tag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post9119514987299434900..comments2024-03-28T00:41:11.727+01:00Comments on Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati -: Missioni all'estero, missioni di pace, missioni di morte.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17464939250810319708noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-67112254894209836692011-03-02T13:41:33.141+01:002011-03-02T13:41:33.141+01:00Non è proprio così, Cesare. Tutto era già comincia...Non è proprio così, Cesare. Tutto era già cominciato più di dieci anni prima ed i missili umani erano, purtroppo, risposte terroristiche, non le prime in suolo americano in quanto già altri edifici erano stati rasi al suolo negli anni precedenti e tanti altri americani "civili" erano morti, al comportamento di chi governava negli USA. <br />Non ammettere questo vorrebbe dire non avere una giusta neutralità. <br /><br />Lo sbaglio di fondo quindi è partito da diversi decenni ed è stato perseverato aumentando ed alimentando l'odio anziché usare parole distensive e cercare gli incontri per favorire la pace (e pensare che sono stati gli stessi americani, quando i russi cercarono di sottomettere quella nazione, ad insegnare il combattimento terroristico agli afgani).<br /><br />Noi siamo alleati in una coalizione che manda i nostri ragazzi, e sono d'accordo con te che fanno solo che del bene e per questo vanno elogiati e sono amati dalla popolazione afgana, ma anche dalle altre in cui operano, sana e bisognosa, in luoghi di guerra senza avere le giuste protezioni (se leggi gli altri articoli dedicati ai nostri caduti in afghanistan capirai a cosa mi riferisco). <br /><br />Quando si è entrati, lì come in tutti gli altri Stati in cui siamo ancora presenti, nessuno ha predisposto un piano comune che prevedesse la democrazia in un tot di anni, fossero 5/10/15 non importa. Ancora oggi non c'è nessun piano strategico per eliminare la piaga del terrorismo afgano. E' vero che in quella nazione già da anni c'è un governo ed una polizia governativa, ma senza l'aiuto esterno non durerebbe una settimana e tutto tornerebbe come dieci anni fa.<br /><br />La domanda è: "Perché si continua senza sapere davvero come fare per eliminare il terrorismo? Perché non si sono veramente fatti passi in avanti?" <br /><br />Forse perché i militari armati, da che esiste il mondo, non sono mai riusciti a creare la pace?<br />Le parole, dici tu, non servono. Se è davvero così, ed io credo che non lo sia e che prima o poi si dovrà trattare per forza con certi personaggi (sarebbe meglio prima), non ci aspetta un futuro roseo perché gli atti terroristici, visto con chi si ha a che fare, porteranno ancora tanti morti al nostro esercito e forse anche alla nostra popolazione. Rispondere alla violenza con la violenza aumenta e dilata, in una escalation sempre maggiore, gli atti di violenza, e questo chi comanda, i potenti della Terra, lo sanno bene.<br />Ciao, MassimoAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/17464939250810319708noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-21760326198369718632011-03-02T12:10:00.992+01:002011-03-02T12:10:00.992+01:00Nobili parole le tue. Ma, appunto, parole. I fatti...Nobili parole le tue. Ma, appunto, parole. I fatti e la realtà sono molto più complessi. Non dobbiamo dimenticare che tutto è iniziato con qualcosa di mostruoso ed inimmaginabile: la trasformazione di alcuni aerei di linea, colmi di passeggeri ignari, in missili umani scagliati contro degli edifici civili, in tempo di pace. L'Occidente aveva il diritto e soprattutto il dovere di reagire e secondo me lo ha fatto con gradualità e ragionevolezza. L'inerzia sarebbe stata criminale. Cercare di trattare senz'armi avrebbe portato alle stesse conseguenze del trattato di Monaco del 1938 fra Hitler e le potenze occidentali. In questo quadro e nell'ambito di una missione ONU internazionale, i nostri coraggiosi e generosi ragazzi stanno facendo la loro parte con dignità e con onore, riscuotendo l'ammirazione degli alleati e delle popolazioni locali. Non dimentichiamo che essi sono là anche per noi, affinché noi ci sentiamo meno insicuri in casa nostra. Potrebbe sembrare retorica, ma non lo è. Ai nostri soldati e soprattutto ai nostri caduti dobbiamo grande riconoscenza, non solo l'umana pietà che spetta comunque alle vittime di tutti i conflitti.<br />CesareAnonymousnoreply@blogger.com