mercoledì 9 settembre 2015

Con le motivazioni Knox-Sollecito la Cassazione mostra i pugni a chi privo di professionalità lavora nel sistema giustizia e sbaglia anche a causa dei media


Sembra fatto apposta e forse... Da poco si è chiuso il secondo processo farsa contro Sabrina Misseri e tra poco inizieranno ufficialmente quelli contro Massimo Bossetti, Veronica Panarello e altri che si proclamano innocenti e finalmente i giudici di Cassazione mostrano i pugni e motivano una sentenza usando la logica del codice penale lasciando da parte le suggestioni e i pregiudizi che sparge chi si sente intoccabile, chi per convincere il popolo della propria tesi, anche assurda, usufruisce degli aiuti mass-mediatici, quelli che ogni volta sfociano nello scoop colpevolista che porta il convincimento popolare a credere che le procure abbiano ragione a prescindere da quanto di più fantasioso e incredibile scrivano su atti che Gip e Gup di riferimento accettano acriticamente e ad occhi chiusi. Finalmente la Cassazione non ha dato la solita carota ai condannati e col bastone della vera Giustizia ha bacchettato gli investigatori e i procuratori che abusano del loro potere e che, indagando male e in maniera superficiale, senza avere nulla di serio in mano (né prove, né veri indizi concordanti, né ricostruzioni valide, né moventi plausibili) dapprima incarcerano e poi portano a processo i loro colpevoli preferiti.

Ma non c'è solo questo, perché finalmente la Cassazione ha anche apertamente ammesso che i media hanno un ruolo determinante nella conduzione di indagini che proprio a causa della pressione mediatica, che invoglia a far tutto di fretta, finiscono con l'essere spasmodiche e di conseguenza mal-fatte e approssimative. Ma ancora non basta, perché ha finalmente bacchettato anche chi ha lavorato e ancora lavora nel ramo scientifico, in quella istituzione supportata e venerata sia dalle procure che dagli opinionisti televisivi, in quella istituzione che nel caso in questione (che farà da pietra di paragone per altri casi da trattare) ha mal-repertato e mal-conservato i reperti e non ha usato la giusta professionalità nelle analisi. In ultimo, ma non per ultimo, ha finalmente bacchettato anche i giudici che l'hanno preceduta nei giudizi. Giudici che invece di assolvere per come voleva la legge hanno condannato o rinviato ad altra sede basandosi su pregiudizi personali senza minimamente considerare la logica e il codice penale.

Leggendo quanto scritto sulle motivazioni si scopre che la Cassazione punta il dito sugli investigatori e sui procuratori di Perugia a cui doveva essere chiara sin da subito l'assurdità della loro tesi accusatoria, tesi mancante di qualsivoglia appoggio solido. Per quanto attiene l'ultimo movente ipotizzato dalla procura (i dissapori fra le coinquiline acuiti dal fatto che - secondo i procuratori - a Meredith Kercher non stava bene che la Knox avesse fatto entrare Rudy Guede nel loro bagno) la bacchettata è forte e fa rumore, dato che nelle motivazioni si legge che non solo un simile movente è assurdo, ma che è anche poco rispettoso della realtà processuale. Inoltre, la Cassazione si chiede con quale logica i procuratori abbiano potuto pensare che Amanda Knox e Raffaele Sollecito avessero ripulito selettivamente la scena del crimine, cancellando quindi solo le tracce della loro presenza nella stanza di Meredith Kercher, lasciando però in bella vista altre tracce facilmente pulibili all'interno del bagno. Ed anche: come sia stato possibile pensare che i due ragazzi avessero simulato un furto (i vetri della finestra si trovavano all'interno, sotto i vestiti e i mobili) quando fu lo stesso Sollecito al suo ingresso nella casa a far notare alla Polizia Postale l'anomalia della situazione, dato che nulla sembrava essere stato asportato da quella stanza. E assurdo è anche pensare che i cellulari siano stati portati via e poi gettati per non farli squillare anzitempo, visto che bastava spegnerli per ottenere lo stesso risultato.

No, la Cassazione stavolta non le ha mandate a dire a nessuno e si è assunta quel ruolo che le spetta di diritto anche citando il lavoro degli analisti. Ha tirato in ballo la dottoressa Patrizia Stefanoni e parlando del gancetto del reggiseno ha riportato la sua dichiarazione a processo. Dichiarazione in cui la dottoressa della Polizia Scientifica affermava di non aver repertato inizialmente il gancetto perché non ritenuto importante in quanto già aveva repertato il reggiseno della vittima. Naturalmente la Cassazione l'ha cassata, visto che i reggiseni vengono chiusi e aperti tramite il gancetto che si mostra dunque essere la parte più importante da analizzare. Nello stesso tempo ha puntato il dito sulla mancata ripetizione delle analisi che per ritenersi affidabili e valide si devono fare almeno due volte, questo pretende la legge e questo ha asserito a processo anche il perito nominato dalla corte (che fra l'altro lavora nella stessa Polizia Scientifica). In pratica, dalle analisi svolte non si è trovata alcuna prova valida da portare a processo e, vista la mancata ripetizione, le risultanze dai giudici non erano da considerare neppure indizi. E qui la Cassazione ha ribadito il concetto che se il materiale da analizzare non è deperibile, anche quando manca la possibilità di rifare le analisi perché il materiale repertato è scarso i risultati ottenuti a processo sono da considerare nulli e privi di valore probatorio o indiziario. Questo pur se le analisi si sono eseguite nel rispetto della legge con la formula dell'accertamento irripetibile.

Ma la Cassazione non si è fermata e ha ammonito anche quei giudici che invece di essere imparziali colmano i vuoti investigativi usando una loro personale logica. Per capire meglio pensate alla sentenza del giudice Marina Tommolini, caso Parolisi, che per condannare il caporalmaggiore stravolse le risultanze investigative cambiando a suo piacimento sia il modus operandi che il movente portati dall'accusa. La Cassazione dice che c'è una regola da rispettare, regola che alcuni giudici non rispettano, regola che la Cassazione pone in primo piano scrivendo sulle motivazioni che la ricostruzione prescelta (se quella portata dalla procura), anche se conforme alla logica ordinaria, deve, pur sempre, essere aderente alla realtà processuale e porsi come precipua risultante di un processo di valutazione critica dei dati probatori ritualmente acquisiti. Insomma, il ricorso alla logica e all'intuizione (del giudice) non può in alcun modo supplire a carenze probatorie o ad inefficienze investigative. A fronte di una prova mancante, insufficiente o contraddittoria il giudice deve limitarsi a prenderne atto ed emettere sentenza di proscioglimento, ai sensi dell'art. 530 comma 2 codice procedura penale, seppur se animato da autentico convincimento morale della colpevolezza dell'imputato. In pratica, la Cassazione ha espresso un concetto chiaro che non va interpretato ma messo in atto.

Se chi porta avanti le indagini le sbaglia e non è in grado di provare la colpevolezza in tribunale, gli imputati vanno assolti e il giudice è obbligato ad assolverli. Se si vuol risultare professionali si facciano indagini migliori che portino a risultati migliori e alla possibilità di condannare o scagionare a ragion veduta.

Quanto sopra è solo una minima parte di ciò che hanno scritto i giudici di Cassazione. Minima parte che però ci fa capire i motivi per cui Amanda Knox e Raffaele Sollecito siano stati assolti e perché abbiano subito per troppi anni il carcere ingiusto. Finalmente sappiamo che anche per la Cassazione la colpa è della malagiustizia italiana e deriva dal lavoro sbagliato svolto da un'insieme di persone poco professionali. E visto che gli stessi giudici di Cassazione hanno puntato il dito sulla pressione dei media che non aiuta le buone indagini, ora tutti dovrebbero capire che gli assembramenti televisivi che si accalcano sui luoghi dei crimini alla ricerca di scoop sono deleteri per gli investigatori, per i procuratori e per le loro indagini. Deleteri perché i pool investigativi sono comunque composti da persone non abituate ai riflettori, persone che trovandosi nella condizione di massima visibilità potrebbero sentirsi obbligate a cercare un colpevole al più presto e a tutti i costi. Quindi nella condizione che più porta a commettere errori e a perseverarli.

Insomma, il quadro descritto è desolante e solo chi è mentalmente cieco non vede che troppo spesso siamo costretti ad assistere allo show di una giustizia inutile, poco professionale e soprattutto dannosa, supportata e presentata al pubblico, in pompa magna, dagli zerbini dell'informazione (quelli che per trenta denari si stendono sotto i piedi di chi offre lo scoop) che la osannano quale verità assoluta ancor prima che esistano indagati e processi. E la Cassazione ha scritto qualcosa anche a proposito di questo, affermando che non si possono accettare testimoni che a posteriori, dopo essere stati martellati dai media, accusano gli imputati. Una cosa logica che troppo spesso viene dimenticata (vedi i testimoni contro Sabrina Misseri e Cosima Serrano che solo dopo mesi e mesi di martellamento mediatico hanno cambiato versione). Ma che importa a quegli zerbini che alleati all'accusa si mostrano in video e con faccia saccente catturano la pubblica opinione, i nuovi testimoni e i nuovi giudici popolari grazie alla carta moschicida del pregiudizio? Carta stesa a più mani da famosi esperti, da opinionisti attaccati alla poltrona o creati per l'occasione e da pennivendoli specializzati in bufale? Persone che senza aver letto e vagliato nulla si accodano al potere costituito e ripetendo a pappagallo quanto si vuole che ripetano restano aggrappati al carro colpevolista fin quando il carro è in auge?

Fin quando è in auge perché se cambia il vento, incuranti dei danni già procurati alla mente del popolo, gli stessi colpevolisti per qualche giorno cambiano il modo di esporre le opinioni. Le loro facce restano imperterrite sui video, e chi le schioda, ma si modificano e per l'occasione diventando bronzee. Naturalmente fra loro c'è chi le motivazioni neppure le legge e chi non capendoci nulla si trova spiazzato dal voltafaccia momentaneo dei colleghi, ma da buon camaleonte mediatico si adegua alle nuove parole di circostanza. Naturalmente c'è anche chi finge di non aver fatto nulla in passato e con nonchalance sale momentaneamente sull'altro carro come se mai avesse accusato apertamente qualche indagato... certo che la memoria umana sia troppo scarsa e abbia perso il ricordo delle sue vecchie parole.

Per capire prendiamo Enrico Fedocci, l'inviato di Mediaset che nei mesi passati ha puntato sulla forza delle indiscrezioni per convincere il suo pubblico della colpevolezza di Massimo Bossetti. Lui nei mesi successivi all'arresto ha portato sugli schermi i filmati del furgone e le intercettazioni telefoniche fra madre e figlio (robe che a suo dire incastravano il muratore). Eppure, dopo le motivazioni si è auto-smentito e ieri in un servizio andato in onda su Studio Aperto ha ammesso che quanto scritto dai giudici di Cassazione per motivare l'assoluzione della Knox e del Sollecito potrebbe influire sui processi che stanno per iniziare, perché in nessuno di questi ci sono prove certe e indizi decisivi buoni a condannare gli imputati.

Ma come? Fino a ieri l'altro Bossetti non aveva scampo perché le prove erano granitiche, ed oggi neppure su di lui ci sono certezze in grado di fargli prendere l'ergastolo? Qual vento hanno lanciato i seri Giudici di Cassazione? Sarà in grado di pulire il cielo?

No, non pulirà nulla perché, vento o non vento, state sicuri che il buonismo ipocrita in mancanza di condanne esemplari a quegli editori che permettono ai loro dipendenti di stuprare la legge e gli indagati (parlo di milioni e milioni di euro) non durerà dato che a livello economico essere garantisti in tivù e sui giornali, in termine di vendite non rende. Per guadagnare occorre entrare a piedi uniti nella falla della nave giustizia e continuare a proporre titoloni morbosi in grado di oscurare la parte sana del cervello umano, occorre suonare il flauto magico e obbligare la pubblica opinione a seguirne la melodia. Questo si fa da anni e questo si farà ancora. Perché anche se la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha motivato e bacchettato in maniera seria per cercare di chiudere, almeno in parte, la falla che da troppi decenni sta affondando la Giustizia italiana, poco durerà il rattoppo se al giusto codice penale non si adegueranno tutti gli altri giudici. Ad iniziare dai troppi Gip che invece di seguire la legge da tanto tempo preferiscono le favole e come i topolini di Hamein seguire il suono del flauto del pregiudizio in cui soffia l'accusa...

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41 commenti:

Manlio Tummolo ha detto...

Spero vivamente che la Corte di Cassazione non si dimentichi di quanto affermato ora per la motivazione cassatrice del processo Kercher-Sollecito-Knox, anche quando si occuperà di tre contadini pugliesi, con annessi altri accusati e accusatori, e il porcume di indagini inquisitorie, peggiori ancora, dal solo punto di vista tecnico e di etica giudiziaria, perfino della S. Inquisizione storica, che colpiva reati certo immaginari, ma procedeva con un certo ordine per quanto consentito dai tempi. Confessioni estorte, minacce agli avvocati e ai testimoni, cancellazione di ogni possibile reperto nella zona del ritrovamento del corpo, grancassa mediatica con tutti i gravissimi condizionamenti calunniatori e diffamatori messi in campo. Ma intanto, tra una cosa e l'altra, già cinque anni di carcere sono stati subiti da Sabrina Misseri e dalla madre, per puro spirito di vendetta non avendo accettato la tesi del "cavalluccio". Vedremo se ora si cercherà di riparare almeno in parte agli enormi danni provocati. Me lo auguro di cuore.

boboviz ha detto...

Mi son perso la puntata di Chi l'ha visto. Cosa dicevano di questa sentenza??

boboviz ha detto...

Ah, mi sono reso conto che è stasera. Da non perdere!!

Dudu' ha detto...

Davvero un sollievo leggere queste righe, grazie Massimo, speravo in un tuo intervento. Speriamo vivamente sia un monito per alcuni processi prossimi che sembra abbiano le carte giuste per far la stessa fine, ma a me ancora non basta onestamente, vorrei che almeno una volta venissero inchiodati alla loro responsabilità civile penale gli autori, i soldi dei contribuenti non dovrebbero servire a ripagare i loro danni processuali ma a riordinare strutture scolastiche, carcerarie e tantissime altre cose , trovo immorale l'uso e abuso (denari per intenderci)che se n'è fatto sull'omicidio Gambirasio, pur rispettando il dolore delle famiglie delle vittime a tutto ci deve essere un limite. Perciò troverei corretto fosse sanzionato chiunque produca con il proprio operato un danno alla comunità. Righerebbero un pò più dritto pure loro, e rispettarebbero di più la legge a cui sono tenuti pure loro ad osservare.
Ciao Dudù

Luca Cheli ha detto...

E' una sentenza da apprezzare più per i punti di principio ben delineati da Massimo che per la precisione nei dettagli, cosa che ci sta anche, visto che non tutti hanno mangiato pane e delitto Kercher per anni.

A mio parere danno troppo peso alle dichiarazioni sotto interrogatorio della Knox, quelle in cui si pone nel villino mentre Meredith viene uccisa. Sembrano credere, pur non manifestando assoluta certezza, che tali dichiarazioni in qualche modo rappresentino una realtà fattuale piuttosto che il prodotto di pressioni psicologiche, peraltro con un'argomentazione logica di dettaglio estremamente dubbia.

Oltretutto tali famose dichiarazioni sarebbero pure state ritenute inutilizzabili contra se dalla stessa Cassazione già nel 2008, ma forse, visto che non portano qui a nessuna conseguenza penale, la corte si sente libera di usarle.

A parte altri dettagli sbagliati qua e là (per esempio la Knox non accusò Lumumba in nessun interrogatorio davanti al PM, né davanti al GIP), il vero punto fastidiosamente stonato della motivazione, guardando al di là del caso specifico, è quando si definisce l'interrogatorio davanti al PM come "un contesto istituzionalmente immune da anomale pressioni psicologiche".

Non si sa bene se interpretare tale affermazione come difesa corporativistica della categoria o come affermazione assiomatica ("istituzionalmente") che viene imposta come di per sé vera.

Vera giudiziariamente, o "istituzionalmente", forse, ma che la verità storica, in generale e ben al di là di questo caso, coincida, beh ... sappiamo che ci sono pure alcuni video (quando i video si fanno) a dirci che non è esattamente così.

TommyS. ha detto...

Luca Cheli

Concordo pienamente. Avrei scritto le stesse cose. La parte delle motivazioni che tratta della condanna per calunnia è davvero la nota stonata. Citare come conferma degli estremi del reato le dichiarazioni rese davanti al PM in assenza di difensore mi è sembrato solamente la scusante per evitare allo Stato il risarcimento per ingiusta detenzione.

Luca Cheli ha detto...

Ma poi tecnicamente manco c'è stato interrogatorio "davanti al PM", non la notte tra il 5 ed il 6 novembre 2007, almeno secondo quanto ribadito anche recentemente dallo stesso PM, che ha ripetuto di non aver fatto domande alla Knox.

La Knox fece delle ulteriori dichiarazioni "spontanee" alle 5.45 senza essere sollecitata da nessuno (nel suo libro racconta una storia un po' diversa, ma atteniamoci alle versioni ufficiali), ma quelle dichiarazioni vennero dichiarate inutilizzabili "contra omnes" dalla Cassazione nel 2008, cioè non possono (o forse solo "non potrebbero", visto come i diritti sono rispettati) essere comunque considerate ripetizione delle accuse messe a verbale alle 1.45 (queste sono state dichiarate inutilizzabile "contra se", cioè come dichiarazioni autoincriminanti per l'omicidio).

L'unico interrogatorio formale della Knox davanti al PM avvenne a dicembre 2007, e Lumumba era già libero.

Dudu' ha detto...

Verissimo Luca
Quanto scrivi e sottoscrive TommyS,mi unisco. Amanda non riuscirà (forse) avere il suo dovuto risarcimento, però stando alla "paura" di essere condannati, direi che non è solo consolatoria l'assoluzione ma motivata pubblicamente, criticata e condannati certi comportamenti,vengono descritte le cause e le colpe, mi parrebbe di già ottimo visto " l'andazzo" degli ultimi anni. Certo, rimane un'ombra su Amanda, ma credo che quella non riuscirà nessuno toglierla dopo le nefandezze che son state fatte e scritte,.certo,se fosse possibile abilitarla al 100% sarebbe una meraviglia e gliel'ho auguro possa riuscirci.

Dudu' ha detto...
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Annamaria Cotrozzi ha detto...

Ottimo articolo, Massimo (e come al solito scritto anche benissimo, leggerti è un vero piacere). Le tue amare parole conclusive, con l'immagine dei topolini che seguono il suono del flauto del pregiudizio, devono indurci non allo scoraggiamento, ma, al contrario, a un impegno sempre più costante e vigile nella battaglia di civiltà per una giustizia vera e non mediaticamente telecomandata. Complimenti. Mi auguro che il tuo blog arrivi, col suo libero e coraggioso volo controvento, a spiccare come un aquilone e a volare sempre più in alto, divenendo visibile a tutti quelli che ancora non lo conoscono.

pleiades ha detto...

Perfettamente d'accordo quasi su tutto.
Il caso spero rappresenti un'anomalia per la quale due ragazzi che non hanno nulla da nascondere inizino letteralmente a "delirare" di fronte agli inquirenti una con una mezza confessione che coinvolge un uomo di colore (il nero sbagliato).
L'altro per sua stessa ammissione dice delle "cazzate" e non si sa maledettamente per quale motivo,perchè bastava dire e ripetere ossessivamente una verità peraltro banalissima : " Siamo stati insieme tutta la notte,dove cavolo dovevamo essere sennò ??".
Già i PM hanno una certa tendenza a farsi i film,dettargli il copione non è proprio il caso.
Fortunatamente per loro infine si è trovato il responsabile,ma ho la netta sensazione che se le tracce di Guede non fossero state evidenti e riconoscibili improvvisamente quel dna sul gancetto sarebbe diventata la prova regina e quei due in galera ci marcivano.

Stefania ha detto...

Saro' schietta, come sempre: temo che questa sentenza sia stata condizionata dal fatto uno degli imputati fosse statunitense. Temo non si useranno gli stessi parametri e la stessa correttezza quando in Cassazione arriveranno processi dove si dovrà decidere la condanna o l'assoluzione di sudditi italiani.

Stefania

Gilberto ha detto...

Trovo le osservazioni di Stefania molto acute e, purtroppo, realistiche. Speriamo di sbagliarci.

Vanna ha detto...

Massimo: ottimo articolo!
Stefania, condivido!

TommyS. ha detto...

Luca Cheli

Qualunque cosa ora dichiari Mignini, quella notte tra il 5 ed il 6 novembre rimane una brutta pagina della giustizia italiana e credo che la Cassazione nello scrivere le motivazioni lo sapesse bene. Pagina che per la CEDU potrebbe presentare analogie con l'irruzione alla Diaz di Genova. E difatti la Cassazione sembra proprio preoccuparsi delle eventuali conseguenze di un ricorso da parte di Amanda Knox piuttosto che del rimborso per ingiusta detenzione.

I due verbali dell'1.45 e delle 5.45 sono uno squallido esempio di come gli organi inquirenti certe volte, se non controllati dalla presenza obbligatoria del difensore, facciano spregio impunemente dei diritti costituzionali. Sono formulati come verbali di sommarie informazioni rese da persona a conoscenza dei fatti e di dichiarazioni spontanee, entrambi contenuti in una stringatissima pagina che neanche riporta le formule di rito come per esempio "A.D.R." (a domanda risponde). Eppure quella notte è indubbio che avvenne nei confronti sia di Amanda sia di Sollecito un vero e proprio interrogatorio ostile e che soprattutto nei confronti della ragazza americana furono utilizzati metodi fortemente suggestivi ed inammissibili. Oltre che contra se non avrebbero potuto neanche essere utilizzati erga omnes tanto era palese, perlomeno per quanto emerse durante il dibattimento, che la ragazza fu indotta (con la partecipazione attiva anche dell'interprete) ad immedesimarsi in un racconto onirico assurdo e immediatamente smentito dal famoso memoriale, sempre del 6 novembre, che al massimo mostra una ragazza estremamente confusa, nonché da quello del giorno successivo scritto in carcere dove ribadisce con fermezza la sua versione iniziale, cioé quella di essere sempre rimasta a casa di Sollecito quella notte.

Di quelle SIT della notte del 6/11 non vi è alcuna registrazione e nessun verbale che vada oltre ai due surrettiziamente entrati a processo grazie alla collaborazione dell'avvocato di Lumumba. Ma che Mignini non abbia rivolto domande alla Knox è altamente non credibile visto che il primo verbale si chiude con le parole "L'Ufficio dà atto che si interrompre il verbale e la KNOX Amanda viene messa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente".

Anonimo ha detto...

Splendido articolo come sempre, complimenti Massimo!
Mi viene in mente anche la povera Veronica Panarello che fu ascoltata da sola, senza la presenza di un avvocato, affannata e sperduta in una grande sedia durante quello che sembrava un interrogatorio in piena regola. Le sue dichiarazioni rese in quei terribili momenti di angoscia e confusione hanno pesato tanto e di sicuro peseranno ancora in sede processuale. Non importa che quel colloquio fosse legale o meno, il danno ormai è avvenuto.
Purtroppo nel nostro paese bisogna essere avvocati con gli avvocati, medici con i medici, ingegneri con gli ingegneri e via dicendo. Impossibile sopravvivere qui da noi per gli sprovveduti e gl'incompetenti senza titoli. Quelli titolati invece sembrano cavarsela abbastanza bene, ma questo è un altro discorso (decisamente OT).
Cari saluti
Nautilina

Dudu' ha detto...

Mi son chiesta in questi gg una cosa che non credo essere l'unica porsela. Veronica Panarello venne arrestata perché sospettato no che il figlio potesse essere un intrigo per l'appuntamento galante, che lo portò giu morto etc. Le seguite indagini e analisi non hanno portato nessuna conferma all'impianto accusatorio (amanti, contatti tel, qualcuno che vide Lorys nel palazzo, tracce su auto , forbici etc).Tralasciando per ora il risultato del l'ip, potranno rimodulare l'impianto accusatorio e se si cosa potranno ipotizzare? Sempre che non abbiano delle prove acquisite nel frattempo (celle telefoniche che lei arrivò al mulino davvero o altro) . Leggendo l'articolo mi par di intravedere diversi punti che potrebbero riguardare questo processo forse imminente, o sbaglio?

Luca Cheli ha detto...

Teoricamente l'impatto di questa sentenza, sia in punto di diritto per quanto concerne il divieto ai giudici di farsi i film in testa invece di ammettere la mancanza di prove, sia per quanto concerne la valutazione della prova scientifica.

Questi due punti potrebbero avere impatti su moltissimi processi in corso o imminenti, quali quello Scazzi/Misseri, Gambirasio/Bossetti e Panarello.

Tuttavia non mi sento di smentire chi ipotizza che la cittadinanza della Knox (in realtà non solo la semplice cittadinanza, ma sarebbe un discorso lunghissimo e non è questa la sede) possa aver influenzato l'esito finale, e quindi non sono sicuro di quanto questa sentenza farà precedente.

Ovviamente io mi auguro di sì, perché ha delle potenzialità rivoluzionarie ed assolutamente salvifiche nel disastrato panorama della giustizia italiana, tuttavia è sempre meglio non farsi illusioni: si evita di rimanere delusi.

Dudu' ha detto...

Certo, però ci si potrà richiamare a tale miracolo di giustizia e vuoi mai che faccia da battistrada e apripista.. proviamo augurarlo intanto. :-) (ho capito cosa intendi)
Nel frattempo leggiamoci l'articolo di Barresi che ancora richiama 40 e più tc che avrebbero pedinato VP. Non fà cenno all'allineamento orario che Villardita poneva post IP ...e la raccolta di prove... ma vi dico subito che non le descrivono

http://lasicilia.it/articolo/veronica-spunta-un-quasi-alibi-ma-nuovi-video-la-incastrano

Anonimo ha detto...

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_settembre_10/entra-corte-esce-teatrino-f9e15f2c-57a0-11e5-b3ee-d3a21f4c8bbb.shtml

TommyS. ha detto...

Anonimo 09:49

Secondo la Ubbiali adesso l'eventuale condizionamento mediatico sulla giuria sarebbe quello dovuto all'azione dei consulenti della difesa con "l'overdose di uscite televisive".

E collegando il testo dell'articolo al relativo titolo appare chiaro come il teatrino sia quello messo in scena dalla difesa.

Per fortuna che i giudici togati sono immuni dal condizionamento mediatico e sapranno far prevalere anche nei giudici popolari la sola valutazione dei fatti processuali!

Siamo messi davvero bene, ne sono contento. Una Giustizia che funziona bene ed un giornalismo corretto ed imparziale. Cosa vogliamo mai di più?

Stefania ha detto...

Per Luca Cheli: hai ben compreso. Ho parlato della cittadinanza della Knox per semplificare, il discorso è ben piu' ampio e non riguarda di certo solo la sorte della ragazza dai capelli rossi.

Stefania

Luca Cheli ha detto...

Leggo che una lettera dell'esimio signor Busatta, ex compagno di cella del Bossetti, piena di frasi attestanti "stima e simpatia" per l'imputato è stata letta ieri in aula:

"Ho raccolto le confessioni di quell'animale, spero che Bossetti paghi per il crimine che ha commesso - ha scritto Busatta nella sua lettera - Sono stato tre mesi con lui ed era pure spavaldo. Neanche per un attimo ha rivolto un pensiero a vostra figlia" ma ha detto "solo falsità per farsi pubblicità e guadagnare soldi"

Ora, sono assolutamente certo che tali frasi non risulteranno mai pregiudizievoli per l'imputato, in quanto sicuramente i giudici togati sapranno appropriatamente valutarle e farle valutare ai meno esperti colleghi popolari.

Tuttavia mi lascia, come dire, tra il sorpreso ed il perplesso la giustificazione che la presidente Bertoja ha dato per la lettura in aula di questo "documento":

"Non è una prova sul fatto o del fatto - ha sottolineato la presidente della corte d'Assise Antonella Bertoja - ma se ne è data lettura solo per evitare che nel dibattimento ci fossero dei punti oscuri"

Ma allora devo pensare che se qualcuno scrivesse una lettera all'onorevole Presidente, raccontando di DNA sintetici fabbricati dal RIS su ordine del Ministero dell'Interno, se ne darebbe sicuramente pronta ed immediata lettura in aula, al fine di "evitare che nel dibattimento ci siano punti oscuri".

Luca Cheli ha detto...

Ops scusate, ho postato nella sezione sbagliata :-)

pleiades ha detto...

Sicuramente la sentenza della Cassazione è un monito per i PM che abbagliati dalla tecnica induttiva tendono generalmente a girare dei film assolutamente strampalati.
Il film girato a Perugia fa il paio con quello di Brembate;ma nulla vieta che la realtà sia un'altra con i medesimi protagonisti.
Per quanto riguarda il caso di Meredith rimane decisamente il dubbio sulla figura di AK e di riflesso su RS riguardo il cd. "sogno onirico" che uscì fuori quella notte da qualcuno che aveva qualcosa da nascondere (non si capisce perchè non riaffermare allo stremo il semplice fatto di essere stati assieme al fidanzato tutta la notte) e solo per caso non si trasformò in un incubo per Patrick Lumumba,che grazie ad un alibi di ferro si risparmiò molta più galera di quella che si fece.
Si partì dalla probabile messinscena del furto all'impossibile omicidio di gruppo,e tutto fini a tarallucci e vino,anzi con una pacca sulle spalle su un omicida efferato.
Anche a Brembate stesso discorso,un DNA su Yara (tra tanti per la verità) il furgone IVECO = appuntamento inverosimile di yara con MGB ed altrettanto inverosimile gita a Chignolo nonchè una dinamica omicidiaria quantomeno fantasiosa.
Nulla vieta,anzi è probabile,che MGB abbia a che fare con l'omicidio di Yara,ma se come è possibile un giorno la Cassazione non giudichi sufficienti le prove del dna e del furgone a fronte di una ricostruzione assurda la verità,come nel caso Meredith,rischierà di svanire nel nulla.

Per quanto riguarda poi omicidi come quello della Franzoni o quello di VP ma anche della Ceste e lo stesso Parolisi o quello del prete congolese e tanti altri poco da fare,l'ordinamento deve fare una scelta, o lasciare tranquillamente impuniti una valanga di omicidi oppure far prevalere giustamente il ragionamento,se non lui/lei chi ? Il mostro cattivo che si aggira alle 8,00 di mattina ad uccidere bambini e neonati?
Il cacciatore solitario che si aggira ammazzando mogli scomode ?
Stesso discorso per il caso di Sarah Scazzi,l'assassino è là dentro e va verificata la responsabilità dell'omicida che non può vedersi assolto nascondendosi dietro la pluralità di agenti.
L'importante è una verifica coerente dei fatti e dei presupposti, cosa che nel caso di Yara non c'è.

Anonimo ha detto...

La lettera di Busatta è STATA AGGIUNTA AGLI ATTI! Perchè se lo scrivente è stato ritenuto inaffidabile?
S.

Luca Cheli ha detto...

@pleiades
Io seguo il principio, detto anche di Blackstone, che è meglio avere dieci colpevoli liberi che un innocente in galera e quindi il ragionamento "se non lui/lei chi" lo vieterei esplicitamente aggiungendo un articolo apposito al codice di procedura penale.

Ovviamente il nostro sistema, e non solo il nostro, di tali problemi non se ne fa e quindi vediamo tante belle sentenze tra cui quella di Parolisi, dove oltretutto la beneamata Prima Sezione Penale è riuscita anche a scrivere, aggiungendo un'altra perla al suo massimario, che già aveva arricchito con le "osmosi" in passato, che se non si trovano prove materiali a carico dell'imputato è perché questi aveva avuto del "vantaggio" sugli investigatori, non essendo stato immediatamente arrestato.

Praticamente un invito alle procure ad aspettare un po' a mettere sotto accusa, così se non trovano niente avranno sempre una giustificazione.

Per quanto riguarda il racconto onirico di Amanda Knox, ritengo molto semplicemente che sia stato il prodotto di uno stato mentale alterato.

Nello specifico caso ritengo che gli avvocati della Knox abbiano fatto un lavoro non ottimale, con una difesa sempre un po' troppo timorosa sul tema dell'interrogatorio notturno e della calunnia, ma penso anche che se le videoregistrazioni degli interrogatori fossero obbligatorie a pena di nullità, casi del genere se ne vedrebbero di meno.

Nullità che però sia nullità vera, non come le dichiarazioni della Knox, ritenute "inammissibili" dalla Cassazione già nel 2008 e poi utilizzate allegramente da tutti (escluso Hellmann), ultima pronuncia della Cassazione compresa.

Quanto poi al famoso memoriale, ritenuto ammissibile e conferma e ripetizione delle dichiarazioni spontanee, cosa che affatto non è, perché pone tutto in dubbio, come mai nessuno, ma proprio nessuno, ha mai citato il secondo memoriale del giorno successivo (7 novembre 2007), che ritrattava tutto in maniera completa ed esplicita?

Forse perché in tal caso non si sarebbe potuto condannare l'americana nemmeno per calunnia ed almeno quel contentino a qualcuno bisognava darlo?

pleiades ha detto...

@Luca

Io invece preferisco che gli assassini vengano sbattuti in galera e possibilmente ci rimangano a lungo,garantismo si impunità no.
E' chiaro come il sole che AK sia coinvolta nella vicenda,poi se esce fuori un PM visionario che si inventa orgie sabbatiche va tutto a tarallucci e vino;cosi come la vicenda di MGB con la dinamica assurda dell'appuntamento.Oppure ancora Pacciani mostro di Firenze.
Peraltro sia nell'uno che nell'altro caso ci sono gli schieramenti dei colpevolisti e degli innocentisti,gli ultimi dei quali si accorgono che qualcosa non torna.
Questo non vuol dire che disegnare correttamente le dinamiche aiuta
ad arrivare alla verità ed a coinvolgere comunque i personaggi.
Nel caso di AK ad es. potrebbe ben essere che Guede riceva chiavi e soffiata dei soldi dell'affitto (e ovviamente la direttiva di inscenare il furto,ovviamente nessun omicidio),poi Meredith torni troppo presto e succede quel che succede,e l'urlo delle 11,30 non sia di Meredith già morta ma di AK che scopre il casino che ha combinato (così magari la storia fila meglio e quei due in galera ci rimanevano).
Nel caso di Pacciani unico mostro la cosa non sembra funzionare, movente e un sacco di soldi in tasca,se invece facesse parte di un'organizzazione si.
MGB che ha un appuntamento romantico alle 18,45 in cui Yara dovrebbe già essere a casa,che venga convinta ad andare in un posto assurdo dove viene uccisa in modo altrettanto assurdo non funziona,ma nulla vieta (il furgone ed il DNA lo affermano) che lui partecipi ad una dinamica rapitoria.
Tutto sta ad individuare la corretta dinamica,ma i procuratori spesso accade che prendano degli abbagli e continuino nell'errore ahimè fino a che chi comunque era coinvolto alla fine se la cava,e di questo ti assicuro non è da esserne contenti.

ENRICO ha detto...

@ pleiades

Io invece preferisco che gli assassini vengano sbattuti in galera e possibilmente ci rimangano a lungo

Su questo siamo tutti d'accordo qualora si abbia la CERTEZZA della loro colpevolezza

Ma nel caso in cui questa certezza non sia granitica, la famosa locuzione IN DUBIO PRO REO, perchè mai sarebbe stata prevista e formulata già nel Diritto Romano e sia tuttora in vigore ( sebbene “annacquata” dalla dicitura del “libero convincimento del giudice", sottoposto tuttavia al limite del principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio”) ?

Se poi invece c'è chi ritiene irrilevante la mancanza di prove certe o comunque di indizi gravi, precisi e concordanti ( termini le cui caratteristiche sono ben definite) e giudica sulla base di fattori emotivi, di pregiudizi, di elementi aleatori o dati controversi e discutibili, beh, allora il discorso cambia ed una sentenza formulata su queste basi diviene inaccettabile in quanto non tiene conto dell'obbligo del “dubbio” , imperativo morale a cui non ci si può sottrarre

pleiades ha detto...

@ Luca

E quando saresti certo al 100% della loro colpevolezza ??
Praticamente mai no ? Neppure dinnanzi ad una confessione se è per questo,che può essere estorta o di convenienza (come secondo me è quella dell'omicidio di Asti,dove quel tipo copre qualcun altro),e quindi ? Tutti a casa ?? Ogni ricostruzione,la più accurata e circostanziata lascia sempre qualche dubbio,più o meno ragionevole,va fatta una scelta,poi il nostro ordinamento mette a disposizione tre gradi di giudizio,mi sembra più che abbastanza. E non mi si parli della superiorità del sistema accusatorio anglosassone perchè li abbiamo un Chico Forti che dopo un processo sommario e ambiguo ancora marcisce in galera ed un Oscar Pistorius che crivella la propria ragazza barbaramente affermando candidamente di averla scambiata per un ladro (???) poi visto che è ricco e potente il giudice gli da pure ragione (se era un nero morto di fame sarebbe stato diverso ti assicuro)e lo condanna a 5 anni ?????????
Ma de che stamo a parlà ?? In dubio pro reo de che ??? Io sono il giudice e valuto che il tuo comportamento è stato volontario tutta la vita perchè bastava dire chi è ? e sentire una voce femminile...e sapevi che in casa c'era lei, mica sto a sentì le tue favolette.
La giustizia è fatta dagli uomini e come tale è imperfetta e perfettibile ma ha il compito e la responsabilità di garantire il rispetto della legge e la conseguente protezione della società,lo deve fare coscienziosamente,secondo le regole,ma deve farlo.

Luca Cheli ha detto...

Stiamo a parlare che non ti auguro, anche se forse te lo dovrei augurare, di trovarti un giorno davanti ad una giuria di tuoi pari, cioè di gente che ragiona come te e con un PM bravo come te a produrre teorie suggestive e buone per romanzi gialli (cioè quasi tutti).

Quel giorno forse inizieresti a vedere le cose con occhio diverso, qualora fossi tu nel ruolo del burattino con cui gli altri costruiscono le storie.

Buona fortuna.

TommyS. ha detto...

Luca Cheli

L'altra sera ho terminato di leggere le motivazioni della Cassazione.

Come al solito le ho trovate piene di bizantinismi. Hanno avuto il coraggio di prendere una posizione netta sulla questione della prova scientifica (spero possa servire in futuro già a partire da Bossetti) come anche sull'ambiguità e contraddittorietà dei testimoni, ma non si sono spinti oltre. Bastava già per annullare senza rinvio la sentenza. Ed allora hanno posto molta attenzione a non pestare troppo i piedi ai giudici ed alla Procura di Perugia avendo allo stesso tempo molto timore del pronunciamento della CEDU.

Nel tempo ho preso molto a cuore il caso dei due ragazzi e credo oramai di aver capito come sono andate realmente le cose. E' per questo che trovo scandaloso che non sia stata annullata anche la condanna per calunnia (che anche Hellmann non aveva avuto coraggio di contestare) basata esclusivamente su due verbali di SIT assurdi ed assolutamente non credibili e su un memoriale, mai pubblicato online se non su un sito inglese, dove venivano tutt'altro che confermate le "dichiarazioni spontanee" rese la notte precedente. Senza contare che nel memoriale del giorno dopo, coma hai ricordato, veniva messa nero su bianco la versione sempre sostenuta prima dell'interrogatorio e da quel momento sino alla fine del processo.
Ma la Cassazione ha avuto anche il coraggio di scrivere che le accuse calunniose furono ribadite dalla Knox in sede di interrogatorio di convalida, cosa decisamente non vera.

Il giorno 2 novembre e quindi anche la notte tra il 5 ed il 6, la Questura di Perugia era pienamente al corrente che Guede era altamente sospettato dell'effrazione nello studio degli avvocati avvenuta con modalità identiche a quelle riscontrabili nella casa di via della Pergola. Ma a tutti i costi volle vedere in quegli evidenti segni un depistaggio ad opera degli assassini. Senza contare che Guede era stato salvato già in precedenza dall'intervento dilatorio della Polizia (e di un funzionario della Questura) quando poteva essere già incriminato per un'altra effrazione analoga avvenuta in un'altra casa di Perugia.

pleiades ha detto...

@Luca

Ancora una volta chi ti dice che non ci sia stata un'opera di depistaggio?? C'è la prova provata che la porta di Filomena al momento dell'ingresso di Meredith DEVE essere chiusa,altrimenti la ragazza non si metterebbe certo a letto tranquilla come fece e fu sorpresa dal Guede mentre si spogliava.
Ora ti domando : Qual'è il ladro che fruga come un pazzo e poi si chiude la porta dietro ?Risposta:non c'è.
E ancora,ammesso che questo in maniera impossibile avvenga,come è possibile che il mattino AK la trovi chiusa ??
Inoltre esiste una foto in cui sul pavimento c'è un cd che è caduto dall'alto (?) e che può dimostrare che quella porta è stata sempre aperta dopo l'opera di depistaggio.
Il problema è che elementi di questo tipo che parlano come la scena del delitto vengono oscurati perchè tutti vanno a vedere l'orgia sabbatica , oppure l'aggressione selvaggia (?) di Bossetti che insegue la povera Yara nel buio pesto di Chignolo (non si riesce a capire come diavolo faccia a ferirla in quel modo)...ma è l'evento omicidiario che suggestiona e cancella tutto il resto.
E' chiaro che il sogno onirico di Amanda è TROPPO indicativo del fatto che lei sa benissimo cosa è successo,non siamo nel Bronx,siamo a Perugia,indicare un nero come colpevole non può venire spontaneo.
E poi che anche RS che dice di non ricordare (????) se Amanda c'era o meno perchè era fatto (ma de che stamo a parlà).

Come fa Guede ad agire indisturbato in un villino dove abitano 8 persone che vivono una vita slegata tra loro con la garanzia che non ci sia nessuno ? Cosa spera di trovare in una casa di studentesse ? Solo una soffiata con tanto di chiavi può garantirlo no ?
E poi ci sono altri indizi che lasciamo perdere x carità di patria.
Se Mignini imboccava questa pista la verità sarebbe uscita fuori.
Guede certo non ha mai avuto interesse dopo la carezza dei 16 anni nè tantomeno ora di dire la verità perchè ovviamente si aspetta una bella stecca...vabbè lasciamo perdere Ciao

TommyS. ha detto...

Purtroppo le motivazioni della Cassazione, sebbene sia stata messa la parola fine alla vicenda giudiziaria, permettono ancora interventi come quest'ultimo di Pleiades, non avendo le stesse motivazioni spazzato via alcuni elementi molto dubbi e sospetti entrati a processo in modo trasversale (fu il legale di Lumumba a far acquisire agli atti i verbali del 6/11) ed interpretati in modo unilaterale ed esclusivamente in chiave accusatoria quando invece potevano essere considerati al massimo neutri (il primo memoriale della Knox non conferma in alcun modo le dichiarazioni spontanee, le descrive al massimo come frutto dell'elevata confusione mentale di quel momento).

E' chiaro che avendo confermato la validità processuale del dato che, sulla base della condanna per calunnia passata in giudicato, vedeva Amanda Knox presente nella casa al momento dell'omicidio, anche se si tratta di un'inferenza che non trova riscontro né logico né fattuale, possono ancora oggi essere espressi giudizi e sospetti nei confronti dei due imputati.

Me ne dispiaccio vivamente anche se tutto sommato Knox e Sollecito non potevano sperare di più dalla Cassazione.

Che i colpevolisti irriducibili se ne facciano una ragione: per il nostro ordinamento i due imputati sono risultati innocenti e non si può più tornare indietro.

Pleiades
Conosco le fotografie del sopralluogo iniziale molto bene. Ricordo (sono andato però a ricercarlo) il DVD de "L'arte del Sogno" presente subito entrati nella stanza. Ma pensare che questo sia la prova che Knox e Sollecito simularono l'effrazione mi sembra davvero esagerato. In quella stanza prima del fotografo della Polizia entrarono in tanti (come minimo i due poliziotti della Postale, il fidanzato della Romanelli e l'amico, Amanda e Raffaele e la Romanelli stessa). Furono persino aperte le persiane, senza contare che la Romanelli entrò di soppiatto per riprendersi quel notebook misteriosamente danneggiatosi prima ancora di essere tirato fuori dalla borsa imbottita che lo conteneva (a meno, naturalmente, che una volta danneggiatosi nello stesso modo degli altri computer fosse stato rimesso dentro la borsa).

Luca Cheli ha detto...

Lasciamo perdere davvero, ne ho parlato e scritto troppo a lungo, con gente che ne sapeva più di te, anche con alcuni che, benché nascosti da un anonimo nickname, avevano una conoscenza degli atti e di altre informazioni che a mio parere arrivava direttamente dalla procura.

Ne ho sentite di tutti i generi, di teorie, opzioni, varianti, sottovarianti ... premeditato, non premeditato, con cleaning notturno o mattutino, early Time Of Death, late Time Of Death, con quel coltello, altro coltello etc. (il materiale disponibile in inglese sarà 50 volte se non 100 quello in italiano).

Perciò no, non mi ripeterò per la millesima volta, no davvero: per me è finita il 27 marzo 2015, adesso mi posso ancora occupare di qualche traduzione o commento a scopo storico/documentaristico ma sono gli ultimi strascichi, a breve sarà finalmente "goodbye to all that".

Luca Cheli ha detto...

Il mio ultimo commento era riferito a pleiades.

pleiades ha detto...

@Luca

Il fatto della porta chiusa è INCONTESTABILE da qualsiasi solone,così come il sogno onirico che coinvolge un nero e i non ricordo di RS.
Perchè si vede Guede già alle 20,00 nel parcheggio ed entrare in azione solo molto tempo dopo se non che abbia un appuntamento con qualcuno che gli passi le chiavi?
E' plausibile che la stessa persona che gli passa le chiavi la troviamo bene in vista alle 21,00 nello stesso parcheggio?
Poi da disegnare un assurdo concorso in omicidio invece di distinguere due azioni distinte,cioè il concorso in furto e l'omicidio che è opera solo e soltanto di Guede è la differenza che c'è tra la giustizia e l'ingiustizia.
Libero di avere le proprie convinzioni ma è evidente che la realtà è più vicina in questi termini,che sti due avessero qualcosa da nascondere ,che AK avesse visto il cadavere ben prima del suo ritrovamento (secondo me l'urlo delle 11,30 o anche più tardi è il suo che si ritrova davanti sta scena raccapricciante) è cristallino.

Comunque,quello che successe a Perugia è ormai storia,peraltro 4 anni se li sono fatti;ma quello che accade a Brembate no;mi accodo alle dichiarazioni di Max che stigmatizza l'omertà delle amiche di Yara che affermano una volta di più che costoro siano a conoscenza di qualcosa ed allo stesso tempo non abbiano ALCUN elemento che possa lontanamente collegare MGB a Yara,nessun avvistamento,nessuna confidenza,nulla di nulla.
Ma questo non cancella la presenza ingiustificata di MGB quella sera in quel momento,e quello che per adesso risulta essere il suo DNA.
Bisogna capire che ruolo abbia nella vicenda,e se mi permetti non mi basta sapere che il viaggio a Chignolo è fuffa,io voglio sapere che ruolo abbia avuto perchè non è estraneo alla vicenda.

@Tommy's
Aldila delle foto ecc. ecc. la posizione della porta chiusa di Filomena (se fosse spalancata Meredith chiamerebbe subito la polizia visto il casino,e meredith per andare in camera sua ci deve quasi entrare) è una prova logica,io ti dico che se RG entra dalla finestra,si da da fare e poi passa alle altre stanze (anzi pare al bagno) NON HA senso che si chiuda la porta dietro.
Poi Luca che fa l'avvocato difensore può dire,no dobbiamo presumere che l'abbia fatto.
Io dico di no tutta la vita,ma ripeto,ormai ha poco senso.

TommyS. ha detto...

Pleiades

Anch'io con questo commento chiudo. Come Luca Cheli (che forse ho incontrato senza saperlo da altre parti) ho perso troppo tempo dietro questo caso avendo anche incontrato, credo, le stesse persone ben informate di cui parla lui.

Guede è stato condannato per concorso in omicidio, ma questo solamente in base al fatto che venne rinviato a giudizio assieme agli altri due imputati. Lui solamente scelse il giudizio abbreviato per cui la condanna inflittagli fu per concorso in omicidio ufficialmente "con ignoti" perché il giudizio ordinario in corso non era ancora pervenuto ad una condanna definitiva.

Tale giudizio si è oramai concluso con i due ragazzi definitivamente assolti e quindi vi è un contrasto quasi insanabile tra le due verità giudiziarie.

Sono sempre stato convinto che Amanda e Raffaele fossero del tutto estranei al delitto, ma sul fatto che Guede si trovasse da solo in quella casa al momento dell'arrivo di Meredith ho fortissimi dubbi. Se uno ipotizza che fosse assieme a qualcun altro, intento a fare qualcosa di specifico, tutti gli eventi potrebbero essere letti in modo completamente differente.

pleiades ha detto...

@Tommy

Guede nel momento in cui arriva Meredith è solo,non c'è traccia di altri se non di RS sul famoso gancetto.
C'è una ricostruzione di max che afferma che Meredith si accorge del casino e chiama a casa (?) ma la dinamica dell'aggressione non sembra compatibile,peraltro una delle scarpe di Meredith risulta completamente slacciata,segno che venga aggredita proprio mentre si spoglia,quindi si deduce che la porta è chiusa e Guede è entrato dalla porta.
La ricostruzione che ti ho fatto,oltre a spiegare quasi tutto,compreso l'avvistamento dei due in piazza Grimana dalle 22,30 alle 23,00 che con l'aggressione di gruppo non c'entra nulla,ma che ben può essere collegata al fatto che li ci sia l'appuntamento con Guede (guardacaso accanto al campo di basket) x riavere le chiavi e magari parte del bottino (poi i due non incontrando il tipo dopo accese discussioni vanno a vedere cosa sia successo e Amanda gridi x lo scempio e uno dei due decida di ricoprirla,che lo faccia Guede è strano,e si decida di simulare il furto come nei piani e si sia costretti a prendere le chiavi di Meredith perchè le proprie rimangono in mani altrui)dimostra una cosa molto ricorrente in ogni indagine

Ovvero,il nostro cervello tende automaticamente ad una semplificazione degli eventi,e quello del PM non fa eccezione.
Nel caso di Meredith si ipotizza un'unica azione lineare, (che non combacia in nulla nè nei tempi nè nella motivazione) 3 partono,3 agiscono,3 depistano. Le cose stanno in maniera diversa,i due potrebbero essere coinvolti nei termini che ti ho descritto.
Nel caso del mdf fino a Pacciani un serial killer solitario (semplificazione) poi dopo i compagni di merende azioni di gruppo,mancanza di motivazione,possibile innocenza di Pacciani almeno x l'ultimo delitto + costui pieno di soldi = il mdf non esiste ma ci sono una pluralità di agenti (Pacciani è senza dubbio coinvolto ma in termini diversi e non certo come unico mostro).

Nel caso Yara infine ulteriore semplificazione, DNA + Furgone = appuntamento,gita,aggressione,morte. Dinamica strampalata ed illogica,sicuramente falsa ma questo non vuol dire che la dinamica sia un'altra e che MGB sia responsabile in altri termini.

Ecco perchè è fondamentale la professionalità nelle indagini ed il fatto che chiunque non si limiti a dire Bossetti innocente o colpevole,ma studiare tutti gli scenari possibili alternativi,senza preclusioni nè tantomeno tifoserie.

Norad ha detto...

Questa sentenza servirebbe a qualcosa se venissero presi provvedimenti nei confronti sia dei giudici che hanno sbagliato come degli inquirenti in generale intendendo forze dell'ordine nonché periti.
Altrimenti se la ridono su. Loro come chi sta lavorando oggi su altri casi e a farne le spese è solo la giustizia.

I concetti espressi nei passaggi della sentenza su riportati sono bene chiari e per quanto "scarsi" i giudici conoscono benissimo.
Come questo :
"A fronte di una prova mancante, insufficiente o contraddittoria il giudice deve limitarsi a prenderne atto ed emettere sentenza di proscioglimento, ai sensi dell'art. 530 comma 2 codice procedura penale, seppur se animato da autentico convincimento morale della colpevolezza dell'imputato".
Dunque o è malafede o delirio di onnipotenza e andrebbero stroncati entrambi con provvedimenti severi come retrocessioni, esami di aggiornamento... fino alla perdita del posto e l'interdizione.

E' poi assurdo che a condurre le indagini sia un magistrato che nulla sa di indagini. O si colma la lacuna o si corregge la stortura.

Meglio poi non addentrarsi negli esami peritali là dove "perito di parte" è una contraddizione in termini.

Rosa ha detto...

La censura del pensiero dissenziente, la morbosa insistenza del sentirsi gli unici portatori di onestà e l'odio verso chi ama la sapienza, la Bellezza e disconosce la volgarità dell'arrivismo contro tutto e tutti (specie se potenziali sputtanatori di ignoranza)..
La volontà di non insegnare davvero il meglio, di non forgiare menti libere ed eccelse, di sottomettere le persone e farle sentire coglione.
Io diffido e non accetto che questi vengano proposti, nel loro strasbordante ego, quali immagine di scienziati formati in Italia.
Voglio che si ritorni ad una Idea rinascimentale di studioso.
Ma questo è un programma che dovrebbe arrivare a partire dagli asili, nelle aule delle sedi educative nazionali.
Troppo carrierismo, troppa egopatia, troppo desiderio di essere apprezzati e rispettati per ciò che si appare.