delitti compiuti dalle singole persone e mai delitti compiuti da "organizzazioni criminali".
E comunque, ripeto,nel caso di Sarah Scazzi, c'è sempre da colmare la lacuna "Michele Misseri".
Sapete cos'è la scu? Se lo sapete, tanto peggio attribuire un pensiero, comune tra l'altro, a un' "associazione per delinquere" " guidata da me. Tummolo, l'egocentrismo patologico per non dire di peggio giustifica fino a un certo punto. Ridicolo a parte, state esagerando, e parecchio, Tummolo, a richiesta, le riposto i suoi sproloqui. Sarà il caldo. Mettiamola così.
RispondiEliminaAttendo scuse
Anna Bari
Manlio Tummolo ha detto...
RispondiEliminaQuarta riga, Errata Corrige: "a cui nessuno... può dare risposta".
"Grazie Carla per le Sue cortesi parole. Lasciamo almeno alla gentil-nobildonna l'illusione di essere considerata importante, se non per noi, almeno per i suoi cicisbei di OFF-PANTEGANIK. Tra poco riporterà sdegnata le mie parole, accompagnate da "VERGOGNA !"...
04 luglio 2012 23:36:00 CEST
Notare che non leggevo e non scrivevo da più di una settimana. Carla(Chiara) non la considero nemmeno. Posso rimanere in pace?
Questa è una persecuzione. Tummolo, lo chiamiamo stalking??. Basta!
Prati, si renda conto
Anna Bari
Prego, non cancellare.
RispondiEliminaSi potrebbe mettere un punto? Avete bisogno di me per rinfocolare una discussione languente? Prego di smetterla di evocarmi anche quando non partecipo ai vostri balletti. E' possible? Grazie, anticipatamente
Anna Bari
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaMa veramente è la gentil-nobildonna sedicente barese che si evoca da sé perfino quando cito un articolo de "Il Nuovo Quotidiano di Puglia". Immagino tuttavia che avrò molto da imparare dalla stessa in merito alla "scu". Ci dia tutte le informazioni necessarie. Possono sempre essere utili, se dovessi andare a visitare la terra di mio nonno, tenente colonnello Carmelo Spagnolo, nato a Sava di Taranto e morto a Fullen di tetano nel campo Ospedale per prigionieri in Germania (1945).
RispondiEliminaCaro Epam,
nell'intenzione forse non esclude, ma nel tono e nel tipi di risposte, sì. Un'organizzazione criminale può uccidere una ragazzina per vendetta, per intimidazione, ed aggiungerci pure per maggior sfregio una violenza carnale. Dalle Sue risposte precedenti, mi pare che escludesse addirittura l'esistenza di associazioni criminali in zona. Quanto al Manzoni, non vedo di che Si meravigli: descrive perfettamente come poteva avvenire un rapimento nel Seicento e pure nella sua epoca (allora la carrozza continuava ad essere il mezzo di locomozione dei potenti, come lo rimase praticamente finoa inizi '900). Oggi abbiamo i SUV e pure il cloroformio in più. Quanto al Misseri, ha sì confessato, ma in varie e contraddittorie versioni; l'ho già detto e mi costringe a ripeterlo: perché dovrei credere alla prima e all'ultima, e non alle altre ? Perché poi, una volta ammesso il reato in famiglia, non dovrei credere alla connivenza parziale o totale dei familiari? chi me lo esclude ?
Di fronte a confessioni estorte e alle successive orribili manfrine utilizzate dalla SS. Inquisizione, perché dovrei credere anche ad una sola riga dei vari castelli d'accusa? Qui non è questione d'età: è questione di metodo critico e di s-fiducia.
Caro Sig. Tummolo,
RispondiEliminanon credo di aver mai negato l’esistenza di organizzazioni criminali in zona e prova ne è il fatto che io sia a conoscenza dell’esistenza della Sacro Corona Unità.
Così come non potrei negare l’esistenza di altre organizzazioni criminali ma di piccolo cabotaggio, dedite, per lo più allo spaccio di droga, furti in appartamenti, furti di auto e reati minori e generalmente composte da Bravi balordi (per altro conosciuti anche i paese sia che essi siano avetranesi sia che vengano da fuori).
Semmai, ho solo negato, in qualche mio precedente commento, l’esistenza del signorotto stile Don Rodrigo (e torniamo al Manzoni) da proteggere e da tenere lontano dai guai.
Come avrà avuto modo di constatare, il mio commento del 7 luglio 2012 alle ore 20:43:00, arriva sette minuti dopo il suo delle ore 20:36 cioè mentre lei postava il suo commento, io scrivevo il mio.
Noterà anche, come io, in quel commento abbia fatto riferimento alla possibilità di un sequestro di una ragazzina, a puro fine di vendetta . Ma un rapimento con quei fini, può solo essere opera di una “grossa” organizzazione criminale ed in conseguenza di un grave sgarro in danno della medesima (l’esempio più famoso è quello di Giuseppe Di Matteo) e, se la memoria non mi inganna, se ne contano pochissimi anche nelle storie di mafia.
Per concludere, ripeto, quella dell’intervento esterno è una sua ipotesi che io rispetto ma che, assolutamente, non condivido. Almeno fino a quando, quella che io chiamo lacuna Misseri, non sarà colmata, è può essere colmata solo ritenendolo parte attiva nel sequestro e nell’omicidio (visto che è sicuramente parte attiva nella soppressione del corpo di Sarah) e, pertanto, complice e di qui, non si scappa.
buongiorno ..
RispondiEliminamisseri è complice di se stesso .
mettiamo che le donne fossero complici,, ma che le ragazzina sia stata rapita da estranei tipo la malvita organizzata .
xchè avrebbero voluto fare un sequestro nell'imminente arrivo di mariangela . tutto questo ambaradam .. sicuramente falloso .
tutti sti sms.. di inviti per il mare .solleciti con sms di sabrina x aver conferme da sarh. x depistare .??.
sprovvedute .! ..
una idea che non puo' essere codivisa ..
buongiorno ..
RispondiEliminamisseri è complice di se stesso .
mettiamo che le donne fossero complici,, ma che le ragazzina sia stata rapita da estranei tipo la malvita organizzata .
xchè avrebbero voluto fare un sequestro nell'imminente arrivo di mariangela . tutto questo ambaradam .. sicuramente falloso .
tutti sti sms.. di inviti per il mare .solleciti con sms di sabrina x aver conferme da sarh. x depistare .??.
sprovvedute .! ..
una idea che non puo' essere codivisa ..
scusate .. il doppione , si potrebbe eliminare un messaggio?
RispondiEliminaBuongiorno a tutti e ben ritrovati, non mi sembra di essere mancata così tanto visto che le novità del processo non sembrano aver aggiunto e nè tolto a quanto si sapeva sin dal suo inizio. Ancor peggio le supposizioni saccenti. Davvero non riesco a comprendere questo accanimento a oltranza verso le due donne che allo stato dei fatti risultano ancora innocenti più che mai fino a prova contraria!
RispondiEliminaIn merito alla questione del rapimento "sognato" di Sarah da parte di Sabrina e Cosima, mi risulta veramente difficile immaginarne una giustificazione od un motivo credibile. Sarah era attesa a casa Misseri per andare al mare con Sabrina e Mariangela (e relativa sorella). Per quale motivo avrebbero dovuto rapirla a qualche centinaio di metri da via Deledda e poi portarla a casa loro dove secondo la Procura la avrebbero uccisa? Solamente per accorciare i tempi visto che Mariangela stava per arrivare e quindi Sabrina doveva farsi trovare di fronte a casa (o sulla verandina) per non destare sospetti?
RispondiEliminaMi sembra veramente un'ipotesi ridicola che denota la totale assenza di una solida pista investigativa. In parole povere mi sembra che abbiano voluto prendere per buono qualsiasi cosa venisse loro propinata.
L'unica cosa certa di questo caso è che Michele Misseri ad un certo punto, ed onestamente non saprei dire quando, è entrato in possesso del cellulare di Sarah e di altri suoi effetti personali e che lo stesso Misseri, sapendo dove era stato occultato il cadavere, doveva per forza aver visto tale operazione od avervi partecipato attivamente.
Ed allora, un corretto metodo di indagine avrebbe dovuto imporre ai Carabinieri ed ai PM di seguire questa strada e queste poche certezze, ascoltando sì le diverse confessioni di Misseri ma con occhio ed orecchio molto più critici, senza accontentarsi subito della confessione che permetteva di semplificare enormemente le indagini e puntare sui personaggi più scontati che riconducevano l'omicidio esclusivamente all'ambito familiare.
Doveva risultare palese che quell'uomo si trovava in un evidente stato confusionale sia durante le prime confessioni sia durante l'incidente probatorio e le confessioni successive.
ciao anonimo
RispondiEliminase ti riferisci al sogno del fioraio non lo so se ti sei perso qual'cosa ma pare che questa pista sia stata accantonata ,,
sono talmente tante le ipotesi e le congetture che non si capisce piu' nulla ,,
ebbene pare che il sequestro non sia avvenuto .. pero' sai com'e che funziona :insistono su quel tasto stonato.. e vabene ..
miche' aveva conservato quello che rimaneva del cell di sarh .. come si sa l'aveva buttato di qua e di la' x farlo trovare , ma dovette fare il finto tonto ,, e lo consegno' e meno male che poterono risalire ai mess far le cugine e scartare certe ipotesi di coinvolgimento ...
invece avanti con le ipotesi strampalate ma ci credono anche ..
la pista del "sogno" del fioraio è stata accantonata? ma quando Magica?
RispondiEliminaNon ha manco testimoniato... Oppure non faranno testimoniare manco lui? Continuo a suggerire... lasciamo perdere la storia e parlate di fatti concreti! Chissà... forse il cerchio potrebbe pure allargarsi!
Interessante anche questa teoria:
RispondiEliminaAnonimo scrive, tra l'altro:
«... che lo stesso Misseri, sapendo dove era stato occultato il cadavere, doveva per forza aver visto tale operazione od avervi partecipato attivamente»
...sapendo dove era stato occultato il cadavere...
Scusi, e come avrebbe dovuto saperlo? Quando lo avrebbe saputo? E da chi lo avrebbe saputo?.
E poi, che significa:
«Michele Misseri ad un certo punto, ed onestamente non saprei dire quando, è entrato in possesso del cellulare di Sarah e di altri suoi effetti personali...»
soprattutto che significa "onestamente"?
Ma vi rendete conto o no che per essere a conoscenza di tali fatti e per essere entrato in possesso degli effetti personali di Sarah, Michele Misseri non può esserci arrivato per opera è virtù dello spirito santo, ma solo essendo parte attiva nel delitto?
O qualcuno vuol farmi intendere che una organizzazione criminale abbia posto in essere il sequestro, l'assassinio e la soppressione del cadavere di Sarah. e poi sianbo andati da Michele MIsseri ed onestamente gli abbiano consegnato cellulare ed effetti personali dicendogli, sempre onestamente:
"Toh, Miche'...noi abbiamo fatto, al resto pensaci tu".
Credo che non sia a sognare non sia solo il fioraio!
Scusa Epam ma a me è sembrato che "onestamente" fosse riferito al soggetto e non alla situazione narrata.......
RispondiEliminaIntanto: con l'accettazione delle dichiarazioni della signora Cerra, svolte in Germania, e l'acquisizione agli atti di queste, azzerando un nuovo interrogatorio in processo, si ha per automatica l'accettazione della versione "sogno". Sarà interrogato il fioraio ? Quando saranno interrogati gli imputati, e il fioraio è stato "imputato" di falsa testimonianza (non si sa se quella della pretesa realtà o quella del sogno: decideranno i giudici), ma l'errore tattico è stato, imputandolo, di avergli dato facoltà di non rispondere, per cui potranno rispondere in sua vece gli avvocati stessi al momento debito.
RispondiEliminaQuanto alla versione dell'anonimo ore 20.55: le contraddizioni sorgerebbero eventualmente solo a credere ad una parte di ciò che si è voluto far credere. Che cosa ha trovato in realtà Misseri, e che cosa gli si è fatto trovare? Per i SS. inquisitori (lo si deduce agevolmente dalla sua messa in libertà provvisoria), egli era solo il cavallo di Troia contro la figlia: gli hanno fatto dire ciò che hanno voluto e, quanto al trovare, forse ha trovato alcuni oggetti (cellulare in testa) o forse gli hanno fatto dire di aver trovato lui quello che già avevano trovato loro. Se Misseri è poco credibile, gli Inquisitori SS. lo sono ancora meno e lo dimostra il comportamento repressivo nei confronti dei difensori della famiglia, e la disperata ricerca di elementi d'accusa andando dal "doloroso percorso di ravvedimento" fino a due (!!!) versioni del sogno (NON DIMENTICHIAMOLO: 2 versioni di un sogno, quella della Pisanò che vede Cosima tirare per i capelli Sarah spingendola in macchina e quella del primo verbale del fioraio, con tanti e troppi "verosimilmente", che vede Cosima, con gesto di imperatrice o di tiranna, dire in dialetto a Sarah di salire in macchina). E' assai facile dedurre dalla molteplicità di versioni, ma tutte tendenti ad incolpare solanto le due donne Misseri madre e figlia, la disperata ricerca di un argomento "per sostenere l'accusa in giudizio", da parte dei SS. Inquisitori. La soluzione più logica in questa variabile varietà è quella di non credere assolutamente a nulla di quanto fatto circolare.
x fox,,
RispondiEliminama guarda un po' ..
e si insiste ,, se interrogano il fioraio? che dovrebbe dire stavolta? che non era sogno? se a quelli che racconto' del sogno dicono che racconto' di un sogno .
vuoi vedere che l'unica credibile è stata la pisano? la quale ha raccontato la storia rincarata .. di chiacchere ? basta vedere cosa raccomto' in tv .. e mi meraviglio di quelli inquirenti che hanno permesso che andasse a spettegolare in tv . che razza di gente lei e gli altri .
.
sempre x fox .. dice
RispondiElimina( lasciamo perdere la storia e parliamo di fatti concreti?)
fox tirali fuori te i fatti veri e sentiamo cosa ci dici ..puo' essere? che non abbiamo capito nulla?
mah non capisco certe versioni fantasiose ..
RispondiEliminauna cosa mi sento di dire...
gli inqiurenti pensavano come molti un italia che le donne fossero copevoli .. (ultimamente si sono accorti del'errore ma vanno avanti ad interrogare tizio e caio x trovare un ago nel pagliaio) e non fare la figuraccia che faranno prima o poi .)).
non simo tutti pecoroni che sbavano maldicenze senza ragione ..
buonasera a tutti,
RispondiEliminavedi magica,purtroppo la maldicenza è un punto debole dell'uomo ed è molto conosciuto e naturalmente c'è chi se ne prende gioco,ma non hanno coscienza del gioco pericoloso che stanno condugendo,che tutto verrà ritorto contro.....bravi chi riesce starsene fuori.....ciao cara magica
Un'organizzazione criminale non lascia ad un contadino semi-analfabeta il delicato compito di sbarazzarsi di un cadavere, è gente che uccide quasi ogni giorno e sa bene come risolvere certe questioni, non ha bisogno di avvalersi della collaborazione di nessuno, se vuole qualcosa se la prende e non lascia prove perchè sa bene come farle sparire. Se si trattasse invece di signori viziosetti del luogo, allora in quel caso viene anche meno la ragione per la quale Misseri dovrebbe aver paura di parlare, cosa potrebbero mai fargli chi passa il suo tempo a delirare mentalmente guardando le ragazzine? Se Misseri fosse invece uno di loro, non avrebbe comunque niente da perdere considerato il fatto che ha confessato di aver violato il cadavere di sua nipote e avrebbe parlato anche di questo suo vizietto anzi, nel tentativo di scaricarsi le colpe, avrebbe volentieri coinvolto questi suoi "amici" anzichè sua figlia. Credo si tratti di semplice logica, non di più.
RispondiEliminaciao carla ,
RispondiEliminahai notato come vogliono far fischiare sempre il loro fischietto?
nemmeno quando le cose diventano palesi . e si hanno riscontri, che fu un sogno , basta sapere se tutto cio' fu possibile con i tempi ed il modo ..
mettiamo che il sogno sia stata invece una realta' .. ti pare che andassero in giro scorazzando in macchina .inseguendo la sarah . mentre le mandavano sms .. e con il pericolo che l'amica arrivasse da un momento all'altro? .
e pur ci credono? creduloni!!
notte carla e smakkk
che ci vuoi fare magica a questo arriva la loro intelligenza....e si vantano pure.....buonanotte pure a te smakkk
RispondiEliminabuonanotte norma e a tutti amici del blog
Vorrei spezzare una lancia in favore di Valentina Misseri, oggetto sul web degli insulti più turpi, semplicemente per aver ribadito in aula quello che ha sempre detto e per aver difeso la mamma e la sorella.
RispondiEliminaLe si sono attribuite parole irriguardose verso la povera Sarah, in maniera SCIENTEMENTE MENZOGNERA, al solo scopo di denigrare la teste e di diminuire il valore della sua testimonianza. Il commento meno malevolo è che la sua testimonianza era scontata.
Adesso io chiedo: c'è un motivo razionale e plausibile per cui Valentina, pur essendo convinta, secondo gli irriducibili colpevolisti a danno di Cosima e Sabrina, che il padre sia innocente, insiste nel dire che lei gli ha creduto quando le ha detto di essere colpevole?
Secondo me non è possibile trascurare quella che è una convinzione assodata delle donne Misseri. Se avessero avuto anche il minimo dubbio sulla colpevolezza del congiunto e sulla possibilità che il delitto sia stato opera di estranei alla famiglia, per qual motivo non avrebbero MAI sostenuto questa possibilità?
Oltretutto la circostanza di essere congiunte di un assassino, o presunto tale, rimarrebbe purtroppo come una macchia indelebile sulla loro onorabilità sociale, comunque si concludesse la vicenda giudiziaria.
Giacomo
Manuela,
RispondiEliminasì, hai perfettamente ragione e me ne scuso.
É stata solo una mia errata interpretazione.
Me ne scuso con i lettori e soprattutto con l'autore del commento.
Buona giornata.
Valentina ha parlato di certi atteggiamenti di Sarah che, “seppur ingenui ed innocenti (...), potevano venire equivocati dai malpensanti”. Le si è attribuito un intento diffamatorio, ma questi atteggiamenti erano stati notati anche da Claudio Scazzi che ne aveva parlato con Ivano Russo. Non sono un'invenzione di Sabrina e Valentina.
RispondiEliminaSe vi fossero degli autori o complici estranei alla famiglia, Michele avrebbe tutto l'interesse a denunciare i veri responsabili. Ora che è libero dovrebbe seriamente temere per la sua incolumità. Questi terzi potrebbero arrivare a simulare un suicidio di Michele, un atto del resto da lui già minacciato. Sparirebbe così l'unico testimone.
Il cellulare di Sarah era nella disponibilità di Michele Misseri fin dalle prime fasi dell'omicidio. Se fosse stato maneggiato da qualcuno estraneo ai congiunti non gli sarebbe stato consegnato. Se questi ipotetici complici avessero dato a Michele il cellulare per qualche ragione, per esempio attuare un depistaggio, gli avrebbero chiesto di eseguire subito il compito assegnato. Non gli avrebbero consentito di tenere il cellulare per 40 giorni a rischio di essere scoperto.
Probabilmente Michele provò a disfarsene assieme allo zainetto e ai vestiti ma non riuscì a farlo bruciare completamente perchè mancava tempo. Allora lo conservò e in seguito gli parve utile conservarlo per attuare dei depistaggi.
Ivan
buongiorno a tutti ,quella di ragirare le parole,per far passare una parola per altro è una cosa vecchia che esiste dai tempi dei tempi,quì si dimostra quanto le persone possa essere sveglia,ma ho notato che alla gente piace mettersi in disposizione,forse per una falsa illussione che mettendoci con chi è più forte buone o cattive che siano,di sentirsi prodetti riparati da qualsiasi incoluminità .....troppo facile ,ma sarà solo una illussione momentanea....
RispondiEliminaancora non si è capito che si debba proprio avere timore del male che si compia......
è vero la vita ha spesso mostrato che a rimetterci sono i buoni....è solo apparenza,poi ci sono effetti collatterale.....
non è sempre detto che la maggioranza fa la forza.....se si guarda nella storia,che chi ha cambiato il mondo sono sempre state le minoranze.....
perciò ripeto quello che c' è da temere è il male che si compie che è come un cancro che avanza all'inizio silente e quando te ne accorgi è troppo tardi......e non si può dire che oltre all'esistenza del male in questo mondo che non ci venga messa accanto delle persone che ci chiama all'attenzione,ma non sempre si è disposto di ascoltare,allora se si va alla deriva non ci si puo prendesela con nessuno se non con se stesso,perchè a suo tempo gli era piaciuto....perseverare è "diabolico"= il male,con ciò ci si fa del male.....semplice no!....saluti
vi racconto una storiella che segue a quello detto sopra:
RispondiElimina-c'è un uomo che dice di avere tanta fede......arriva un temporale,che è talmente intenso che incomincia a formarsi dei allagamenti e si trasforma in alluvione....e l'uomo che dice di avere fede se ne sta tranquillo nella sua abitazione di 3 piani,man mano l'acqua sale lui se ne sale di un piano....arrivano i socorsi più volte per salvarlo , ma ogni volta l'uomo risponde :- io ho fede in DIO che mi salva- arriva in cima al tetto ,insomma fino all'ultimo dice di avere fede e così negò....arriva davanti alla porta del paradiso reclamando con S.Pietro, come mai, nonstante dimostrando fiducioso,essi negò?.....S.Pietro rispose :-
noi i soccorsi te l'avevamo mandato,ma sei tu che non eri tanto sveglio di accettarli.....
Che Sarah Scazzi dovesse avere un temperamento un po' "ribelle", non è affatto difficile da credere, per la semplicissima ragione che il 90 e passa per cento degli adolescenti lo sono. Qualunque psicologo dell'età evolutiva ed ogni buon docente lo sanno pure. Così si dovrebbe altrettanto sapere (parlo dei S. inquisitori e loro fans) che è dovere giuridico di ogni adulto, che abbia la responsabilità della sorveglianza di un minorennne, di indicargli, con le buone o con maggiore severità, qual debba essere il comportamento consono di un/a ragazzino/a. Nondimeno, pur sapendo con certezza queste cose per ragioni professionali, i SS. Inquisitori non hanno esitato a vedere nei normalissimi rimproveri della giovane, ma maggiorenne, cugina, con cui si trovava in compagnia, espressioni di gelosia, del tutto irrealistiche ed ingiustificabili. Lo stesso discorso valga per coloro che, sentendo prima la giovane parente di S. Pancrazio (coetanea se non erro) e poi la cugina Valentina trovano nelle note biografiche da esse fatte motivi di odio e conferma al movente omicida.
RispondiEliminasi vede che loro non hanno la necessita' di indirizzare i minorenni per la giusta via ,
RispondiEliminai minorenni sotto la loro protezione , sono diversi dai minorenni plebei .. sanno come comportarsi da soli --- attingendo dal loro corredo genetico..,,