tag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post5871234301463142141..comments2024-03-28T00:41:11.727+01:00Comments on Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati -: Riflessioni sull'indeterminabilità sperimentale del codice geneticoAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/17464939250810319708noreply@blogger.comBlogger100125tag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-55342766537711488542017-06-21T15:23:31.295+02:002017-06-21T15:23:31.295+02:00
NOTE :
[1] “Alla fine del secolo la pressione ...<br />NOTE :<br /><br />[1] “Alla fine del secolo la pressione demografica reale nell’ambiente naturale sarà circa otto volte l’attuale: equivarrà cioè a una massa di ventotto miliardi di uomini…”. Questa atroce fesseria fu calcolata da un tale John Mc Hale, e candidamente riportata come cosa seria da A. Peccei, in “L’ORA DELLA VERITA’ SI AVVICINA. QUALE FUTURO ?”, in Edizioni Scientifiche (!!!!!!) e Tecniche Mondadori (Milano, 1974), a sua vota citato da Antonio Desideri “Storia e Storiografia”, ed. D’Anna, Firenze 1989, vol.III , pag. 1203, II colonna (testo scolastico per i Licei !) .<br />[2] Sull’opposto fronte epistemologico, i sostanziali scettici, come Karl Popper, secondo il quale il processo scientifico è un semplice rincorrersi di congetture e confutazioni, per cui che cosa resterebbe di conoscenza della realtà ? Nulla, se non illusioni di conoscere. Un po’diversamente, ma non troppo, la pensa Joseph Agassi, per il quale è conoscenza ciò che regge la confutazione (finché la regge…).<br /> Si confonde l’acquisizione (minima) della verità per ogni individuo, con l’acquisizione storica umana (Popper, non dimentichiamo, odia lo storicismo): così si produce l’immobilismo conoscitivo, pur in un lavoro da Sisifo. Si crede di sapere, si confuta ciò che si sa, quindi si riprende ad illudersi di conoscere, fino a nuova confutazione, e così all’infinito… Per lo storicista, l’avanzata è lentissima, contrastata, ma c’è: solo l’esperienza secolare o plurisecolare conferma o nega determinate ipotesi. Positivismo e neopositivismo logico, sulla base della tradizione gnoseologica tradizionale, dànno per certe o accertabili tutte le conoscenze, se queste sono “scientifiche”, il che sarebbe tautologia. Se il certo o l’accertabile, è “scientifico”, quando una nozione è certa o accertabile e, dunque “scientifica” ? Di qui la lotta con il razionalismo critico (meglio, scettico) di Popper.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-6129663238021762992017-06-21T15:21:23.224+02:002017-06-21T15:21:23.224+02:00 Chi fa mai i calcoli reali per ogni classe o anna... Chi fa mai i calcoli reali per ogni classe o annata: ad esempio, per dire solo della mia: quanti dei nati nel 1948 in Italia oggi vivono ? Non mi meraviglio dei disgustosi partitocrati ed affaristi che mirano ad arraffare denaro (il denaro di chi muore il primo giorno di pensione o ultimo di lavoro, che non abbia eredi immediati, che fine fa ? chi se lo ingozza ?): mi meraviglio di medici, con o senza frontiere, che per vantarsi delle loro mirabolanti terapie dei nostri tempi vogliono far credere all’immortalità fisica, all’eterno benessere fisico, all’eterna giovinezza, anche dopo compiuti 1.500 anni di vita e forse più. Siamo nell’Era delle Mistificazioni Numeriche, o meglio delle Frottole pure e semplici .<br /><br /><br /> III<br /><br /> Ben altro è il modo di procedere razionale, che è la base di quello autenticamente scientifico: dubita dei dati e dubita della natura di ciò che osserva, rifiuta gli slogans, calcola ma in via ipotetica e conosce i limiti formali e metodici del numero, non ha certezze assolute ed è conscio che tutto debba essere controllato periodicamente se non continuamente. Le sue certezze non si acquisiscono in giornata, ma attraverso lunghi e pazienti esami, relativi ai punti d’osservazione e corredati di metodi rigorosi, ognuno confacente alla materia di studio (non esistono metodi – panacea, buoni per tutto…). Non esaurisce mai le domande, e dà risposte provvisorie e molteplici ai propri dubbi. Sa che la scienza di oggi sarà, e dovrà essere, superata domani. Al pretenzioso motto dell’ISTAT, il razionalista oppone quello di Bacone:<br />“VERITAS FILIA TEMPORIS”. La Verità dell’Uomo è una conquista lenta e faticosa, che dura secoli e millenni, come Vico, dopo Bacone, ci insegnò [2].<br /> E, quanto alla confutazione, il razionalista autentico sa che confutare non significa tanto dimostrare o pretendere di dimostrare la falsità di una tesi che non si condivida, ma più semplicemente spiegare il perché e il come non si condivida quella certa tesi, mentre il dimostrare positivo non è “dimostrare” una verità assoluta o relativa, quanto esporre le motivazioni per cui si condivide una certa tesi piuttosto che un’altra. Nel caso specifico di una discussione orale o scritta, per poter confutare occorre ascoltare attentamente l’altro, tener conto delle sue motivazioni, capirne i punti deboli, esporli, motivarne la fragilità, ma a nulla serve elencare bibliografie (non è in esame il pensiero di non partecipanti al dibattito, ma quello di chi sta discutendo), e, men che meno, insulti. Le bibliografie servono nei saggi o nelle opere, non in una normale discussione .<br /> La pretesa dell’uomo di dimostrare verità o falsità di qualcosa nella sua realtà, così singolarmente, come in gruppo, come pure in un determinato periodo storico, vuoi con ragionamenti deduttivi, induttivi, sperimentali e con calcoli matematici, vuoi con prediche di papi e imam, e rivelazioni sedicenti divine, è sempre erronea ed ingenua, oppure indice di frode intenzionale.<br /> La verità ontologica dei fatti è un lungo, faticoso, collettivo percorso dell’intera umanità nel corso della sua intera storia.<br />(continua)Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-46290017536588767252017-06-21T15:18:37.098+02:002017-06-21T15:18:37.098+02:00 II
... II<br /><br /> Nella mentalità dello statistico, pover’uomo che si ubriaca di cifre come l’etilista di alcool puro, la realtà è fatta di cifre, su cui fa con molto arbitrio tutta una serie di operazioni, ovviamente astratte quanto lo sono i segni su cui opera, e queste operazioni vengono fatte sempre per soddisfare gli interessi dei suoi committenti. Riguardo al passato, possiamo verificare le assurdità delle previsioni statistiche fatte qualche decennio fa: negli anni ’70, si prevedeva, per distogliere i popoli dalla fecondità demografica, che a fine secolo XX, vi sarebbe stata una popolazione mondiale di 28 miliardi. Sono trascorsi 17 anni dalla fine del secolo, ma, dando per buoni i calcoli odierni (i quali, detto di passaggio, sommano dovunque gli autoctoni e i presenti sul territorio, sicché siamo almeno al doppio), oggi saremmo sui 7 miliardi, ovvero appena ad ¼ del previsto e pre-calcolato di allora [1] .<br /> Il neo-pitagorico non solo pretende di misurare con “esattezza” indiscutibile le cose (i suoi sono numeri, ovvero “fatti”, mica illazioni, mica chiacchiere, come quelle del comune cittadino, che diamine !!!), ma pure di conoscere con i numeri le cose in sé, la realtà più vera e profonda, lo stesso evolversi del mondo attraverso il ruotare di numeri, operazioni, percentuali, algoritmi e logaritmi. Per capire quanto poco possano controllare i loro numeri, basti pensare ai dati di affluenza ad una manifestazione qualunque: gli organizzatori moltiplicano i presenti (mettendo insieme pure i passanti casuali e i curiosi) per 5 o per 10; la Polizia fa l’opposto, divide per 5 o per 10, valutando solo le due file esterne (siccome una manifestazione non è una parata militare, in cui basta moltiplicare la fila anteriore per il numero delle file, e si ottiene il risultato esatto, è assai facile ingannarsi). Quanto poi al magico prevedere il futuro, questo è impossibile anche partendo dai dati più esatti: infatti una certa percentuale di crescita, di diminuzione o di stabilità, non è una legge fissata nell’Eterno e per l’Eterno: è solo una situazione momentanea. Mussolini prevedeva per gli anni ‘60 o ’70 una popolazione italiana di 60 milioni, che è stata raggiunta (se vera…) appena negli ultimi anni adesso con l’invasione di 5 o 10 milioni di afro-asiatici e sudamericani. La popolazione italiana autoctona è presumibilmente nell’ipotesi migliore ancora oggi sui 55 milioni .<br /> Con la complicità di medici, con o senza frontiere, al fine di derubare le pensioni, illudendo i gonzi si promette un’aspettativa di vita immortale, addirittura !, sostenendo che ormai morire è un obiettivo quasi impossibile grazie alle cure, allo sport, al buon nutrimento “mediterraneo”, ecc. Già il termine “aspettativa” (un tempo non lontano si diceva semplicemente “vita media”) è una truffa, perché tutti ci aspettiamo di vivere sani, forti, belli, robusti, incrollabili, oltre ogni limite ragionevole di tempo, ma tra l’aspettarsi e il raggiungere ce ne corre. I calcoli, ai limiti dell’imbroglio, si basano sulla sopravvivenza di quella generazione iperselezionata che ha vissuto due guerre mondiali e altre minori, che ha sofferto fame, miseria, epidemie, invasioni militari, e sono sopravvissuti a tutto ciò, perché i più forti (pensate che nel giro di trent’anni circa morirono per sole cause di guerra oltre un milione di persone, tra il 1915 e il 1945, per non dire dei morti di spagnola, di tifo, di colera, di asiatica, ultima grande influenza). Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-21388987001872614022017-06-21T15:13:26.848+02:002017-06-21T15:13:26.848+02:00IL METODO DI TILL EULENSPIEGEL E IL METODO
...IL METODO DI TILL EULENSPIEGEL E IL METODO <br /> RAZIONALE (confutatorio e dimostrativo)<br /> <br /> I<br /><br /> Per chi non lo sapesse, Till Eulenspiegel (Till, Specchio della civetta) è un personaggio tradizionale della letteratura germanica (tedesca e olandese, soprattutto), di ispirazione universitaria medioevale (un clericus vagans). Till può essere considerato l’inventore (nulla di nuovo sotto il sole) dell’impostazione associazionista-condizionatrice e comportamentista di certa psicologia di marca anglosassone e sovietica, che trova i suoi fondamenti nell’idea che l’uomo, come gli <br />animali, si comporti per azioni e reazioni pressoché automatiche, scatenate dall’ambiente. Till, infatti, dimostra “scientificamente” come si possa insegnare a leggere ad un normale asino: egli scrive su un quadernone delle “i” e delle “o”, mettendo tra quelle pagine un po’ di fieno. L’asino gira le pagine col muso, non si ferma su quelle vuote e, quando trova il fieno, “legge” “i-o, i-o”, così tutti gli ascoltatori ammirano il metodo d’insegnante, sperimentato da Till . Così, il tanto “arretrato” Medioevo sembra irridere preventivamente alla psicologia comportamentista del secolo XX .<br /> Altrettanto satirica è la descrizione del metodo assertivo e dogmatico in materia astronomica, utilizzato da Till: egli infatti dichiara: “Il numero delle stelle nell’intero Universo è di 1.564.627.402 [il numero è puramente esemplificativo]: dimostrate voi che sia diverso da quanto da me asserito”. Ovviamente, nessuno era in grado di dare un numero diverso, di tanto o poco che fosse .<br /> Così il metodo assertivo dogmatico pretende di dare certezze attraverso numeri. Per cercare di capire il ruolo dell’ISTAT, nella sua ispirazione ideologica neo-pitagorica, non ho avuto occasione migliore, se non di vedere il suo slogan: “NUMERUS REI PUBLICAE FUNDAMENTUM”. Una delle peggiori bestialità che si possano affermare: “Il numero è fondamento della Repubblica”. Non il Popolo, non la Legge, non la Giustizia, non il Lavoro, o quale altro principio etico-politico: IL NUMERO ! Senza rendersi conto che il numero è solo un segno, un simbolo di una quantità, maggiore o minore, ma sempre determinata; un segno estremamente manipolabile che indica semplicemente una situazione quantitativa generica ed astratta, raccolta in un certo momento su un certo campione: transeunte quindi, e non certo proiettabile verso il futuro, se non con una catena di “se, ma, però, forse, ecc.”.<br />(continua)Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-37479569749895475422017-06-09T16:03:13.596+02:002017-06-09T16:03:13.596+02:00Grazie per le imponenti bibliografie. Amo molto l...Grazie per le imponenti bibliografie. Amo molto leggere, ma cose comprensibili. Basta vedere come il mio interlocutore si esprime per capire che non dice nulla. Il carattere della scienza, quando è tale, è quello di avere la capacità di analizzare i propri metodi e i propri contenuti in modo ragionevole per convalidare, o negare, o migliorare tali impostazioni. Coprirsi con formulette è fare quello che facevano un tempo le navi da guerra: per sfuggire al nemico, emettevano nebbia e fumo. Oggi non basterebbe, perché c'è il radar.<br />La scienza fisica d'oggi, come la micro- o nanobiologia sono solo strumenti per il suicidio della specie, per giunta nemmeno consapevole, ovvero anche più pericoloso.<br /><br />Un chiarimento sul concetto di relativo, ovvero di ciò che pone in relazione due o più cose; ma tale relazione presuppone qualcosa di assoluto: ad esempio, per rendersi conto di un movimento occorre porre un punto fermo (che lo sia o non lo sia, poco importa: tale vogliamo, e perciò dobbiamo considerarlo tale). Una realtà che sia solo "relativa" (ovvero, senza elemento considerato stabile ed assoluto), è una non-realtà, puro vuoto, un elenco senza inizio e senza fine: dunque privo di significato, dunque perfettamente inutile, quando non nocivo.Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-45112471573597838072017-06-07T17:57:56.078+02:002017-06-07T17:57:56.078+02:00Mica male per Zelig!Mica male per Zelig!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-20221322333970355572017-06-07T16:55:34.358+02:002017-06-07T16:55:34.358+02:00Caro Manlio, non metterti a fare le moltiplicazion...Caro Manlio, non metterti a fare le moltiplicazioni dando definizioni a vanvera.<br />Ammiro la tua dedizione allo studio, ma stai affrontando il problema dalla parte sbagliata. L'equazione che ti affascina è relativistica, deriva (per esempio) dalla semplificazione per velocità prossima a quella della luce di una serie di Taylor. Serie infinita in cui i termini superiori al primo diventano leggerissimi, irrilevanti man mano che, appunto, cresce la velocità trattata. Il premio Nobel Sheldon Glashow che puoi trovare qui http://www.pbs.org/wgbh/nova/einstein/experts.html con altri studiosi di altissimo livello spiega in modo molto efficace e semplice il senso di quella equivalenza: quando un oggetto emette luce, per esempio un lampo di luce, diventa un pochino più leggero. Un po' di massa se ne è andata. L'equazione di Einstein ci racconta come funziona l'Universo, non ci spiega le bollette dell'Enel, che, ti dò ragione, hanno caratteristiche ai limiti dell'esoterico. <br /><br />p.s. ci sono libri bellissimi che puoi trovare anche on line, per iniziare a dipanare la matassa relativistica. Uno, scritto da una delle firme gloriose (che fu) di Scientific American, Martin Gardner, lo trovi addirittura qui: http://www.introni.it/pdf/Gardner%20-%20La%20relativita%20per%20tutti.pdf<br />C'è anche il bellissimo libro di Sir Arthur Eddington, Spazio Tempo Gravitazione. Un best seller, lo trovi certo anche in biblioteca.<br /><br />Chiudo qui, perchè non ho nessuna intenzione nè di accanirmi, nè di perdere tempo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-24042019907900117032017-06-07T15:45:18.896+02:002017-06-07T15:45:18.896+02:00E vediamo allora, visto che nessuno ha aggiunto nu...E vediamo allora, visto che nessuno ha aggiunto nulla, questa celebre formula, abbstanza semplice apparentemente, in realtà piuttosto complessa, contorta e male spiegata.<br /><br />Che significa dire che l'energia è uguale o è equivalente ad una determinata massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce (ossia la velocità della luce moltiplicata per se stessa) ?<br /><br />Intanto, che cos'è una moltiplicazione ? Null'altro che un'addizione ripetuta almeno due volte con addendi uguali. Posto, ad es., un numero "a", a x 5 = a + a + a + a + a. Se io moltiplico quindi la massa per la velocità della luce al quadrato, ottengo massa o velocità ? Ma che cos'è la velocità? null'altro che il rapporto nel movimento di un corpo tra spazio e tempo; tanto maggiore lo spazio attraversato in un'unità di tempo, tanro maggiore la velocità; se invece in uno spazio determinato il movimento richiede più di quell'unità del tempo, la velocità è minore. Posto lo spazio di 100 km, è più veloce il corpo che percorre quei km in un tempo minore.<br />Bene, fin qui siamo nella fisica più semplice ed elementare. Ora, che vuol dire quadrato della velocità : una velocità maggiore ? Uno spazio che rappresenta in quadrato del percorso attraversato dalla medesima velocità ? E infine che significa che una massa, se moltiplicata per la velocità della luce, sia o diventi energia ? Che occorre far muovere una certa massa velocità al quadrato della velocità della luce, per ottenere energia ? Forse per questo le bollette dell'ENEL sono così care ? La massa si sbriciola, producendo energia, mentre se si limita alla sola velocità della luce, senza quadrato, l'energia non si sviluppa ? O, peggio ancora, se si va alla velocità del suono ?<br /><br /> Il comodo delle formule è che sembrano dire chissà che, ma non dicono nulla: infatti: posso ben scrivere che a + b + c + d = e, ma che cosa siano a, b, c, d, ed e non lo so, sebbene supponga che si tratti di cifre o numeri diversi fra loro e che "e" sia appunto il risultato di questa addizione. Il problema dunque è quello che, quando si traducono le formule in parole esprimenti concetti, e questi in fenomeni, o non si riesce, o è assolutamente problematico con possibilità di più soluzioni ipotetiche. Da qui, rimango nella mia convinzione che la matematica sia necessaria per misurare i fenomenti, ma non a conoscerli nella loro intima struttura. Mi si obietterà che non si ottiene nulla senza questa misura o si resta nel vago: questo è vero. POccorre quindi corroborare la descrizione dei fenomeni con la loro misurazione, ma non limitarsi ad uno o all'altro dei criteri di conoscenza. Cari Anonimi, alle armi !Manlio Tummolohttp://tummolomanliomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-53466679137461236032017-05-31T15:48:57.302+02:002017-05-31T15:48:57.302+02:00Quanti anonimi! mi pare che le Garzantine del 200...Quanti anonimi! mi pare che le Garzantine del 2005 non siano così vecchie (ma forse l'anonimo d'oggi non era allora ancora nato...), ma poco importa: il linguaggio è il medesimo, i concetti insussistenti sono uguali, il vuoto si identifica. A dire il vero, su questo stesso sito si trova di me anche un filmato, ma poco importa. Non ho paura di farmi fotografare, sebbene ormai stia per compiere 69 anni, ma non sono neppure tanto vanitoso da farmi fotografare in tutte le pose e in ogni abito, compreso quello adamitico. <br /><br /> Un giorno o l'altro farò un piccolo esame della celebre formula (più antica del 2005) E = m (cxc), del celebre Einstein (la scrivo così perché non so qui come aggiungere il simbolo giusto: 2). Poi vedremo quanti lamenti sulla mia ignoranza in materia verranno fatti...<br /><br />Abbiate il coraggio di mettervi almeno un nomignolo, Eroi: e quando mi criticate, invece di offendere, dateci quei chiarimenti che, secondo voi, occorrono. Altrimenti le vostre sono solo blaterazioni, propaganda di regime per una "scienza" che sta avviando l'umanità alla rovina .Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-1196110525951460742017-05-29T17:57:48.657+02:002017-05-29T17:57:48.657+02:00Perdona, caro Manlio: tu sei uno di quelli che non...Perdona, caro Manlio: tu sei uno di quelli che non vuoi farsi fotografare temendo che in quel diabolico scatto, soprattutto se digitale, gli venga rubata l'anima un pezzo alla volta, translitterando il mite studioso Tummolo, un pezzettino (discreto) alla volta, in un universo parallelo?<br /><br />Ma no, che dico: la Garzantina del 2005 [almeno quella aggiornata... :-(....]le scemenze che hai scritto....le conclusioni presuntuose e insensate che ne hai tratto.....è impossibile che tu ci creda.<br /><br />Ci ha preso in giro e noi ci siamo cascati!!!!!<br /><br />anonimo, ma non l'anonimo precedente, piuttosto quello di qualche post fa.<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-47971817960709883842017-05-29T15:38:57.817+02:002017-05-29T15:38:57.817+02:00Caro Anonimo (a ?),
perché ti definisci tale, qua...Caro Anonimo (a ?),<br /><br />perché ti definisci tale, quando è evidente chi sei ? Giochiamo a nasconderello ?<br /><br />Un ateo bestemmia già quando nomina Dio: se Dio non esiste, come potrebbe maledire qualcosa ? E se Dio esiste, come può maledire una sua propria creazione? Gli scienziati, che fanno simili sragionamenti, dimostrano solo e sempre di essere incapaci di esprimersi, abituati a lavorare puramente con formule e numeri. Mi ero già preparato a casa (come detto, qui lavoro in Biblioteca, non essendo più collegato da almeno due anni ad INTERNET) alcuni esempi di come, quando si debbano tradurre in espressioni verbali formule algebrico-fisiche, questi scienziatoni e scienziatucoli non sappiano esprimersi.<br /><br />Traggo le seguenti dall'Enciclopedia delle Scienze, ed. Garzanti, in edizione economica del 2005, giusto come esempi di tale oscurità:<br /><br />BOSONE :<br /><i> particella elementare con ---> [vale per "vedi"] spin intero o nullo [come se l'intero e il nullo potessero coincidere !], il cui comportamento è regolato dalla statistica di Bose-Einstein (---> statistiche fisiche). Per i bosoni non vale il ---> principio di esclusione di Pauli, cioè, non c'è limite al numero di particelle che possono trovarsi nello stesso stato quantistico. Sono identificati come bosoni i mesoni, i fotoni, i gluoni</i> (pag. 206) Come dire, tutto e niente...<br />BOSONE DI HIGGS :<br /><i>Particella associata al campo di H[iggs] come mediatrice delle interazioni tra campo e particelle. Poiché il campo è scalare, la particella di H. ha spin nullo... la sua massa oscilla tra i 100 e i 300 GeV (1GeV = 10° e V)</i> pag. 740 (chiaro e limpido, vero ?).<br /><br />SPIN :<br /><br /><i>momento angolare o momento di rotazione proprio di una ---> particella elementare distinto da un eventuale momento angolare orbitale... Da un punto di vista... più rigoroso [!!!], si può dire che su ogni particella elementare è effettuabile in modo diretto o indiretto [come se fosse lo stesso...], una misura di momento angolare intrinseco, oltre che misure di posizione, di impulso o energia, di momento angolare orbitale, ecc....</i> pag. 1397 .<br /><br /> Si prosegue ben più a lungo, per un'altra intera fitta colonna e poi per un'altra pagina due capoversi, con varie formule (pag. 1398) di senso ancora più oscuro. tutto ciò per dire, sommariamente, che le particelle ruotano analogamente a nano-sistemi stellari.<br /><br />Si intende poi per <i>"quanto" </i> la quantità minima di cui possono variare (ma se è "minima" come fa a variare ?) alcune specifiche proprietà (p. es. energia, momento angolare) di un sistema .<br /><br /> Sfido chiunque, di sano intelletto ad apprezzare come chiare queste definizioni, e aggiungo come aggravante: su un testo che dovrebbe essere "divulgativo", ma di buon livello !<br /><br />Per favore, non prendiamoci in giro: la fisica, specie subatomica dei due ultimi secoli, è solo matematica con pretese neopitagoriche di natura ontologica (ovvero, di realtà effettive), il che non è. Di qui i disastri dal 1945 ad oggi .Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-32005000009191732017-05-26T18:02:00.851+02:002017-05-26T18:02:00.851+02:00In Goddamn (maledizione, dannazione) o in goddamne...In Goddamn (maledizione, dannazione) o in goddamned (maledetto, dannato) la radice God ha un significato rafforzativo (maledizione divina) e non di una bestemmia. La stragrande maggioranza degli scienziati non credo che bestemmi in quanto si definisce atea. Il linguaggio universale dello scienziato è la matematica e per chi non la conosce è ovvio che sia incomprensibile. Ad es. dietro la tecnologia che ci permette di scrivere su questo blog ci sono tante teorie, formule astruse, equazioni, ricerche come nella pastiglietta contro il mal di testa. Credo che alla persona comune non interessi più di tanto la traduzione in termini comprensibili delle elaborazioni algebrico-informatiche che hanno permesso agli scienziati di arrivare ad una scoperta-invenzione ma interessi piuttosto il risultato concreto di questa scoperta-invenzione. D'altronde ognuno ha il proprio campo o campi di conoscenza e quindi i propri limiti; il non sapere cosa studino oggi i fisici e non comprenderli non è un dramma o un motivo per essere catastrofici. "Cosa studiano i fisici oggi?" probabilmente è la stessa domanda che si è posto qualcuno (dandosi anche la stessa risposta) da quando ufficialmente è nata la fisica.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-66421746138598168222017-05-26T15:49:38.060+02:002017-05-26T15:49:38.060+02:00Già, a sapere che cosa studiano i fisici d'ogg...Già, a sapere che cosa studiano i fisici d'oggi, oltre alle loro formule! "Goddamn", caro Anonimo ? Ma non è un composto tra "god" (e siamo sempre lì) e "Damn" (ovvero damned") ?, il che significherebbe una bestemmia. Difendere gli scienziati d'oggi, è un'impresa assai ardua, caro Anonimo: sono solo dei grandi tecnologi, abilissimi nel digitare (come tutti i giovani d'oggi), ma ripeto: tradurre in termini comprensibili le loro elaborazioni algebrico-informatiche è praticamente impossibile. I giornalisti tentano di farlo, ma, tra l'ignoranza linguistica degli scienziatoni e l'ginoranza presuntuosa dei giornalisti divulgativi, il risultato è disastroso. Uno dei motivi per i quali l'umanità sparirà ben presto sarà proprio la digitalizzazione della scienza (alias, scemenza tecnologica).Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-18285054718979247082017-05-25T20:59:18.270+02:002017-05-25T20:59:18.270+02:00Dialogo interessante: ho scoperto qualcosa di nuov...Dialogo interessante: ho scoperto qualcosa di nuovo!Vannanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-35332234898204929472017-05-25T15:27:24.962+02:002017-05-25T15:27:24.962+02:00Carissimo Manlio
Hai ragione, nel mio precedente d...Carissimo Manlio<br />Hai ragione, nel mio precedente del 17.5 ho fatto un clamoroso errore di battuta (ho scritto goodman al posto di goddamn) e nella fretta non ho spiegato bene ciò che volevo dire. Ritento.Il titolo originale del libro scritto dall'autore era "The Goddamn Particle: If the Universe Is the Answer, What Is the Question?" L'editore, ovviamente per ragioni di mercato, ha abbreviato Goddamn (maledetta, dannata) in God Particle (Particella Dio); solo nella traduzione italiana del libro è diventata "di Dio" come se nel titolo inglese fosse stato scritto God's Particle). Lo stesso Higgs, che aveva teorizzato l'esistenza di questa particella nel 1964, ha dichiarato di non condividere questa definizione (God Particle) ritenendola offensiva. La particella in questione (Bosone di Higgs) nel mondo della fisica veniva scherzosamente chiamata maledetta, dannata, perchè non si riusciva mai a identificarla: ci sono voluti quasi cinquant'anni e la conferma è avvenuta dal CERN di Ginevra. In conclusione, il bosone (non c'è solo quello di Higgs) non è una particella maledetta e neppure di Dio ma è solo una delle tante particelle che costituiscono la materia e che i fisici stanno studiando. Gli scienziati c'entrano ben poco con i titoli sensazionalistici; c'entrano invece molto gli editori, i traduttori e i giornalisti con i loro abusi divulgativi. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-40864387118998524392017-05-25T11:50:31.362+02:002017-05-25T11:50:31.362+02:00Carissimo Anonimo (??),
chi mi conosce sa che ver...Carissimo Anonimo (??),<br /><br />chi mi conosce sa che verifico sempre le informazioni, e non mi limito a seguire i dizionari su Wikipedia e simili, compilati da altrettanti anonimi associati, che magari confondono sinonimi e contrari.<br /> Allora vedo che: "maledetto" si dice in inglese <i>damned o cursed</i>. Non ho trovato nessun <i>goodmann</i> (semmai, sarebbe <i>goodman</i> = buon uomo; con due "n" si dice in tedesco, nel significato di essere umano maschio o marito, come <i>Frau</i> vale donna o signora o moglie);<br /><br />Inoltre vedo che <i>good</i> = buono (in ogni caso associato a concetti positivi qualitativamente), <i>man</i> = uomo; <i>manner</i> = maniera o modo; <i>god</i> = Dio (in tedesco <i>Gott</i>, come buono = <i>gut</i>) o anche "loggione" (!!).<br /><br />Cfr. Dizionario tascebile Garzanti (2004, pagg. 662) e Dizionario ed. Melita (1990, pagg. 1076).<br /><br />In conclusione, il "bosone" non è una particella "maledetta", ma di "Dio" oppure da "loggione". Qui i giornalisti e i loro abusi divulgativi c'entrano poco. Come ho detto, lo scienziato deve vendere il suo prodotto e quando vuol esprimersi in parole e non in formule matematiche, spesso cade in frasi ridicole o assurde. Se ne potrebbe raccogliere uno "stupidario" (e qualcuno, mi pare, lo ha già fatto). Lavorare con cifre e lettere algebriche è un conto, se ne possono ricavare operazioni assai complesse, ma tradurle, attraverso parole in concetti e questi collegati ai fatti, allora si piange amaramente...Manlio Tummolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-58478468798144612602017-05-23T15:52:48.242+02:002017-05-23T15:52:48.242+02:00Caro Anonimo ma non troppo, "goodmann" ...Caro Anonimo ma non troppo, "goodmann" dovrebbe dare come abbreviativo "good", e non "god": misteri della lingua britannica oggi dominante il mondo, grazie alla... bomba atomica. Degli abusi giornalistici, a scopo di divulgazione reclamistica, avevo già fatto cenno.<br /> Lo scienziato, per ovvie necessità, deve vendere il proprio prodotto (scoperta o invenzione che sia) al miglior offerente,che poi ne farà l'uso che crede, dai miracoli della tecnologia terapeutica agli orrori bellici. Si torna al punto base: quando si dice "umano" nel senso di buono, si usa il termine in senso autoapologetico, come il "sapiens sapiens"; in realtà, "umano" può anche significare l'estremo dell'atroce. Una consapevolezza di ciò potrebbe evitare ogni degenerazione, sia nella presunzione di essere l'unica specie indispensabile nel pianeta, sia anche di poter fare tutto dominando le altre e se stessa.Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-82512583957504236572017-05-19T18:12:26.685+02:002017-05-19T18:12:26.685+02:00Caro Manlio,
E' vero, lo scienziato non è un s...Caro Manlio,<br />E' vero, lo scienziato non è un santo come del resto non lo è il politico. <br />Ritorniamo così al concetto che gran parte del negativo che c'è nel mondo è comunque frutto del pensiero umano. Per quanto concerne la tua domanda sulla divisione delle particelle sub atomiche, pur non essendo io un fisico, posso dirti che è la fisica quantistica che si occupa di questo. L'elettrone ad es. sembra essere composto da tre sub particelle (recente scoperta). Anche il bosone di Higgs è una sub-particella. E' curioso che il termine "particella di Dio" con il quale lo si identifica non è stato coniato dagli scienziati ma è il frutto di una errata traduzione in italiano del titolo del libro "The God Particle: If the Universe Is the Answer, What Is the Question?" di Leon Ledermann. God nel titolo è abbreviazione di goodmamn (maledetta) ma nella traduzione italiana è diventata "di dio" come se fosse stato scritto God's. I giornalisti e i media, come al solito, hanno fatto il resto. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-15728896088463611392017-05-19T15:46:52.002+02:002017-05-19T15:46:52.002+02:00Carissimo Anonimo,
gli scienziati hanno operato c...Carissimo Anonimo,<br /><br />gli scienziati hanno operato con i soldi dati loro dai politici, i quali di per sé nulla avrebbero saputo di bombe atomiche o altro, se qualcuno non metteva loro la classica "pulce nell'oercchio". Che la materia fosse divisibile all'infinito (ma divisibilità teorica e divisione concreta non sono lo stesso), era già stato detto perlomeno da Cartesio, Leibniz e Wolf. Questi due ultimi, come in parte Vico, immaginavano un punto sì indivisibile, ma in senso metafisico, ovvero un'entità immanente ai corpi, piuttosto che un corpo esso stesso. La chimica, tuttora per quanto ne sappia, è ancora fondata sul concetto di atomo (ovvero elemento indivisibile della materia); la fisica è andata oltre. Perché oggi nessuno pensa (ma forse l'anonimo potrà dirmelo)a dividere l'elettrone, il positrone, il neutrone, il neutrino, ecc. ? Non esiste ancora la tecnica ? O semplicemente si ritiene che non la massa, ma l'energia sia indivisibile ? Mah, misteri della scienza contemporanea che, con le sue formula risolve ogni problema, nella pratica spesso li aggrava o li rende perfino insolubili.<br /><br />Ma tornando alle tecniche belliche, si pensi che Fulton, inascoltato da Napoleone, fu invece ascoltato dagli Inglesi: come adoperare la forza del vapore ad usi bellici. E' sempre lo scienziato (che non è un santo), mai il semplice politico, ad inventare strumenti di morte, dai tempi delle prime lame di selce all'arma atomica.Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-4908439310442885642017-05-17T16:02:21.517+02:002017-05-17T16:02:21.517+02:00Se da quando esiste la Scienza gli scienziati aves...Se da quando esiste la Scienza gli scienziati avessero meditato sui possibili risvolti negativi delle loro ricerche, l'umanità sarebbe ancora ferma all'età della pietra o quasi. Gli scienziati che hanno costruito la bomba atomica lo hanno fatto su richiesta e con il finanziamento dei politici che hanno anche deciso come e quando utilizzarla. Purtroppo se avvengono certe storture non è colpa solo dello scienziato ma dell’uomo in genere, perché nella sua natura sta la sete di potere e di guadagno, l’ansia del prevalere sul proprio prossimo e per arrivare allo scopo ogni mezzo può esser utile sia esso una clava, una bomba atomica o batteriologica e chissà cos’altro in futuro. Le “deviazioni” scientifiche hanno causato e probabilmente causeranno tanti mali al mondo in cui viviamo ma non dimentichiamo il peso che certe ideologie-filosofie, partorite da sommi pensatori, hanno avuto ed hanno nell’evoluzione di questo processo. La smania di potere è una brutta malattia genetica, esclusiva del DNA umano. E' da sperare che un giorno la scienza identifichi il locus e modifichi questo gene sballato; forse allora il mondo potrà realmente cambiare. <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-60620003527467177702017-05-16T15:38:11.289+02:002017-05-16T15:38:11.289+02:00Visto che altri interventi non vi sono, mi permett...Visto che altri interventi non vi sono, mi permetto di fare alcune conclusioni sulla scienza in generale, sulla matematica in particolare. Immanuel Kant scrisse due opere, una che sono i "Prolegomeni ad ogni metafisica futura che potrà presentarsi come scienza" e l'altra "La Religione nei limiti della semplice ragione". Le due opere trattano quindi dei limiti, non tanto di contenuto, quanto soprattutto di metodologia. Nulla di simile è, finora, accaduto alla scienza di natura sperimentale o teorico-matematica, che di limiti non ha mai voluto trattare, pensando di poter esaminare la realtà esclusivamente con la propria metodologia.<br /><br /> In effetti, i limiti della ricerca scientifica, non per i contenuti e gli obiettivi, che devono essere sempre liberi, bensì per la metodologia specifica devono essere i seguenti:<br /><br />1) Ogni scienza specifica ha un metodo specifico, che vale nell'ambito dei propri contenuti, degli specifici oggetti di ricerca, non di tutti a cui non possono essere estesi. <br /><br />2) La scienza deve quindi essere regolata da un'epistemologia, ovvero dallo studio di ciò che quella scienza può dare col suo specifico metodo.<br /><br />3) La scienza deve anche tener conto delle condizioni morali, in modo che l'efficacia di un metodo non sia di danno all'umanità e all'ambiente biologoico del pianeta, e che la sperimentazione, soprattutto in campo biologico, non presenti caratteri di crudeltà e di sadismo (es. vivisezione).<br /><br />4) Bioetica ed epistemologia devono quindi cooperare, perché il successo di breve termine potrebbe, a lungo termine, diventare un danno.<br /><br /> Se gli scienziatoni che, per vincere più facilmente una guerra tremenda, hanno progettato e prodotto la bomba atomica, avessero meditato "a priori" i danni che questa poteva produrre, per una singola arma, e per tutte le armi altrettanto o maggiormente potenti e distruttive di quel tipo, non l'avrebbero mai costruita. Oggi, quando "i buoi" sono scappati da tempo, si vorrebbe che tornassero da sé alla stalla, ma chi comincerebbe per primo ?Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-64719666938579005602017-05-08T15:37:07.342+02:002017-05-08T15:37:07.342+02:00Per capire la differenza di quando gli esseri uman...Per capire la differenza di quando gli esseri umani avevano un cervello ragionante e non delegavano il proprio pensiero né ai computers, né ai bosoni, né ai busoni, riporto una bellissima frase che Fritz Martini cita in conclusione della sua storia della letteratura tedesca, ed. Saggiatore, Milano, 1960, trad. it. di Italo Alighiero Chiusano, pag. 685. Tale periodo è di Karoline Schlegel ad August Wilhelm Schlegel (fratello o marito), nel 1801 :<br /><i> O amico mio, non stancarti di considerare quanto è breve la vita, e che nulla ha un'esistenza più reale di un'opera d'arte. La critica tramonta, le generazioni umane si estinguono, i sistemi cambiano, ma il giorno in cui il mondo prenderà fuoco come un pezzetto di carta, le opere d'arte saranno le ultime viventi scintille che entreranno nella casa di Dio. Solo dopo verranno le tenebre"</i>.<br /><br />Alle opere d'arte, aggiungiamo quelle filosofiche, seriamente intese: dubito che, invece, le operazioni matematiche potrebbero avere la stessa sorte.Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-82554424049582676852017-05-08T15:25:54.435+02:002017-05-08T15:25:54.435+02:00Cara Ivana,
non mi permetterei nei tuoi confronti...Cara Ivana,<br /><br />non mi permetterei nei tuoi confronti di esprimere tali giudizi, il giudizio che ho dato e che confermo pienamente è contro quegli scienziatucoli e loro divulgatori giornalistici che, pur essendo atei e materialisti, adorano i papi e i monsignori, e mettono Dio nel mezzo delle loro formulette magiche, con cui pretenderebbero di incantare non si sa bene chi; una contnua alimentazione della presunzione che crede di sapere e nulla capisce. Il "bosone di Dio" o "particella di Dio" vanno spiegati in ben altri termini che con questa terminologia da strapazzo. Tuttavia il farne uso con così grande facilità non fa assolutamente onore a chi la usa, anche se con ottime intenzioni. Il confronto di cui parla dovrebbe essere fondato su argomentazioni, non l'uso di ripetere sempre frasi o pensierini altrui. Quanto alle nostre discussioni, ognuno è libero di rispondere o di non rispondere: io, per prassi, l'ho detto in questo blog, fin dalle prime volte da quando ho cominciato a scrivervi, che rispondo sempre a tutti, in modo civile a chi risponde in modo civile, in modo polemico e anche "violento" a chi offende: tutto là. Grazie a Dio (non alla particella, né ai suoi scienziatucoli...), c'è libertà di parola e di discussione, nei limiti concordati e col tono dell'interlocutore. Ciò che mi dà molto fastidio è lo scambiare il carosello propagandistico per argomentazione, come oggi è di moda ad ogni livello, ritenendo che si possa convincere la plebaglia con frasi fatte, slogans, dichiarazioni gratuite, espressioni miracolistiche ed altro, una strada che sta portando al rincretinimento universale, e peggio che all'imbestialimento dell'uomo (se ne vedono i risultati).<br /><br />La scienza d'oggi, invece di rifarsi al motto di Seneca "rem tene, verba sequentur", parte dalla proprie formulette matematiche e da queste pretende di spiegare la realtà: la conseguenza ? la bomba atomica e l'eventuale distruzione del mondo. Queste le grandi conquiste. Il discorso sarebbe assai lungo...Manlio Tummolohttp://tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizardnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-17818748946283500472017-05-06T11:12:32.998+02:002017-05-06T11:12:32.998+02:00Condivido in pieno Ivana la tua frase seguente:
&q...Condivido in pieno Ivana la tua frase seguente:<br />"Vanna, il computer stesso, di cui anche tu stessa usufruisci, è nato grazie a un matematico, da molti definito “padre dell’informatica”.<br />Penso che se venissero forniti più soldi per la scuola, per l’educazione e per ricerca scientifica, invece di usarli soprattutto per gli armamenti e per scopi bellici, la qualità della vita potrebbe realmente migliorare. <br />Ultimamente c’è stata, o no, una marcia degli scienziati contro la disattenzione politica (una protesta della comunità scientifica americana ed europea)?"<br />Speriamo che quella " marcia" sia la goccia che fa traboccare il vaso!Vannanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1405638310708373968.post-23581650111099418252017-05-06T09:49:34.379+02:002017-05-06T09:49:34.379+02:00Già la terminologia è, te lo dico senza difficoltà...<i> Già la terminologia è, te lo dico senza difficoltà, infantile, degna di coloro che vivono nelle formule matematiche e hanno una disastrosa difficoltà ad esprimersi con concetti e parole, pura propaganda, slogan da carosello</i> <br />A chi ti riferisci? Quali “slogan”?<br />Nel caso ti fossi riferito a me, non capirei perché continui a rispondermi avendo una simile opinione nei miei confronti e nei confronti dei matematici in generale.<br />Tante domande si affollano, comunque,nella mia mente: Eventuale complesso di superiorità? Eventuale provocazione con caduta di stile? Eventuale intento prevaricatore? Eventuale timore di un confronto col “diverso”? Eventuale bisogno di rapportarsi esclusivamente con lettori plaudenti?<br />Comunque sia, a chiunque tu ti sia rivolto, ritengo semplicemente inutile proseguire questo nostro dialogo e cercherò di evitare ulteriori interventi (senza sentire alcuna necessità di irritarmi e di diventare offensiva). Serenamente penso di essere stata io a sbagliare perseverando nell’illusione della possibilità di un confronto leale, senza pregiudizi, fra persone di pari dignità <i> inter se</i>.<br />Mi sono espressa sapendo di parlare con un “filosofo”, per cui semplicemente tengo in considerazione la frase proverbiale latina “intelligenti pauca”, avendo già premesso che ognuno sceglie, liberamente e consapevolmente, l’interpretazione che condivide focalizzando l’attenzione su un dato aspetto ritenuto significativo.<br /><br />Aggiungo solo che riguardo al più famoso dei paradossi di Zenone l’interpretazione più seguita (almeno negli ambienti universitari matematici) è quella di un Zenone che non aveva il concetto di limite. L’importanza dell’argomento di Zenone sta, appunto, nel fatto che da tale paradosso nascono il concetto di limite e quello di serie. <br />Con tale famosissimo paradosso Zenone aveva evidenziato la difficoltà di essere rigorosi nei ragionamenti riguardanti l'infinito, mostrando come anche la nozione di “movimento” potesse racchiudere una grande complessità e come fosse un'impresa davvero ostica la matematizzazione di simili concetti. <br />E nel tempo è stata sviluppata l’analisi matematica e i matematici si sono soffermati a ragionare sul concetto di serie numerica perché il loro intento era quello di dare un significato alla somma di infiniti addendi e si sono posti le domande (a cui finora sono state date determinate risposte) “Che oggetto matematico è la somma della serie? Come può essere definita in modo adeguato e rigoroso?”…<br /><br />L’interpretazione dettagliata inerente a un Zenone filo pitagorico, a quanto mi risulta, si aggira solo oralmente almeno negli ambienti universitari matematici e l’ho trovata nero su bianco soltanto in un volume di epistemologia matematica dove lo stesso autore sostiene di non averla mai trovata scritta.<br /><br />Vanna, il computer stesso, di cui anche tu stessa usufruisci, è nato grazie a un matematico, da molti definito “padre dell’informatica”.<br />Penso che se venissero forniti più soldi per la scuola, per l’educazione e per ricerca scientifica, invece di usarli soprattutto per gli armamenti e per scopi bellici, la qualità della vita potrebbe realmente migliorare. <br />Ultimamente c’è stata, o no, una marcia degli scienziati contro la disattenzione politica (una protesta della comunità scientifica americana ed europea)?<br /><br /><i> Ad maiora</i>!<br />Ivananoreply@blogger.com