Saggi-Denunce-Inchieste-Articoli dei lettori

domenica 26 dicembre 2010

Il solito Natale di sangue

Attentato di Manila (foto ANSA.IT)
Giovedì è apparso un videocomunicato su un forum internet amico di Al Qaida, il Shumukh forum Al-Islam (forum d'Onore). 
Il titolo era: -Il tempo di partire è arrivato, i cristiani non credenti celebrano il Natale.- 
Chiaramente si riferiva a chi non è di fede islamica; ciò che il comunicato inizialmente non faceva capire era che si preannunciavano attentati contro le chiese frequentate da cattolici. Continuando, però, ad un certo punto si arrivava ad uno dei passaggi focalizzanti del videodocumento. Ve lo cito testualmente: 
-Saranno le detonazioni delle bombe a dare il segnale. Questi esplosivi ci sono e vi verranno donati nella notte di Babbo Natale in modo da far scorrere fiumi di sangue.- 

Il videocomunicato, logicamente intercettato dall'organo di controllo americano contro le stragi, ha messo in allerta i servizi di sicurezza di tutto il mondo e specialmente quelli canadesi e americani. Venerdì mattina, su iniziativa  del  Consigliere di governo per l'antiterrorismo John Brennan, si sono riuniti alla Casa Bianca i vertici delle varie organizzazioni USA addette alla difesa, FBI, Homeland Securitiy ecc..., che già erano in vacanza, in modo da predosporre speciali misure. Ed in America, effettivamente, a Natale non ci sono stati grossi problemi. Durante la conferenza è stato redatto un comunicato poi inviato a quasi tutti i paesi del mondo. Ciò non è servito ad evitare altre stragi perché anche quest'anno il Natale ha lasciato, nei luoghi di culto di confine, una lunga scia di sangue.
Almeno 11 morti, secondo la Associated Press (ma un sito islamico di lingua tedesca parla di 14/20morti), il bilancio dei due attentati riusciti in Nigeria. Le bombe sono esplose in chiese del nord-est, le stesse terre in cui pochi mesi fa altre 40 persone morirono solo per il fatto di ritenersi cristiani e di abitare in un territorio sotto l'egemonia della setta estremista Boko Haram (collegata ad Al Qaida). Per la cronaca ci furono più di 100 feriti, le stime arrivate in Italia erano inferiori sia per le vittime che per i feriti. Altri 5 attentati avvenuti a cavallo fra la vigilia e la notte di Natale (in quei casi erano bande armate delle stessa setta a cercare di fare irruzione nelle chiese), sono stati sventati dalla Polizia che ha risposto al fuoco. 

Un attentato anche a Manila, nelle Filippine. Un ordigno sistemato all'interno del controsoffitto della cappella di un campo di Polizia non ha, miracolosamente (è il caso di usarla a volte questa parola), provocato vittime; anche se 11 civili, tra cui il prete, sono rimasti feriti, alcuni in modo grave. La zona in cui é stanziato l'accampamento è sotto il controllo di gruppi appoggiati ad Al Qaida.

Questi i fatti più importanti avvenuti fra la vigilia e la notte del 25 Dicembre; ma altri meno eclatanti ne sono capitati in Cina, Cambogia, ed in quasi tutte le nazioni asiatiche. Visto l'odio e la facilità con cui si è riusciti a piazzare gli ordigni è facile prevedere che non saranno gli ultimi attentati e che accadranno anche il prossimo anno.

Come trovare soluzioni diplomatiche che portino ad un cessate il fuoco quando, sia da una che dall'altra parte, si risponde alla violenza con la violenza? I cristiani sono da mille anni, forse più, il nemico giurato di parte di quei popoli mussulmani che modificano le scritture del Corano e la mente dei giovani pur di portare i loro seguaci a fare cose aberranti ed autolesioniste. I governi degli Stati cosiddetti cristiani, dal canto loro, fanno la stessa cosa, anche se in maniera differente, inculcando la paura dello straniero nella popolazione. Mamma li turchi, si diceva un tempo ricordandosi del feroce Saladino.

Non siamo più nel tempo passato, siamo nel 2010 e tutti dovremmo fare un passo indietro per cercare che in futuro, finite le dinastie attuali, la Pace regni sovrana. Questo al momento risulta impensabile, e se si continuerà così sarà anche peggio. Vi riporto quanto uno Jihadista (studioso dell'Islam) nonché Sheikh (studioso del mondo islamico)  ha inserito nel questionario messo in rete per conoscere meglio i pensieri del suo popolo, si trova anche questo nel sito Al Shumukh. Leggiamolo insieme.

  • Quali sono i vostri pensieri sugli sbocchi mediatici jihadisti e qual è il loro ruolo in questa guerra?
  • Ci sono gruppi armati che operano nel Levante per includere Giordania, Siria, Palestina e il Sinai?
  • Se sì, chi dovrebbero combattere per primo? Gli israeliani o i regimi apostati?
  • Cosa ne pensi di Fatah al-Islam?
  • C'è un franchising di al-Qaeda in Siria? Se sì, in quale stadio di sviluppo si trova?
  • Cosa ne pensi del movimento della Jihad islamica in Palestina?
  • E' colpa di Hamas se i militanti jihadisti migrano in Palestina?
  • Come si puo diventare un martire?
  • Qual è la tua analisi di ciò che sta accadendo in Palestina?
  • E' accettabile pregare insieme ai sostenitori di Hamas?
  • Qual è lo stato attuale dei mujahidin in Algeria?
  • Che consigli puoi dare ai gruppi salafiti a Gaza?
E' del tutto normale porre domande del genere? Non lo so. Forse io non le capisco perché sono occidentale. Ciò che so è che apprezzo diversi mussulmani perché li conosco come persone leali e piene di umanità. In contrapposizione a loro ne apprezzo tanti altri che sono cristiani ed hanno eguali qualità. 
Quindi, per capirci, qual'è il problema insormontabile che impedisce a dei popoli evoluti di dialogare?  O, per meglio dire, chi è che non accetta realmente il dialogo? 
Possono essere i comandanti dei due (o più) schieramenti contrapposti che fanno dell'odio reciproco la fede inalienabile? 

Ai posteri, disse una volta un saggio, l'ardua sentenza. 

2 commenti:

  1. Hey, I am checking this blog using the phone and this appears to be kind of odd. Thought you'd wish to know. This is a great write-up nevertheless, did not mess that up.

    - David

    RispondiElimina
  2. Hey, I do not write from dictation, and I express my thoughts. I'm for peace and equality in the world and I hope you understand. Bye, Massimo

    RispondiElimina